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Con il VTTE verso il West | 6° tappa il Balùn di Torino
Scritto da Girumin
Con Luigi si va al mercato “Balűn”. Andiamo in macchina, non con la bici, per oggi la bici si riposa.
Il mercato è l’occasione per vedere cose interessanti e magari fare qualche utile acquisto, la bici non è il mezzo ideale per portarsi del peso in più per una settimana, ma io credo che non sia solo da usare come mezzo da viaggio, indi per cui ci porterò anche cose più normali di quelle che porta o porterebbe un normale cicloviaggiatore. Passiamo fra le bancarelle dell’usato curiosando un po’. Luigi è un esperto ricercatore vintage e spazia su tutti i campi dai manufatti di ogni genere alla tecnologia, sa quindi dare ottimi consigli.
Io non cerco nulla in particolare, ma il mercato è molto interessante...
Al Balùn con la bici sempre in testa
Ho ben presente lo spazio a disposizione e la capacità di carico della bici, ragion per cui difficilmente comprerò qualcosa, sarà un sacrificio, ma non ho la possibilità di portare a casa nulla. È ovvio che non posso! Passo con calma fra la roba distribuita sui teli sopra l’asfalto, la gente aumenta, il mercato è sempre più affollato. Si fatica a muoversi. C’è chi gira curiosando, chi cerca l’affare e chi compra per necessità.
Ai miei piedi appare una trivella da legno, proprio la stessa trivella con le stesse dimensioni che cercavo da tempo. Fa parte di quelle cose che uno non cerca veramente, ma sa che prima o poi le cercherà, forse non tutti sentono l’esigenza di una trivella da legno, io sì. “ Se non la compro qui, non la compro più”. Oggi si compra su Internet, si ordina all’estero, ma una trivella d’acciaio pesa parecchio e la producono in pochi, questo è il momento per comprarla.
Peserà almeno mezzo chilo, ma cosa vuoi che sia per il VTTE? Non è certo la prima volta che porto a casa un attrezzo da un viaggio a piedi o in bici. Lungo le strade ho trovato una chiave leva copertoni per auto in Russia, una pinza in Israele, diversi cacciaviti e qualche chiave raccolti da altre parti; anche una mazzetta da un chilo in un prato a venti chilometri da casa, la stessa mazzetta che ho usato l’altro giorno per i pedali. È deciso, la compro! Proseguo poi il giro fra abiti usati, ferramenta più o meno recente, spine e prese, scarpe e pentole. Questo è un paio di scarponi interessanti… Ne ho già avuti di modelli simili in passato, anzi ne ho ancora e li uso pure. Quasi quasi… Non mi servono, non ne ho bisogno, però… fanno parte di quelle cose che tengo per “attività didattica” per spiegare come sono fatti gli scarponi. Questo modello così duro e così pesante non si trova più, si trovano solo modelli simili che costano un sacco di soldi. Anche se sono della mia taglia so che non li userò mai, ma sono materiale didattico… E poi come li trasporto? No, li lascio lì, non li prendo. Non mi servono e non so come portarli…
Proseguo fra i teli stesi e pieni di roba. Vedo qualche trapano a mano, ma rinuncio ad aggiungere peso sulla bici. Curioso un po’…
Però quegli scarponi là non li trovo più… Però se non li compro adesso a quel prezzo non avrò un’altra occasione… Però se non li prendo subito magari li prende qualcun altro… Torno indietro, li compro! Come li metto sulla bici? Non lo so, in qualche modo farò. Il giro è finito, possiamo tornare. Un trapano a mano ce l’ho, non l’ho mai usato, però prima o poi dovrei dargli un’occhiata per vedere se funziona e magari usarlo per qualche lavoretto. Però questo qua ai miei piedi sembra in buono stato e costa pochi euro. Lo compro, se non lo compro qui non solo dove trovarlo.
Però quegli scarponi là non li trovo più… Però se non li compro adesso a quel prezzo non avrò un’altra occasione… Però se non li prendo subito magari li prende qualcun altro… Torno indietro, li compro! Come li metto sulla bici? Non lo so, in qualche modo farò. Il giro è finito, possiamo tornare. Un trapano a mano ce l’ho, non l’ho mai usato, però prima o poi dovrei dargli un’occhiata per vedere se funziona e magari usarlo per qualche lavoretto. Però questo qua ai miei piedi sembra in buono stato e costa pochi euro. Lo compro, se non lo compro qui non solo dove trovarlo.
Se sulla bici ci stanno una trivella e un paio fra gli scarponi più rigidi e pesanti del mondo ci starà anche un trapano a mano. In fondo per arrivare a casa mi mancano solo poche centinaia di chilometri.
Eccomi qua con i miei trofei e con un po’ di lavoro da fare per l’inverno, spazzolare trivella e trapano, ingrassare gli scarponi, affilare la trivella.
Il viaggio in bici di Girumin non finisce qui... ora il VTTE è sicuramente più carico, ma Girumin sà il fatto suo, chissà cosa ci riserverà nel proseguimento di questa avventura sulle due ruote... Non avete letto le scorse tappe del viaggio in VTTE verso West? Tornate indietro alla quinta e buona lettura!!!
Per maggiore chiarezza nella lettura del testo, qui di seguito la "traduzione" dei due mezzi di trasporto usati in vari viaggi da Girumin: VTTE ossia Velocipede Tradizionale Tipico Essenziale e GOAT ossia Graziella Operativa Alternativa Tattica!
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Girumin
La mia voglia di camminare parte dall’esigenza di vivere il rapporto con la natura. Ho avuto la fortuna di camminare su lunghi percorsi e di viaggiare in diversi paesi, anche meno conosciuti dal turismo tradizionale e ho vissuto alcune esperienze internazionali.
Sono forse stato inesorabilmente spinto dall’istinto naturale che porta a muoversi, a esplorare e a conoscere. Attratto dal bisogno di esserci in prima persona, di arrivare da qualche parte con le mie gambe. Qualche volta ho cercato di giocare con idee meno consuete e magari non sempre garantite.
Penso che il viaggio non sia solo andare lontano geograficamente, ma sia l’occasione per provare ad affrontare le cose in maniera diversa. Spesso per trovare il nuovo basta guardare le cose da un altro punto di vista.
Apprezzo la tecnologia più recente, ma anche le tecniche tradizionali e credo più nella voglia di fare che nella strumentazione più sofisticata.
Partendo da questa idea mi piace preparare un viaggio anche con le mani, per i lunghi cammini ho realizzato dei carrelli per portare il bagaglio e ho fatto qualche giretto con una Graziella e un carrello, ho poi sistemato una vecchia bici da uomo e ho costruito un altro carrello. Cerco idee nuove, ma esploro tecniche del passato come i bastoni di legno.
Nel corso del tempo ho raccolto molti appunti su equipaggiamento, abbigliamento, abitudini, tecniche ed esperienze varie che ho inserito in un libro scritto per la casa editrice “Terre di mezzo”.
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Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico