Dopo alcuni anni ripropongo, aggiornata, la pista ciclabile dell'Alta Valle Camonica (o Valcamonica) che si sviluppa sul fondovalle e partendo da Ponte di Legno raggiunge Edolo. Il tracciato, inaugurato in parte l'anno scorso, è per gran parte su sede propria e resta comunque sempre fuori dal traffico della statale snodandosi, nel tratto più stretto della valle, sul lato sinistro orografico per poi affrontare una picchiata finale verso Edolo e ricongiungersi alla ciclovia dell'Oglio che, per chi volesse, conduce al lago d'Iseo prima di raggiungere la pianura Padana e concludere il suo percorso, insieme al fiume, al Po.
Dati tecnici
Lombardia in bici - Ciclabile Alta Val Camonica
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Ponte di Legno/Edolo
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Lunghezza |
20 km circa
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Difficoltà |
Facile (1/2 ore)
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Dislivello |
150 m circa da Ponte di Legno a Edolo
700 m circa da Edolo a Ponte di Legno
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Tipologia di fondo |
100% Asfalto
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Una ciclabile in evoluzione
La nostra prima esperienza su questa pista ciclabile risale al 2013 quando, per andare a trovare i nonni nella provincia di Bergamo, Vero decise di partire da Vermiglio, al termine (a quel tempo) della
ciclabile della Val di Sole, affrontare il Tonale, tutta la Val Camonica incluso il tratto più basso della
ciclovia della Valcamonica, da Capo di Ponte a Pisogne e
parte della Val Cavallina fino a giungere a destinazione. Di quell'itinerario Vero non scrisse mai, per mancanza di tempo o per gelosia, ma raccontò i vari tratti tra cui la
pista ciclabile dell'Alta Valcamonica che allora si riduceva ad essere un breve tratto di fondovalle
tra Ponte di Legno e Vezza d'Oglio.
Dal 2017 invece, sono stati conclusi i lavori di messa in sicurezza e l'itinerario ciclabile unisce le due località turistiche di Ponte di Legno e Edolo distanti tra loro una ventina di chilometri. In realtà, come detto prima, la pista ciclabile dell'Alta Valle Camonica fa parte di un itinerario ciclabile di più lungo respiro che permette di scoprire in bici in Lombardia tutto il corso del fiume Oglio concludendosi sulle sponde del Po (chiaramente qui si potrebbe proseguire sulla VenTo o con mille altri itinerari). Quel percorso è in realtà una ciclovia, la ciclovia del fiume Oglio, e non una pista ciclabile, svolgendosi in parte su sede propria ed in parte su sede promiscua, ma è comunque un bel percorso segnalato che potrebbe essere preso come spunto da alcuni per un bel viaggetto di qualche giorno.
Da Ponte di Legno a Temù in bici
La pista ciclabile della Valcamonica nel suo tratto "alpino" inizia da Ponte di Legno ed in particolare di fronte alla partenza della cabinovia che conduce al passo del Tonale, oltre la SS42 che scende (o sale) dal passo. In realtà il percorso parte un paio di chilometri prima, proprio in fondo alla discesa del passo in Val Sozzine, ma questo tratto è utile soprattutto per chi stesse viaggiando e volesse imboccare la ciclabile provenendo dal Trentino.
Nonostante la ciclabile sia un percorso di fondovalle, il punto di partenza e quello d'arrivo si trovano a quote molto differenti tra loro - Ponte di Legno a 1250 m, Edolo a 700 m - ed è facilmente intuibile che l'impegno richiesto per affrontare il percorso varia notevolmente a seconda del senso di marcia!
Se si proviene dal Tonale, la ciclabile sarà per la maggior parte in discesa e, viceversa, se si arriva dal lago d'Iseo, si dovrà faticare un po' di più pedalando.
Lasciata la cabinovia a Ponte di Legno, con la bici si imbocca un primo tratto di ciclabile che conduce in via Castello, di nuovo su sede promiscua. Si costeggiano le mura del castello di Castelpoggio. Questa fortezza non è antica, nè storica. Il castello di Castelpoggio è stato costruito nel 1922, dopo i bombardamenti della Grande Guerra che devastarono l'area. Il castello, ormai una serie di appartamenti turistici, venne eretto sopra le fondamenta di una fortezza molto più vecchia fatta smantellare dalla Repubblica di Venezia nel XV secolo. Diciamo che come partenza della pista ciclabile della Valle Camonica, la presenza di un castello richiama l'attenzione dei ciclisti, su questo non c'è dubbio!
Giunti sulle sponde dell'Oglio lo si costeggia per un po' svoltando a sinistra su strada e quindi imboccando il nuovo asfalto della ciclabile che segue il corso del fiume e passa sotto la statale. A Temù, piccolo borgo sormontato da un campanile con merlatura, nei pressi della cabinovia Roccolo-Ventura, si passa sulla sponda destra dell'Oglio.
Se avete tempo fermatevi a visitare il
Museo della Guerra Bianca in Adamello (1915 - 1918): con un po' di fortuna potreste essere guidati da Walter Belotti, il presidente del museo e grande appassionato e studioso della Grande Guerra. Durante la mia visita Walter ha raccontato dei ritrovamenti sulle montagne della zona, delle emozioni e anche della grande tragedia della guerra. Al museo le parole di Gian Maria Bonaldi colpiscono come una freccia al cuore: "
I morti è meglio che non vedano quel che sono capaci di fare i vivi e la strada storta che sta prendendo il mondo, è meglio che non si accorgano nemmeno che noi siamo diventati così poveri e tanto miseri che non siamo capaci di volerci bene. No, è meglio che i morti stiano nella neve e nel ghiaccio e che non sappiano di noi altrimenti potrebbero pensare di essere morti invano ed allora si sentirebbero ancora più soli...".
Si prosegue in un tratto pianeggiante e piacevole in cui il paesaggio alterna boschi e prati. La segnaletica è presente su tutta la pista ciclopedonale nonostante, in certi punti, si pedali su tratti promiscui (ma senza traffico!) Si continua a passare da una sponda all'altra del fiume Oglio che qui, avendo ricevuto solo le acque di pochi rivoli montani, è largo poco più di un torrente. In primavera i prati della valle sono punteggiati da fiori di mille colori diversi e attraversarli in bicicletta è un vero piacere per lo spirito e la mente.
La fatica è nulla visto che l'
itinerario ciclabile è quasi esclusivamente in discesa, ma tenete conto di almeno un'ora per percorrere l'intera pista ciclabile: fermarsi per qualche fotografia, ammirare le cime dell'Adamello, chiacchierare con qualche passante è d'obbligo. Il cielo della Val Camonica è attraversato da
rapaci che popolano i pendii rocciosi dell'Adamello e i boschi della valle, ogni tanto alzate lo sguardo, potreste essere fortunati!
Vione e Vezza d'Oglio lungo il fiume
La ciclabile della Valcamonica attraversa l'Oglio in diversi punti: i ponti coperti in legno (ideali per ripararsi anche in caso di pioggia) sono piuttosto pittoreschi e rendono la percorrenza del tracciato più piacevole. La Valle Camonica si insinua fra verdi montagne sovrastate, a loro volta, da picchi più aspri e rocciosi, spesso ancora innevati in primavera.
Pedalando lungo questa breve ciclabile vi accorgerete di quanto tempo ci vorrebbe per esplorare e scoprire l'intera valle a piedi o in mountain bike, visitando e assaggiando...
Dopo aver oltrepassato Vione, ci si trova a pedalare fra due tappeti prativi che in primavera sono ricoperti di fiori di mille colori: la Natura è ancora incontaminata in gran parte della valle.
Il
viaggio in bici in breve conduce a
Vezza d'Oglio e da qui in poi si pedalerà sul nuovo tratto di pista ciclabile inaugurato nel 2017.
Si oltrepassa Vezza d'Oglio restando sempre sul fondovalle, a fianco del fiume e per un breve tratto si esce dal percorso ciclabile per immettersi su Via Valeriana nei pressi di Davena. Poco dopo si oltrepassa per l'ultima volta l'Oglio per tornare sulla sponda sinistra della vallata e imboccare la nuvoa ciclabile. D'ora in avanti si resterà in quota proseguendo nel bosco e lasciando l'Oglio a scavare i fianchi della valle.
Si segue il bel percorso immerso nel bosco su quello che era l'antico tracciato della Via Valeriana ed appare un singolare cartello:
"Benvenuti in Africa"... in realtà il riquadro giallo indica un passaggio geologico e non politico o geografico: sotto alle nostre ruote infatti si trova la
linea Insubrica, frattura che divide l'arco alpino e separa la placca Africana da quella Europea.
Si giunge ben presto a Incudine ma la si lascia sulla sponda opposta della valle, proseguendo su un bel tratto scavato nella roccia e molto suggestivo. Il tracciato si avvicina a gran velocità ad Edolo e l'ultimo tratto è una vera e propria picchiata: prepara i freni e l'attenzione!
Nei pressi della piccola frazione di Mù il mio consiglio è quello di fare una sosta per ammirare il panorama prima di tuffarsi nell'ultima discesa a capocollo e giungere nel centro di Edolo.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico