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Dolomit-E-bike tour in Trentino Alto Adige
Scritto da bicyclephototravels
Le Dolomiti trentine sono un piccolo paradiso caratterizzato dalla possibilità di realizzare splendide escursioni in MTB/E-Bike. Durante il periodo estivo offrono innumerevoli possibilità di pedalare lungo vallate più o meno frequentate, con una variabilità di paesaggi incredibile, garantendo di fare uscite in giornata di grande soddisfazione.
Volendo concatenare fra loro vari tratti di alcuni percorsi esistenti e prendendo spunto da un tour più lungo, il Grand Tour delle Dolomiti Lagorai Bike, ho creato un mio itinerario ad anello di tre giorni ambientato nelle zone che per me sono le più interessanti, chiamandolo “DOLOMIT-E-BIKE TOUR”. La descrizione che segue è quella del mio mini viaggio personale realizzato a luglio 2018, che è servito come scouting per l’itinerario per E-Bike che sarà proposto a partire dalla primavera/estate 2019 dal Tour Operator Desartica con cui collaboro come accompagnatore. Il percorso è lungo 190km con un dislivello positivo di circa 6.000 metri. Si consiglia di affrontarlo con un buon allenamento e con l’abitudine a stare in sella per almeno 4-5h di pedalata effettiva giornaliera, coprendo un dislivello medio di circa 2.000 metri al giorno, su una distanza di 50-70 km. Ovviamente l’itinerario può essere percorso anche utilizzando una MTB muscolare. In ogni caso le tappe vanno valutate in base al proprio allenamento ed al proprio “approccio al viaggio”. Il mio è lento, quindi ho fatto molte soste per fare foto e godermi i panorami. A prescindere dal mezzo con cui si può scegliere di percorrerlo, trovo questo itinerario di estrema soddisfazione in quanto permette di andare alla scoperta di alcune fra le più belle viste sui massicci dolomitici del Trentino (Pale di San Martino, Latemar, Lagorai, Catinaccio), riconosciute Patrimonio Mondiale UNESCO, pedalando soprattutto su strade sterrate forestali.
Il percorso
L’itinerario parte da Predazzo, perché qui ho noleggiato la E-Bike presso il centro di noleggio “Local Motion” che ringrazio, particolarmente nella persona di Silvano, per la disponibilità e competenza dimostrate. Dal centro di Predazzo si inizia a pedalare su strada forestale risalendo la Val Travignolo fiancheggiando inizialmente l’omonimo corso d’acqua. Durante la salita si incontra un ponte sospeso (non adatto a chi soffre di vertigini!) per una emozionante traversata del torrente (con bici a mano). Raggiunto il Lago di Paneveggio, inserito nel “Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino”, si prosegue lungo la Val Venegia, superando il limite della vegetazione arborea, fino alla Baita Segantini, punto più alto del tour a quota 2170 m. Qui è possibile fare una sosta per uno spuntino o per un pranzo più sostanzioso, o semplicemente godere di una vista grandiosa sul gruppo dolomitico delle Pale di San Martino. Dalla baita si scende su sterrato fino a Passo Rolle e poi su asfalto fino a San Martino di Castrozza, da dove si pedala nuovamente su splendido sterrato, la Strada Forestale Crel, immerso in un bosco di conifere. Poco prima di raggiungere il Lago Calaita, la strada forestale si interrompe e si deve salire alla Forcella Calaita percorrendo un tratto di sentiero abbastanza ripido, pedalabile solo per brevi tratti. Dal lago si scende su asfalto a Canal San Bovo e da qui si raggiunge Caoria, in Val Vanoi. Poco prima di entrare in paese è possibile ammirare degli esemplari di cervi allevati in un’area recintata dal Parco di Paneveggio. Il secondo giorno il percorso inizia pedalando su asfalto per pochi chilometri lungo la Val Vanoi. In breve, poco prima del Ponte Refavaie, si prende lo sterrato che risale il corso del torrente Vanoi fino alle sue origini in prossimità del Passo 5 Croci. La vallata è selvaggia e ben si presta per ospitare gli animali che possono viverci indisturbati. E’ talmente selvaggia che negli anni ‘80 è stata scelta come set per il film “L’Orso”. In effetti, pedalando lungo la valle in totale solitudine più di una volta la mia mente ha considerato l’ipotesi di incontrarne uno. Indubbiamente mi piacerebbe vedere un orso e fotografarlo, ma allo stesso tempo… non ho sentito la mancanza di questo incontro! Raggiunto il passo è possibile ammirare la catena porfirica del Lagorai e il massiccio granitico di Cima d’Asta. Proseguendo in discesa, sempre su sterrato, si raggiunge Malga Concèria dove è possibile rifocillarsi (ed eventualmente dormire). Da qui si può scendere a fondo valle seguendo un single track o, come ho fatto io, risalire brevemente e riprendere la forestale 5 Croci che in pochi km scende seguendo la Val Campelle fino a Pontarso. In prossimità di questa piccola frazione si incrocia la strada provinciale 31 che da Telve risale la Val di Calamento e che si percorrerà fino a raggiungere il Passo Manghen. La strada è uno stretto nastro di asfalto che conduce fino ai 2.047m del passo, per poi scendere nella Val Cadino fino a Molina di Fiemme, dove si prende un tratto della ciclabile della Val di Fiemme fino a Cavalese. Il terzo giorno, da Cavalese si risale a Varena e successivamente a Stava fra campi erbosi e boschi di abeti. Da qui si procede per alcuni chilometri su asfalto fino a Pampeago, per poi sconfinare brevemente in Alto Adige scendendo a Obereggen. Alla destra del percorso si staglia il Massiccio Dolomitico del Latemar, attorno al quale il giro si sviluppa in senso orario. Nuovamente su strada forestale si attraversano i boschi in cui è incastonata una piccola e preziosa gemma blu, il Lago di Carezza, da cui si gode una vista bucolica sui gruppi del Latemar e del Catinaccio. Continuando su strade forestali, e brevemente su asfalto, si risale fino al Passo di Costalunga per poi iniziare la discesa, lunga e sterrata, verso Moena dove si incontra la pista ciclabile asfaltata che ci riconduce a Predazzo. Sei interessato al viaggio organizzato in E-Bike, con accompagnamento, trasporto dei bagagli e la possibilità di ricaricare le batterie in pausa pranzo grazie ai mezzi dell’organizzazione? Visita il mio sito per vedere le date e compila il modulo di richiesta informazioni per conoscere i dettagli!
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bicyclephototravels
Inizio a viaggiare in bicicletta nel 1996. Nel 2004 arriva il viaggio che non scorderò mai: l’Islanda in bici in solitaria, con le piste di Kjolur e Sprengisandur. Condivido la filosofia del “lentoviaggiare” perchè mi permette di vivere il viaggio con maggiore profondità e partecipazione. Oggi ho l’opportunità di mettere a disposizione l’esperienza maturata nei miei viaggi personali per accompagnare chi desidera viaggiare in sicurezza, supportato da una struttura affidabile come quella del Tour Operator “Desartica”.
Sito web: www.bicyclephototravels.com
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico