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Il giro delle Alpi in bicicletta: da Trieste a Menton in 30 passi | 1° parte

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E' da qualche anno che sogno di viaggiare attraverso le Alpi con la mia bici. La molla è scattata questo inverno, quando, facendo un giro in un negozio di sport a Treviso, ho visto il carrello "BOB YAK". La settimana dopo ero di nuovo la con la mia bici per provarlo zavorrato con bottiglie d'acqua da 2lt. Fatto l'acquisto cominciano anche i sogni ad occhi aperti! Durante l'inverno, nei fine settimana di brutto tempo, passavo le ore steso a terra sopra le cartine a pianificare il percorso del viaggio, oppure a pensare e scrivere quale vestiario e materiale indispensabile portare via.
L'operazione successiva al percorso è stata di andare a vedere sul pc le immagini dei passi che avevo deciso di fare... lì sono partito per la tangente e ho finito per innamorarmi veramente del mio prossimo viaggio... quante emozioni durante questi sogni!!!
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1° tappa: in sella da Trieste a Bovec

 
Il 3 agosto finalmente il grande giorno, partenza da Trieste e arrivo in zona Bovec in Slovenia. Ansia e mille paure mi hanno assalito perchè avevo superato con più di 3kg il peso che avevo calcolato per il carrello. Avevo paura di rompere il telaio della mia povera bici in carbonio, poco adatta a viaggi di questo tipo. Piano piano pedalando con creanza, cercando di fare in modo che il telaio non flettesse troppo, ho preso confidenza e sicurezza e allora via, attraverso il caldo torrido del Carso Sloveno. Piccole borgate e vigneti facevano da sfondo al mio lento viaggiare, mentre nel tardo pomeriggio cominciavo già ad intravedere le prime cime delle Alpi carniche...
 

2° tappa: Bovec - Oberdrauburg

 
Sono partito un po prima di Bovec e sono arrivato ad Oberdrauburg in Austria, passando per le Cave del Predil che, con il loro lago, sono una perla per il mio Friuli e il passo Pramollo che è stato il mio test su una salita vera.
Qualche mio amico prevedeva già qui una bandiera bianca che sventolava, ma devo dire che la mia fiducia sul passo si è rafforzata notevolmente
 

3° tappa: Oberdrauburg - Rio Pusteria, dall'Austria all'Italia

 
Da Oberdrauburg a Rio Pusteria attraverso il bel passo Stalle. Da Lienz si prende direzione Mittersill ed a Huben si svolta in direzione del passo e del confine con l'Italia.
Si sbuca sopra la valle di Anterselva e scendendo si intravede l'omonimo lago color smeraldo... uno spettacolo.
 
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4° tappa: Rio Pusteria - Quasi Passo Rombo

 
Come la parte finale della tappa del giorno prima ho pedalato sulle piste ciclabili ma... che fatica, peggio che fare un passo. Mentre la statale viaggia leggermente in discesa, la ciclabile, con numerose giravolte concede ben pochi metri di pianura... su e giù da dossi e piccole colline. Finalmente dopo il bel paese di Vipiteno comincio a salire regolare verso il passo del Giovo, cominciano ad aprirsi panorami fantastici, il mio sogno si sta avverando. Passo San Leonardo in Passiria e prendo direzione Austria e Passo del Rombo. Un amico mi aveva avvisato che é un passo tosto e ho un po di timore. Mentalmente formulo una preghiera alla montagna: Sei bellissima, Ti porgo tutto il mio rispetto, Permettimi di salire in cima, non respingermi, Ti prego... Quella sera la Montagna mi ha permesso di salire fino a 10 km dal passo. La Montagna mi ha fatto anche un regalo: quando ero nella mia tenda ascoltavo la cosa più bella che la natura ci da, il SILENZIO.
 

5° tappa: Quasi Passo Rombo - Pfunds

 
Il risveglio nel bosco è stato uno dei migliori, dal silenzio della sera prima all'allegro cinguettare della mattina, fantastico.
Colazione e via, ma la partenza è un po dura causa colazione appena finita e  salita molto dura. I panorami che ci regala questo passo sono davvero eccezionali. Il versante austriaco cambia totalmente, dal verde dell'Italia al brullo dell'Austria, un altro tipo di bellezza. Alla fine della discesa un ringraziamento a questa splendida Montagna per tutto quello che mi ha dato in poche ore è più che doveroso!
Il proseguo della tappa si svolge un po' nel traffico delle statali. Alla sera mi sono concesso una bella "zimmer" con un comodo letto nei pressi del passo Resia.
 

6° tappa: Pfunds - Prato allo Stelvio attraverso il passo Resia

 
Dopo una ricca e abbondante colazione, sono partito sotto una leggera pioggia e freddo. La valle dell'Inn è di un fantastico verde, prati perfettamente falciati, i caratteristici fienili in legno, il tutto contornato dai boschi e dalle alte cime delle Alpi, un paesaggio da favola dunque. La pista ciclabile qui corre a volte nei prati a margine del bosco oppure dentro il bosco, mentre la strada si vede nel centro della valle. Al passo Resia posso dire che si veda la "transumanza" dei cicloviaggiatori, ne ho contati alcune decine, a coppie, da soli come me, giovani e meno giovani, una vera migrazione.
E' bello vedere le facce rilassate di chi ama questo lento viaggiare, il sorriso nel ricambiare il saluto con il pollice alto.
La discesa dal Resia è bella, veloce e.. bagnata, un vero peccato, si arriva al bel paese medievale di Glorenza, un giro veloce e poi via verso Prato allo Stelvio con la speranza di trovare una camera visto che sono tutto inzuppato.
 
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7° tappa: Prato allo Stelvio - Livigno attraverso il Passo dello Stelvio, il Foscagno e l'Eira

 
Come il giorno prima il meteo non é dalla mia parte, verso lo Stelvio le nuvole vanno dal grigio al nero... tutto un programma.
Questa salita, a differenza del Rombo, la conosco avendola fatta lo scorso anno ed appunto per questo motivo mi incute timore... riuscirò o non riuscirò... questo è il dilemma. La preghierina alla Montagna che per favore non mi respinga prende di nuovo forma nella mia mente, questo mi da coraggio, forza e sicurezza, così parto.
A Trafoi, la pioggierellina matura e diventa pioggia battente, così mi fermo per una mezz'ora sotto una tettoia e riparto non appena il cielo si riapre un po'... Grazie. Salgo quasi senza fatica, sono contento, qualche foto e arrivo al passo. Sono davvero felice e ringrazio ancora una volta Lei, la Montagna. Le doverose foto sul passo dello Stelvio e giù, ricomincia a piovere: mamma mia quanto freddo nonostante una tappa in un locale qualche chilometro più sotto...
Arrivo al bivio per il passo Foscagno prima di Bormio, ricomincio a salire, la strada è bella, larga, anche il passo è bello, peccato per il tanto traffico di auto e camion cisterna che vanno verso Livigno.
Passo Eira e pioggia battente fino a Livigno... questa sera hotel e rimpiango il silenzio del passo del Rombo!
 

8° tappa: Livigno - Monte Spluga prima dell'omonimo passo

 
La mattina si presenta una giornata stupenda, cielo terso, l'erba, ancora bagnata dalla pioggia della notte, brilla sotto raggi del sole.
Pedalo verso la Forcola, che fatica partire la mattina subito dopo colazione... digestione pesante!! A Livigno ci sono passato lo scorso anno e ancora una volta rimango incantato da quell'altipiano e dal quel paese... mi piace veramente tantissimo.
Dopo la Forcola salgo verso il Bernina e gli scorci sui ghiacciai sono mozzafiato. Questo inverno ho sbirciato un po' di immagini sul pc, ma adesso sono emozioni forti quelle che provo guardandomi attorno, è veramente tutto di una bellezza unica!
Arrivo a St. Moritz dove vinco una scommessa: pizza e 2 birre con la moglie di un mio caro amico. Mi aveva consigliato una moto, ma devo dire che con il viaggiare lento della bici, ho avuto modo di osservare, non dico tutto, (troppo presuntuoso) ma tanto si!
Da St. Moritz al passo Maloja credo di aver viaggiato in una cartolina lunga 20 km: dalla parte sinistra della strada una serie di grandi laghi, le montagne che si alzano ricoperte di boschi e lo sfondo con le alte cime ricoperte di ghiacciai. Da Chiavenna inizia la lunga salita verso il passo dello Spluga. Dopo una serie impressionante di tornanti, il paesaggio si apre maestoso e quando arrivo al lago poco prima del paesetto di Monte Spluga decido di fermarmi. Troppo bello in riva al lago!
 

9° tappa - Monte Spluga - Quasi Masera

 
Durante la notte in riva al lago mi sono svegliato e, nonostante il freddo sono uscito dalla mia tenda per ammirare le nuvole di stelle, che spettacolo indescrivibile, io... mi sono emozionato!
Mattinata fredda vista anche la quota, partenza, come il solito, subito in salita, ma non penso alla fatica, c'e' troppo da guardare, da ammirare, c'e' anche qualcuno da ringraziare per tutto questo.
Scendo dal passo ed incomincia come il giorno prima la cartolina. La valle in Svizzera è tutto un susseguirsi di scorci sui ghiacciai, stò viaggiando davvero dentro il mio sogno. Salgo il passo del San Bernardino e qui ho un folto pubblico di mucche che sostiene le mie fatiche, fantastiche, cosa non darei per assaggiareil formaggio prodotto dal loro latte, ma non posso, non devo cedere alla tentazione di fermarmi in qualche malga, non so contenermi dalle cose che mi piacciono.
Anche questo passo ha il suo bel lago, le fatiche son ampiamente ripagate dalle maestose vedute.
Scendo verso Locarno così ho modo di ammirare un pezzettino del Lago Maggiore, proseguo verso S. Maria Maggiore e mi fermo poco prima del paese di Masera in un prato vicino al torrente.

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10° tappa: quasi Masera - vigneto vicino a Sion in Svizzera

 
Oggi é stato il turno del passo del Sempione, la cui salita lungo la larga statale non mi è piaciuta un granche, a causa della strada ampia e dritta con una pendenza costante, più o meno, che non da modo di recuperare un po' di fiato.
Nel versante svizzero invece i panorami sui ghiacciai sono davvero magnifici e ripagano lo sforzo fatto prima.
Lungo la discesa tuttavia, la strada è un cantiere, piena di lavori in corso e di semafori. Arrivato a Briga, cominciano i "dolori". Mi devo dirigere verso Martigny, soffia un malefico vento contrario che si aggiunge ai numerosi saliscendi, il tutto condito da un bel caldo naturalmente.. che fatica.
Il bello viene quando decido che è ora di trovare un posto dove piantare la mia tenda, ma nella valle ci sono vigneti e sulle colline ancora solo vigneti, per forza devo fermarmi... in un vigneto.
Dopo un paio di tentativi a vuoto, girando dentro una stradina, trovo una grande botte del 1922, con tanto di tetto, porta (aperta), due finestrelle e, manna dal cielo, il rubinetto con l'acqua. Sono stato fortunato! Decido di passare la notte dentro visto che "l'abitazione" serve ai contadini come ricovero per cambiarsi di abiti prima e dopo il lavoro nelle vigne.
Continuate a leggere la seconda parte del giro delle Alpi in bicicletta di Elio, non ve ne pentirete!!!
 
 
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elio61

Fin da ragazzo ho gareggiato in bici con discreti risultati. Dopo una buona "carriera" con i cicloamatori ho deciso di cambiare la maniera di pedalare e fare un viaggio in bici. Mia nipote aveva un ristorante a Berlino e per sfottermi, mi invitava a salire in bici per prendere un caffè, così 4 anni fa,una mattina mi sono presentato al bar del ristorante chiedendo briosche e caffe'... :-) :-) . Entusiasta del viaggio, l' anno dopo ho fatto la ciclabile del Reno e Olanda, lo scorso anno sono stato zona Stelvio a vagabondare per i passi prima con la bici e poi con zaino e scarponi e quest' anno il Giro delle Alpi che mi ha lasciato un bellissimo ricordo per la sua bellezza