I prezzi delle bici top di gamma, siano esse bici da corsa o mountain bike, raggiungono ormai i livelli di un’utilitaria, per non parlare di componenti e accessori, abbigliamento e prodotti di contorno che diventano sempre più tecnologici e, di conseguenza, aumentano di prezzo.
La domanda quindi è più che lecita: la bicicletta è una passione costosa?
La risposta più semplicistica sarebbe un categorico SÌ, ma la questione merita una discussione un po’ più approfondita.
Corsa dei prezzi: perché sono esplosi?
Negli ultimi anni l’esplosione dell’interesse verso la bici e il cicloturismo è sotto gli occhi di tutti e questo ha aiutato di certo il movimento a crescere. La concorrenza è aumentata anche tra le aziende ma i prezzi non sembrano essere scesi, anzi.
Il motivo? Di sicuro la domanda enorme avuta in tempo di pandemia ha dato una spinta alla corsa dei prezzi e il rallentamento di quest’anno non ha portato le aziende a grandi ripensamenti.
Inoltre la bicicletta negli ultimi anni si è guadagnata, anche grazie alla sua natura di mezzo ecologico, una certa posizione di rilievo tra gli status symbol. Il marketing e la pubblicità ci spingono a desiderare ogni anno un nuovo modello di bicicletta e l’ultima innovazione tecnologica, per le quali siamo disposti a investire somme di denaro ingenti.
Insomma, a mio parere la bicicletta resta una passione alla portata di tutti se non si inseguono mode e stereotipi ma si resta concreti e si valutano le nostre effettive esigenze, anche e soprattutto modulando le spese sulla base delle nostre effettive capacità economiche.
Il range di possibilità infatti è davvero enorme e le differenze tra un prodotto costoso (non solo una bici, ma anche componenti e accessori) e uno più economico sono, talvolta, irrisorie o inutili per i nostri scopi.
Bici: vale la pena acquistare top di gamma?
Come detto prima, ormai una bici top di gamma raggiunge tranquillamente i 15.000€ di costo. Ma vale davvero la pena spendere quelle cifre per una bicicletta?
Come sempre la risposta è: dipende! Vale la pena acquistare una Ferrari o una Lamborghini e spendere 200 o 300 mila euro quando si trovano Fiat, Toyota, BMW o altro a un decimo o un quinto del prezzo?
Se ci soffermassimo solo sul lato utilitaristico dell’acquisto, di certo non avrebbe alcun senso. Ma i fattori in gioco sono svariati, soprattutto perché stiamo parlando di una passione, un hobby, uno sport che implica la nostra ricerca fisica e mentale di benessere. Avere un prodotto di qualità, di moda e di design ci dona soddisfazione e per questo ci fa stare bene ancor prima di montare in sella.
Detto questo, se le tue possibilità economiche non sono in grado di sostenere spese così ingenti, non per questo devi rinunciare alla tua passione o sminuirla. Sono convinto che nel 90% dei casi, l’acquisto di una bici top di gamma molto costosa vada a soddisfare solo ed esclusivamente l’esigenza di cui parlo sopra e non un’effettiva necessità tecnologica: leggerezza, precisione e velocità sono qualità utili soprattutto a professionisti e amatori evoluti. Per tutti gli altri una bici più economica sarebbe più adatta e consigliabile.
Sul mercato esistono bici in un range di prezzo enorme e già con 1000€ o meno si possono acquistare biciclette di buona qualità con cui avere grandi soddisfazioni.
Abbigliamento: costoso ma di qualità o economico?
Lo stesso discorso fatto per le biciclette vale per l’abbigliamento. Prima di tutto: è davvero necessario disporre di un abbigliamento specifico per la bicicletta per pedalare? Non sempre.
Se sei alle prime armi e non sei ancora sicuro che la bici possa diventare una tua fidata compagna di escursioni, puoi tranquillamente usare capi d’abbigliamento che già possiedi, comodi, casual o da montagna.
Certo, se poi inizi ad andare in bici con costanza, avere un abbigliamento di qualità ti dona maggior comfort e ti fa apprezzare ancor più l’escursione, soprattutto se le condizioni atmosferiche iniziano a diventare complicate.
Ma anche in questo caso, a volte moda e design costano più della qualità del prodotto e alcuni capi sono così costosi solo perché l’azienda investe in marketing ingenti somme di denaro: sta a te, ancora una volta, decidere un budget e scegliere i prodotti di conseguenza, accettando il fatto che non sempre si paga solo il materiale differente o la qualità superiore ma anche il nome impresso sul petto.
Il discorso però è valido anche in senso inverso: risparmiare significa anche acquistare meno e meglio quindi non sempre pagare poco un prodotto equivale a un effettivo risparmio nel lungo periodo. Purtroppo non esiste una formula magica per cui si sa quale prodotto sia di qualità superiore e quale di qualità inferiore: l’esperienza sarà la tua più grande alleata nel tempo.
Un altro passo per risparmiare è quello di far durare a lungo l’abbigliamento che si acquista e per questo è importante trattare con attenzione i nostri vestiti leggendo le etichette e seguendo alcune buone pratiche di lavaggio per i diversi materiali dei nostri capi di abbigliamento.
Accessori: servono davvero tutti?
Un discorso a parte meritano anche gli accessori: GPS, borselli, borse, appendici, antifurto, parafanghi e chipiùnehapiùnemetta... esistono davvero tanti tipi di dispositivi, alcuni più utili e altri meno.
Ancora una volta l’effettiva esigenza di possedere gli accessori più disparati rientra nella sfera delle valutazioni soggettive. Personalmente se dovessi decidere mi concentrerei prima sui prodotti dedicati alla sicurezza personale, come il casco e gli occhiali e a quella della bici come gli antifurto.
Riusare e riparare: meglio per il portafoglio e per l’ambiente
Un ultimo consiglio che mi sento di darti per continuare a coltivare la tua passione per la bicicletta senza intaccare il portafoglio in maniera pesante è quello di imparare l’arte del riuso e della riparazione.
Sia che si tratti della tua bicicletta, sia che si tratti di un capo di abbigliamento o di un accessorio, prima di buttarlo o di venderlo per acquistarne uno nuovo, prova a capire se si può riparare o si può riutilizzare per un altro scopo. Ti stupirai di come sia facile sistemare dei dettagli che rimettono a nuovo il tuo oggetto e, almeno per il sottoscritto, otterrai una notevole soddisfazione dall’aver riparato qualcosa non più funzionante.
Inoltre pensa che farai un’azione concreta, semplice e positiva per ridurre il tuo impatto sul nostro ambiente, riutilizzando un prodotto destinato al macero.
La risposta: la bici è una passione costosa?
Proviamo a trarre le conclusioni di questa mia breve valutazione: la bici è una passione costosa?
La risposta più corretta a mio parere è: la bici può essere una passione costosa!
Se inseguiamo mode e status symbol di sicuro coltivare il nostro hobby preferito diventa impegnativo anche dal punto di vista economico ma si può tranquillamente pedalare, anche molto, spendendo poco. Il mercato è maturo e questo implica che sia anche molto variegato, sia per quanto riguarda i mezzi a due ruote, sia per quanto riguarda accessori e abbigliamento.
Il mio consiglio è quello di partire investendo poco per poi decidere, man mano che la passione viene coltivata, se e quanto spendere per i propri interessi ciclistici.
Per concludere vorrei provare a fare due conti “al risparmio” e vedere quanto, in pratica, può costare avere tutto ciò che può essere utile per pedalare con un budget medio-basso (ma che mi permette di avere un set completo):
- bici entry level: 1000 € circa
- abbigliamento da bici (pantaloni con fondello e maglia in lycra): 100 € circa
- casco: 90 €
- scarpe: 70 €
- occhiali: 70 €
- kit riparazione: 20 €
In sostanza con 1200-1300 € circa si potrà essere pronti a saltare in sella e partire con tutto quanto necessario per pedalare con soddisfazione.
Tu cosa ne pensi? Per te la bici è diventata una passione costosa?
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico