Il Moncenisio, vasto altopiano occupato quasi interamente da un enorme lago artificiale situato a duemila metri di quota in territorio francese, mette in comunicazione la Val Cenischia, tributaria della piemontese Val di Susa, con la savoiarda Vallée de la Maurienne. L'anello proposto comprende il giro completo del lago del Moncenisio in MTB e la scalata del Col Clapier unitamente alla visita delle maggiori fortificazioni italiane costruite tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento cedute alla Francia nel 1947.
Dati tecnici
Lago del Moncenisio in MTB
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Grand Croix |
Tempo |
7-8 ore
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Dislivello |
1450 metri circa |
Lunghezza |
58 km |
Tipologia di fondo |
Asfalto 25%
Sterrato 55%
Single trail 20%
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
MTB in Val Cenischia, Piemonte
I segni del passato
Dal parcheggio del
borgo abbandonato Grand Croix (1877 m) si percorre la strada sterrata che si sviluppa ai piedi della mastodontica
diga del Moncenisio, alta 120 m e lunga 1,4 Km. Dopo vari tornanti e una brevissima discesa asfaltata si devia a sinistra su una strada sterrata seguendo le indicazioni per
Alpe Tour. Inizialmente si affianca la
cava del Paradiso e poi si raggiunge una
casermetta militare nei pressi del
Passo delle Finestre (da non confondere con il più noto
Colle delle Finestre). Al successivo bivio si devia nuovamente a sinistra verso i
ruderi della Batteria La Court, opera militare realizzata nei primi anni del Novecento.
Giunti allo scollinamento si ha un bel colpo d'occhio su tutto l'altopiano del Moncenisio e sui ghiacciai del gruppo montuoso della Vanoise.
Dopo una breve discesa si torna a salire verso il primo dei tre forti ottocenteschi che oggi andremo a scoprire, il Forte Roncia.
Questa fortificazione di forma circolare, edificata su un'altura alla quota di 2294 m sotto le bastionate della Pointe de Ronce, è posizionata in modo tale da consentire una grandiosa vista sul lago e sul sottostante Plan des Fontainettes, luogo che ospita un recente monumento di forma piramidale a ricordo di un progetto teorizzato ma mai realizzato da Napoleone, condottiero che contribuì a far costruire una carrozzabile tra Susa e Lanslebourg attraverso il Colle del Moncenisio e un ospizio sull'altopiano per dare rifugio a eserciti, viandanti, mercanti e pellegrini in viaggio.
Dopo una ripida discesa su sterrato con vista sul dirimpettaio
Mont Malamot ci si ricongiunge alla strada nazionale, che si dovrà percorrere fin nei pressi del vecchio confine italo – francese posto sul Col du Mont-Cenis(2083 m).
Il Vallon de Savalin e il Petit Mont-Cenis
Qualche centinaio di metri prima del colle si svolta a sinistra, prendendo la stretta strada asfaltata che costeggia la sponda occidentale del lago. Superata la piccola e graziosa Chapelle St. Barthélémy ci si immette nel Vallon de Savalin, caratterizzato da un dolce pendio prativo della lunghezza di circa 4 Km. Percorrendolo lungo la suddetta strada si raggiunge con un po' di impegno il Refuge du Petit Mont-Cenis (2110 m).
Con un ultimo sforzo si guadagna il
Col du Petit Mont-Cenis (2183 m), balcone panoramico sul lontano ghiacciaio del Sommeiller (visibile da molto vicino se si decidesse di percorrere in MTB la strada in prevalenza sterrata che da Bardonecchia porta al
Colle del Sommeiller) e sugli aguzzi Dents d'Ambin (3372 m).
Il Colle di Annibale
Oltrepassato il colle, contraddistinto dalla presenza di un vecchio cippo confinario, si prosegue in salita su sterrato per circa due chilometri sino al punto panoramico sul Vallon d'Ambin, Roche d' Etache e Mont Giusalet. Dopo una breve discesa, che termina in corrispondenza di un pianoro, inizia un lungo sentiero in leggera salita che segue l'andamento lineare del Vallon de Savine. Dopo circa quattro chilometri di percorso non del tutto pedalabile si giunge al Lac de Savine (2447 m), una vera perla adagiata su un piccolo altopiano erboso; un vero spettacolo!
Davanti allo specchio lacustre è facile distinguere l'insellatura del Col Clapier (2477 m), raggiungibile in sella alla propria MTB in pochi minuti.
Questo colle, che segna l'attuale confine italo – francese, permette il collegamento tra il dolce Vallon de Savine appena percorso e la selvaggia Val Clarea che sprofonda verso Susa. Questo valico passò agli onori della cronaca per diverse vicende storiche, tra le quali la più curiosa sarebbe (il condizionale è più che mai opportuno) il passaggio dell'esercito di Annibale nel 218 a.C.
Una bellissima strada militare
Lasciando alle nostre spalle la Valle di Susa percorriamo a ritroso il tragitto salutando il placido Lac de Savine e i lontani ghiacciai del massiccio della Vanoise; pedalando su single trail a tratti sassoso ma divertente e poi su saliscendi sterrato, sempre osservati dalla soprastante cima fortificata del
Mont Froid, si rientra al Refuge du Petit Mont-Cenis e al Lago del Moncenisio, nel punto in cui a destra si stacca lo sterrato che costeggia la sponda meridionale del bacino.
Giunti ad un successivo bivio si gira a destra entrando in una valle chiusa – le Combe Borgne – ove si sviluppa sul suo scosceso fianco destro una sequenza impressionante di tornanti da lasciare chiunque a bocca aperta dallo stupore! Si può certamente affermare che ci troviamo davanti alla strada militare ottocentesca meglio conservata di tutta la piazza militare del Moncenisio!
Dopo circa quattro chilometri di salita si raggiunge un ripiano ove sorgono i ruderi dell'ottocentesca
Batteria Pattacroce (2395 m), posta in posizione dominante sul Petit Mont-Cenis e sul bacino artificiale del Moncenisio.
Per concludere questo bel giro ad anello non resta che lanciarsi in discesa lungo questa strada, costeggiare il lago fino al vicino
Forte Varisello (2105 m) ed infine scendere alla base della diga sino al punto di arrivo a Gran Croix.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico