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La fine del viaggio
Quando ti avvicini alla meta di un viaggio, a piedi o in bicicletta, tendi a rallentare. Me ne accorsi sul cammino di Santiago ed è successo ancora. Capisci in quel momento che la meta è solo l'ultimo di una infinità di punti ed è quella infinità che ti ha reso felice. Quelle strade lunghissime, pedalate centimetro dopo centimetro , ora sono parte di me, così come le 63 albe che mi sono regalata facendo il sacrificio di alzarmi presto, cosi come ciascuna delle persone con cui ho condiviso la complicata semplicità di vivere in natura.
Ma la fatica più grossa l'ho fatta negli ultimi 300 km, quando la mia mente e il mio corpo per la prima volta si sono dissociati. Che peccato! Un turbinio continuo di pensieri e immagini: i vostri messaggi, le foto dei bambini che scrivono "andrà tutto bene", i sorrisi forzati di mia sorella e di mia madre nelle video chiamate. E poi il canto di Napoli dai balconi. Credo di aver deciso li. Ho sentito qualcosa che non sentivo da anni: appartenenza, orgoglio, italianità. Il mio progetto di viaggio, prevedeva di impacchettare la bici ad Ushuaia, spedirla a casa e continuare zaino in spalla verso la Colombia. Appena superata la porta dell'ultima città del mondo, ho smontato la mia "poderosa" pezzo per pezzo, l'ho imballata ma in aeroporto ci siamo andate insieme lasciando un paese ancora libero da questo incubo ma che chiude le sue frontiere. 72 ore di tempo: chi è fuori è fuori chi è dentro è dentro. E allora fuori. Torno a casa, quella piccola casa che un po' somiglia alle capanne dei pastori della pampa. Non sarà facile la mia quarantena dopo tanta libertà. Non sarà facile non poter abbracciare le persone che amo dopo tanta distanza. Ma ora ho un esempio da seguire, quello di un popolo che ce la sta mettendo tutta. Ed è il mio
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simonaridolfi
Simona è una viaggiatrice seriale, ideatrice del percorso cicloturistico della via Silente nel parco Nazionale del Cilento. Ha esplorato il mondo viaggiando zaino in spalla e percorso migliaia di chilometri in bici tra Cammino di Santiago, il Cilento e i Balcani.
Nel 2020 si è presa una pausa dal suo lavoro di insegnante e trascorrerà alcuni mesi in Sudamerica, dirigendosi verso la Fin del Mundo in Patagonia.
Questi sono i suoi pensieri in viaggio, raccolti nella sua "Ora di mondo", perché viaggiare è la più grande scuola di vita!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico