Il 1894 fu un anno importante per il turismo in Italia... infatti, proprio nel 1894 il Touring Club Ciclistico Italiano che nel 1900 si sarebbe trasformato nell'attuale Touring Club Italiano. Fra i membri fondatori spiccava il nome di Luigi Vittorio Bertarelli un milanese amante dell'avventura, della speleologia e, come ben presto dimostrò, anche della bicicletta!!!
Luigi Vittorio Bertarelli in giro per l'Italia
Luigi Vittorio Bertarelli nasce a Milano nel 1859 e, già prima di fondare insieme ad altri 56 velocipedisti il
Touring Club Ciclistico Italiano, dimostra una vera passione per l'avventura e la
bicicletta. La fine del 1800 è un periodo dove si respira ancora il profumo di novità sulle strade poco trafficate dai motori. Il termine
cicloviaggiatore non è ancora stato forgiato e la bicicletta, nonostante
Annie Londonderry sia già partita con il suo velocipede per affrontare il giro del mondo, è vista come un mezzo non adatto al viaggio ed assolutamente inadeguato per una donna. Sono proprio questi gli anni in cui molti viaggiatori si trasformeranno in cicloviaggiatori dimostrando al mondo intero quanto sia
rivoluzionaria e fantastica la bicicletta.
Nel 1897 Luigi Vittorio Bertarelli inizia un incredibile viaggio sulle strade sterrate d'Italia percorrendo la Basilicata e la Calabria sulle due ruote, fermandosi a dormire in locande e bettole, annotando dislivelli, dettagli, caratteristiche del manto stradale (quando c'è), il tutto con precisione ed attenzione.
Il fondatore del
Touring Club Italiano viaggia con una pistola, il pericolo potrebbe trovarsi dietro ogni angolo: banditi, bestie feroci ed anche qualcosa da cui l'arma da fuoco non potrebbe difenderlo come la malaria, ma il nostro uomo del
cicloturismo non se ne cura e continua ad esplorare l'Italia del sud in bicicletta.
Nel 1898 è la volta della Sicilia che esplora dalla sua sella con grande curiosità, continuando ad appuntare criticità delle strade e degli itinerari percorsi. Con questi viaggi in bicicletta Luigi Vittorio Bertarelli promuove l'utilizzo del velocipede come mezzo alla portata di tutti anche per viaggiare.
Essere cicloviaggiatori a fine 1800
Immaginatevi come sarebbe tornare indietro nel tempo ed iniziare a pedalare sulle strade dell'Italia di fine 1800... altro che le nostre piste ciclabili!
Pensate ad una bicicletta pesante ed ingombrante che avanza lenta cigolando sulle salite del Pollino o della Sila, un uomo con baffi striati di bianco, un berretto con visiera che ripara dal sole e dal vento, una borsa fissata al telaio, una pistola nella fondina nascosta sotto la casacca troppo calda in salita e troppo fresca in discesa. All'improvviso il silenzio della Natura è rotto da un rumore sconosciuto: la pedalata si fa più rapida mentre la polvere e la terra avvolgono il cicloviaggiatore dal respiro affannato e dalle gambe ormai stanche. Una luce all'orizzonte è la speranza di un letto caldo ed un pasto rigenerante, lameno per stasera. La bettola è arredata male, ma la stanza è confortevole e l'oste ha un cuore generoso. Le palpebre si chiudono veloci aiutate dal vino rosso entrato in circolo e dalla stanchezza del viaggio di una vita.
Altri viaggiatori prima di Luigi Vittorio Bertarelli avevano iniziato a
viaggiare in bicicletta per l'Italia, per esempio mi viene in mente l'
anarchico delle due ruote Luigi Masetti, ma nessuno come Bertarelli ed i suoi soci aveva cercato di dimostrare l'
accessibilità universale della bicicletta.
Il Touring Club Italiano nel panorama del turismo e del cicloturismo
Come ho già detto, a partire dal 1900, il Touring Club Ciclistico Italiano si trasformò nel TCI, abbreviando il nome in Touring Club Italiano e Bertarelli iniziò la pubblicazione delle carte turistiche e ciclistiche d'Italia in scala, una vera rivoluzione per i viaggiatori e per chi si spostava sulle strade della nostra penisola.
Il Touring Club Ciclistico Italiano alla nascita aveva contato 784 soci e già nel 1906 i soci erano diventati più di 5000. La crescita esponenziale degli appassionati di ciclismo affiliati al Touring continuò per molti anni fino a raggiungere 360000 persone nell'anno della morte di Bertarelli.
Dal 1895 Luigi Vittorio Bertarelli curò la Rivista Mensile del Touring pubblicando itinerari, suggerimenti e consigli di viaggio. Lo stesso anno uscì anche la Guida delle grandi comunicazioni stradali. A fine 1800, per la prima volta all'interno degli articoli, apparivano anche i profili altimetrici.
Durante la sua vita nel Touring Club Italiano furono stampati più di 335 suoi articoli.
Bertarelli morì nel 1926 ma la storia della sua creatura continua ancora oggi con iniziative rivolte a valorizzare borghi e itinerari sul territorio italiano!
Luigi Vittorio Bertarelli, il Gran Maestro, venne spesso citato anche da Gadda che collaborò proprio con il fondatore del
Touring Club Italiano, alla stesura delle pubblicazioni sulle riviste Le vie d'Italia. Per approfondire questo argomento potete consultare
questo interessante articolo. Se volete saperne di più su Bertarelli potete invece leggere uno dei libri che ha scritto oppure cercare "
Diario di un cicloturista di fine Ottocento" a cura di Vittorio Cappelli.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico