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Via Silente: il cicloviaggio di 4 amici nel parco del Cilento
L’idea di percorrere la Via Silente, come tante vicende della vita, nasce un po’ anche per caso: da 20 anni io e Manuela, mia moglie, siamo due cicloturisti “emigranti”, costretti a varcare i confini del nostro Paese, per pedalare lungo le innumerevoli ciclabili tracciate in altri stati europei.
Avevo letto della Via Silente in qualche rivista specializzata e ne avevo parlato con due nostri cari amici, Paolo e Donatella, che condividono la nostra passione di viaggiare e conoscere nuovi luoghi, sotto l’incedere lento delle ruote delle nostre biciclette. Così, complice un viaggio di lavoro a Napoli e la successiva settimana di ferie, si concretizza l’idea di percorrere la Via Silente, spinta dalla immediata e capillare programmazione del viaggio da parte di Paolo. Il tempo a disposizione non è tantissimo, 8-9 giorni al massimo, poi io devo rientrare al lavoro, così il percorso viene suddiviso in 8 tappe, abbastanza sovrapponibili per lunghezza ed altimetria, con sacrificio delle due salite ai Monti Cervati e Gelbison.
Il 20 Aprile, al pomeriggio, Paolo e Donatella ci raggiungono a Castelnuovo Cilento, dove riceviamo la gradita visita di Simona e Tonia, anime del progetto della Via Silente, che ci danno alcuni importanti consigli e, con i loro racconti, aumentano in noi la voglia di vivere questa esperienza. La mattina seguente, dopo una buona ed abbondante colazione, inforchiamo le nostre biciclette e partiamo, accompagnati da una bella giornata di sole.
Tappa 1 - Da Castelnuovo Cilento a Santa Maria di Castellabate
72 km
Si parte in discesa; poi si pedala in tranquille stradine di campagna, fino alla lunga salita per S. Giovanni, a cui segue la panoramica discesa per Pollica ed Acciaroli, sulla costa; poi pedalata piacevole tra saliscendi fino a S. Maria di Castellabate, graziosa località turistica balneare.
S. Maria di Castellabate
Tappa 2 - Da Santa Maria di Castellabate a Trentinara
54 km
Un panorama mozzafiato ci accompagna lungo i tornanti che salgono fino al caratteristico e rinomato paese di Castellabate, che merita sicuramente la sosta.
In salita verso Castellabate
Abbiamo poi affrontato le salite di Rocca Cilento (imponente la rocca, in via di restauro) e di Monte Cicerale. Imperdibile l’attraversamento della stretta e ripida stradina che attraversa il vecchio paese di Cicerale, in fondo al quale facciamo la conoscenza di un abitante, molto gentile ed ospitale (come tutte le altre persone che ci hanno avvicinato, durante la nostra pedalata in Cilento).
Manuela, Donatella e Paolo verso Rocca CilentoRocca CilentoCiceraleCiceraleCicerale: Donatella ascolta i racconti di un abitante
Le successive discesa e salita molto panoramiche, ci conducono a Trentinara, antico borgo adagiato su un costone roccioso, con uno splendido terrazzo panoramico, da cui si possono osservare maestosi calanchi ed un tratto di costa.
Splendida vista a Trentinara
Tappa 3 - Da Trentinara a Roccadaspide
62 km
La salita fino a Stio prosegue poi con una discesa altrettanto gradevole, seguita da un tratto in fuoristrada che conduce all’imperdibile ponte medievale del 1300, dove la natura ed il silenzio ci inducono alla sosta per lo spuntino.
Arrivo al ponte medievaleIl ponte medievaleFoto di gruppo sul ponte
Dopo la ripida risalita, ci attende un'altra bellezza naturale imperdibile: le Gole del Calore, profondi solchi rocciosi scavati dall’omonimo fiume.
Gole del CaloreGole del Calore
Tappa 4 - Da Roccadaspide a S. Angelo a Fasanella
66 km
Dopo la visita alle belle grotte di Castelcivita, ci attendono due salite molto impegnative: quella di Postiglione, ed in particolare la seconda fino a Casone D’Aresta: lasciato il borgo di Petina, la strada si impenna immediatamente sotto le nostre ruote, e dopo 7 km di dura salita su una stradina circondata da magnifici boschi di castagno, arriviamo all’altopiano dominato dall’Osservatorio Astronomico.
Grotte di CastelcivitaIn salita verso il Casone D’Aresta
Da qui, una panoramica discesa ci conduce direttamente nel paese di S. Angelo a Fasanella; nel tardo pomeriggio conosciamo Bernardo, gentile custode della Grotta dell’Angelo, antica chiesa rupestre posta all’interno di un costone roccioso su cui si adagia una torre, unico residuo di una antica abbazia distrutta. Bernardo ci guida alla visita della Grotta, con i suoi appassionati racconti di storia e tradizioni; poi saliamo i ripidi scalini all’interno della torre, da cui si gode un panorama suggestivo sul paese e sulla valle. Il rintocco della campana, abilmente mossa dal nostro cicerone, aumenta l’atmosfera magica del luogo.
Grotta dell’AngeloS.Angelo a Fasanella, visto dalla torre
Tappa 5 - Da S. Angelo a Fasanella a Padula
56 km
Percorsa la bella strada che ci conduce a Roscigno, visitiamo in una splendida giornata di sole il vecchio borgo di silenziose case in pietra testimoni di un tempo oramai passato; qui facciamo la gradita conoscenza di Giuseppe, l’unico abitante del paese e custode delle altre poche anime viventi: i gatti.
GiuseppeRoscignoRoscigno
Riprendiamo a pedalare, perché ci attende la lunga e pedalabile salita di Sella del Corticato, circondati da un paesaggio magnifico, seguita da un’altrettanto bella discesa. Continuiamo su stradine tortuose e pianeggianti fino al Battistero di S.Giovanni in Fonti (merita senz’altro la visita), e concludiamo la tappa a Padula, ai cui piedi si erge l’immensa Certosa, che visitiamo dopo la consueta doccia in albergo.
PadulaCertosa di Padula
Tappa 6 - Da Padula a Tortorella
72 km
Da segnalare, in questa tappa, la panoramica strada che conduce a Sanza e la solitaria salita di Morigerati, ai piedi della quale ci fermiamo ad ammirare lo splendido ponte Normanno.
Verso SanzaPonte Normanno
Attraversato il paese di Casaletto Spartano, visitiamo le cascate dei Capelli di Venere; qui, in prossimità di un vecchio mulino, il torrente, scorrendo tra una ricca vegetazione di muschi cresciuti sulla roccia, forma dei filiformi e singolari rigagnoli di acqua.
Cascate di Venere
Trascorriamo la serata a Tortorella, piccolo borgo posto su una cima rocciosa, da cui si godono magnifici panorami sulla valle sottostante.
Tappa 7 - Da Tortorella a Marina di Camerota
50 km
Continui saliscendi ci conducono alla costa; scendiamo a Policastro e, dopo un tratto di costa, si giunge al paese di Scario, antico borgo di pescatori. La strada poi abbandona la costa, ed una bella salita ci conduce a S Giovanni a Piro. Sostiamo a rifocillarci nel prato antistante la pieve, poco prima di entrare in paese.
La Pieve a S. Giovanni a Piro
Ancora un breve tratto di salita e poi ci aspetta una meravigliosa discesa, con tornanti spettacolari da cui si ammira l’intenso blu del mare che bagna Marina di Camerota, rinomata località turistica.
La discesa per Marina di Camerota
Tappa 8 - Da Marina di Camerota a Castelnuovo Cilento
55 km
Pedaliamo con il mare ed il litorale al nostro fianco, e raggiungiamo Palinuro. La costa è un susseguirsi di rocce a picco sul mare, intercalate a baie sabbiose, che iniziano ad essere frequentate da bagnanti, a testimoniare che l’estate è alle porte.
Manuela
Pisciotta
La successiva salita ci conduce a Pisciotta, piccolo paese collinare che degrada verso il mare. La sua caratteristica piazzetta è il punto ideale per la sosta pranzo. Riprendiamo a pedalare… la meta oramai è vicina; ci concediamo una sosta in uno dei tanti caseifici della zona, a gustare un buon gelato. L’ultima fatica, affrontata con l’entusiasmo di chi oramai percepisce la fine dell’avventura, viene affrontata con allegria, poi il meritato riposo nel b&b da cui eravamo partiti 8 giorni prima con l’animo pieno di entusiasmo ed al tempo stesso con il “timore” di quello che ci aspettava.
Ci facciamo ritorno col cuore colmo di gioia, che stempera fin da subito le fatiche delle tante salite affrontate.
È già trascorsa una settimana dal rientro a casa, ma i panorami che si aprivano costantemente ai nostri occhi, il silenzio che ci circondava, interrotto dal soffio del vento che ci trasportava gli odori di fiori e di piante di una primavera oramai sbocciata, e le voci delle tante persone incontrate sul nostro cammino, che ci hanno sostenuto ed aiutato con i loro preziosi consigli e racconti, sono un ricordo oramai indelebile di questa terra, che riaffiora in noi ogni qualvolta pensiamo al Cilento.
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FlavioP
Sono nato e vivo a Cesena (FC); cicloturista prevalentemente stradista da 33 anni. Dopo anni di granfondo, da oltre 20 anni trascorro le vacanze estive sulle piste ciclabili, in compagnia di Manuela, mia moglie, e da qualche anno di due cari amici, Donatella e Paolo.
Ho percorso le principali piste ciclabili europee, tra cui 2 Volte il Camino de Santiago francese, nel 2012 con un amico, nel 2015 con mia moglie. Flavio Pieri
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico