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Bologna - Palinuro in bicicletta | San lazzaro - Ospedaletto 1° tappa

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Questo viaggio nasce come attività propedeutica ad un viaggio che voglio fare l’anno prossimo e che mi impegnerà per più di 2000 km.
Fino ad oggi mi ero limitato a fare solo qualche giorno in MTB percorrendo poche decine di chilometri al giorno. Questo viaggio per lunghezza e per impegno lo vedo come una cosa diversa, e più impegnativa. Sono due settimane che giro per Bologna e dintorni per organizzare tutto...
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La preparazione

Ho comprato la bicicletta, non una di quelle spaziali ultraleggere, ma una tranquilla da “passeggio” perché per me questa deve essere una passeggiata, un po’ più lunga. Le borse sono pronte, l’elenco del materiale da portare via è fatto e ridotto, per quanto possibile, all’osso, computer di viaggio, luci, pile, batterie di riserva sono pronte.
Ho comperato una nuova tuta da bici e sono pronto per fare il grande passo.
Per capire se posso contare su di me faccio una prova, domenica 21 luglio vado fino a Faenza e torno indietro sono circa 100 km.
La giornata è torrida impiego circa 6 ore per fare tutto il giro, ma questo mi dà sufficiente fiducia per capire che anche in condizioni estreme ce la posso fare.
Durante l’ultima settimana organizzo i possibili alberghi che mi possono ospitare durante il viaggio, ma non li prenoto, lo farò strada facendo.
Guardo e riguardo su street viewer i passaggi più difficili per evitare le strade più dure o bianche.
Alle 5 del pomeriggio di domenica mi arriva una telefonata da parte dell’agriturismo La Graziosa, la quale mi informa che loro il lunedì sono chiusi e che pertanto non mi possono dare la cena. Non ho voglia ne tempo di organizzare un altro pernottamento dico che va bene ugualmente, e che mangerò a qualche ristorante li vicino. Controllo su internet. Li vicino non ci sono ristoranti raggiungibili a piedi. A Coriano ci sono diversi ristoranti, ma devo fare almeno 7 km e un saliscendi del 15% non ci voglio pensare troverò una soluzione quando sarò là. Lunedì si parte alle 7...
 

Tappa 1 da San Lazzaro ad Ospedaletto

Tappa: San Lazzaro - Ospedaletto
Partenza ore: 7.19
Arrivo ore: 16.00
Percorsi: 123 km
Media oraria totale: 15 km/h
Media oraria in marcia: 22 m/h
Ascensione totale: 889 m
altimetria 1° tappa
Parto dopo le foto di rito con un po’ di ansia. Non so proprio se questa impresa mi riuscirà o se dovrò tornare con la coda tra le gambe. A parte i chilometri mi aspetta anche una settimana di caldo torrido, sono previste temperature di 38° fino a mercoledì giovedì.
Pedalo bene con un buon ritmo fino a Sant’Arcangelo di Romagna. Non mi concedo troppe pause per cercare di arrivare il prima possibile alla fine della tappa.
Da Sant’Arcangelo le cose si complicano. Un poco il caldo che comincia a farsi sentire, un poco le salite che si cominciamo a vedere, un poco le indicazioni che, abbandonata la via Emilia, sono scarse e io avevo deciso di non portarmi la cartina perché credevo che il percorso fosse semplice, fatto sta che il morale è sceso...
Scopro che chiedere indicazioni ai locali serve a poco in quanto io voglio fare strade poco trafficate e qui invece tutti oramai vanno di fretta e preferiscono fare una strada più lunga e più veloce piuttosto che affrontare curve e salite, e quindi non mi sanno dare indicazioni precise.
Finalmente, in piazza a Sant’Arcangelo, chiedo a degli ambulanti che, evidentemente per il loro mestiere, sono più avvezzi a girare per i piccoli centri e mi sanno indicare la strada con estrema precisione. La piazza è bella, e nonostante tutte le carte lasciate a terra dal mercato appena conclusosi ha un suo fascino, le persone si affannano a fare gli ultimi acquisti della mattina e, forse anche perché non ho visto molte persone in tutta la mattinata, trovo questo molto bello. Dopo aver chiesto le informazioni mi fermo alla fontanina che, viste le temperature distribuisce acqua calda nonostante lasci scorrere l’acqua per diversi minuti. Decido di riempire ugualmente le borracce con questo brodino tiepido, e riparto.
Lungo la strada leggo, su uno di quei totem informativi che si trovano un po’ ovunque lungo le strade, 12.30 - 37°C, e si sentono tutti. Uscito dall’abitato la strada è leggermente in salita, ma abbordabile fino ad un cartello che mi indica una pendenza del 10%. In altre occasioni non sarebbe stato un problema, ma il peso dei bagagli, ed il caldo mi stroncano. bologna-palinuro
A metà trovo, all’ingresso di una casa, un angolino di ombra. Mi fermo e cerco di recuperare le forze ed il morale. I battiti saliti a 150 li faccio scendere a 100 e aspetto di raffreddarmi un poco, intanto bevo, e mangio qualche cosa.
Resto fermo per circa mezz’ora. Prima di partire mi faccio coraggio e suono alla porta della casa per chiedere un po’ d’acqua che nel frattempo era finita.
Dalla finestra, socchiusa per non far entrare il caldo, vedo sollevarsi una testa di donna un po’ assonnata che mi chiede cosa voglia. Alla mia richiesta si alza e mi porta due bottiglie di acqua fredda con le quali riempio sacca e borracce, ben sapendo però che resterà fresca per poco. Resto a chiacchierare con la signora ancora per un po’, lei mi conforta dicendomi che la salita è quasi finita e poi sarà tutta discesa. Vero per la salita, falso per la discesa. Dopo 500 m di salita comincia una bellissima discesa che però termina bruscamente con un nuovo 10%, che a Cerasolo diventa un 12%. Non so che temperatura ci sia, ma sono costretto a fermarmi un paio di volte per raffreddarmi e riposare.
Da Cerasolo finalmente una grande discesa fino a Ospedaletto, passando davanti alle strutture di San Patrignano. Chiamo l’agriturismo per avere indicazioni più precise su come raggiungerlo, la signora molto gentile mi dice che devo tornare indietro fino alla rotonda e girare a destra per poi salire ancora un poco. Mi crolla il mondo addosso. Pensavo di essere arrivato e avere poche centinaia di metri invece mi tocca fare ancora una scalata che potevo evitarmi.
Lentamente risalgo la strada appena fatta, arrivo alla rotonda di San Patrignano e giro a destra, ma trovo una discesa, cominciano i dubbi. La seguo per un poco poi quando comincia a scendere con maggiore intensità mi fermo con il dubbio di aver sbagliato nuovamente. Chiedo ad una ragazzina, la quale non sa proprio dove sia l’agriturismo. Chiamo ancora la struttura. La signora decide di mandarmi il figlio con il motore (il motorino) per farmi strada. Dopo 45 minuti non si vede nessuno. Ricevo una chiamata che mi dice di non avermi trovato, ci spieghiamo ancora e mi fanno risalire fino alla rotonda di San Patrignano. Finalmente il ragazzo con il motore arriva, scendiamo nuovamente la strada e poi mi fa strada fino all’agriturismo.
Gli ultimi 200 metri in salita mi faccio trainare; credo sia moralmente lecito. Resto a chiacchierare con il ragazzo e la sua fidanzata di bici, moto e cani. Mi indicano un tubo dell’acqua per rinfrescarmi. Dopo un bel po’ mi chiedono se voglio andare in camera, ovviamente accetto volentieri.
La struttura è bella, appena ristrutturata. La stanza è arredata con buon gusto e pulita. C’è tutto aria condizionata, Wi-Fi televisione.
Un posto dove riposare è un piacere, in attesa della cena che non so ancora dove farò mangio i due panini che mi erano rimasti.
Inizio le faccende facendo il bucato, calzini, maglia pantaloni, una doccia ed infine un po’ di riposo. Studio la tappa per domani. Per la cena provo ad informarmi, ma li vicino da raggiungere a piedi non c’è nulla. Il ragazzo si offre di accompagnarmi al ristorante e riportarmi poi alla camera, la vedo complicata. Alla fine il marito della signora si offre per farmi una piadina, un piatto di prosciutto e un’insalata. Cena più che sufficiente per me. Ringrazio ancora, mangio e vado a letto, non dopo essermi goduto un cielo stellato meraviglioso.
Il viaggio in bici di Roberto continua... seguilo nella 2° tappa del suo viaggio da Bologna a Palinuro!
 
 
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Roberto Farina

Lavoro come ricercatore all'Enea e nel tempo libero cerco di andare in bicicletta. Ho cominciato tardi questa attività quando i capelli erano già brizzolati, facendo esclusivamente MTB con lo scopo di vedere posti che in auto erano irranggiungibili e a piedi richeidevano troppo tempo. La passione si sta ampliando ed adesso comincio anche a fare dei percorsi più lunghi con tratti anche su strada.