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Orobie in MTB: itinerario al rifugio Calvi e rifugio Longo
Dati tecnici
Rifugio Calvi e Rifugio Longo in MTB nelle Orobie
Partenza/Arrivo | Trabuchello |
Tempo | 5-8 ore |
Dislivello | 1700 metri circa |
Lunghezza | 40 km |
Tipologia di fondo |
Asfalto 45%
Sterrato 55%
|
Difficoltà | |
Panorama |
Branzi & Carona
Parcheggiata l'auto a Trabuchello (800 m), frazione di Isola di Fondra, percorriamo la strada asfaltata con percorso pianeggiante sino a Branzi, paese rinomato per aver dato il nome ad uno dei formaggi locali più apprezzati. Completato questo brevissimo riscaldamento muscolare, saliamo verso Carona, uno degli ultimi paesi dell'alta valle. L'ascesa è breve e faticosa, ma lungo i vari tornanti che disegnano il versante saremo distratti dal fragore della cascata di Branzi, generata dall'apertura degli scarichi di un canale idroelettrico.
Proseguendo, attraversiamo una cava di ardesia, pietra (piöda) utilizzata principalmente per la realizzazione dei tetti delle abitazioni della valle.
Dopo ancora un paio di chilometri di salita giungiamo a Carona (1116 m), paese adagiato sulle sponde dell'omonimo lago e luogo di passaggio di un bel giro ad anello sulle Orobie occidentali in MTB.
La salita al Rifugio Calvi
Superato il paese di Carona, arriviamo non senza fatica al termine del nastro d'asfalto, presso la bella località Pagliari, costituita da baite in pietra con tetti in ardesia. Riempiamo le borracce da una fresca fontana e ripartiamo, alla scoperta della conca ove nasce il fiume Brembo. Cominciamo lo sterrato, che da subito presenta pendenze importanti; dopo qualche minuto apparirà sulla nostra sinistra la bella cascata della Val Sambuzza, sicuramente meritevole di numerosi scatti fotografici.
Un'ulteriore rampa ci porta ad un altro gruppetto di baite (Dosso), dove una provvidenziale fontana sarà utile per rinfrescarci nuovamente. Il percorso prosegue sempre nel bosco ma per fortuna adesso le pendenze diventano più umane sino alla conca prativa che ospita il Lago del Prato (1650 m). L'ambiente circostante è affascinante e saremo colpiti dall'imponenza delle vette alte oltre 2600 m di quota che custodiscono un vero scrigno naturale: il Parco delle Orobie Bergamasche.
Ora un bivio ci indica la via da seguire: a sinistra per il rifugio Fratelli Longo (sterrato che affronteremo successivamente), a destra per il rifugio Fratelli Calvi, nostra prima meta. Dopo esserci riposati sulle sponde del laghetto, con il suono dei campanacci delle mucche al pascolo (qui è presente uno degli alpeggi ove viene prodotto il formaggio Branzi) ripartiamo con molta calma e circospezione, in quanto dovremo affrontare la parte più impegnativa, costituita da lunghe e dure rampe cementate alternate a tratti sterrati sino alla diga del Lago Fregabolgia (1957 m).
Ma non allarmatevi: con un buon allenamento e una predisposizione mentale positiva supererete questi tratti ostici e in cima potrete quindi gioire davanti ad uno spettacolo tra i più belli delle Orobie!
Ora manca poco, qualche saliscendi sulla sponda del lago e siamo arrivati al primo rifugio di giornata (rifugio Calvi), adagiato in una bella conca a 2000 m di quota che ospita le sorgenti del Brembo - fiume che nella parte mediana della valle scorre a fianco della ciclovia della Val Brembana - al cospetto di due vette piramidali quali il Pizzo del Diavolo di Tenda e il Diavolino, alte oltre 2900 m di quota.
La seconda salita: il lago del Diavolo
Pienamente soddisfatti e riposati, ci dirigiamo verso valle lungo la carrareccia appena percorsa, con una piccola variante nei pressi della diga. Giunti (con i freni tirati!) al Lago del Prato, ci aspetta l'ultima fatica di giornata, cioè la salita al rifugio Longo (2026 m) e al soprastante Lago del Diavolo, sotto l'imponente cima del M. Aga che supera i 2700 m di quota.
Lo sterrato è ben visibile ai nostri occhi, taglia tutto il versante sud del M. Masoni, ma per fortuna è meno ripido della salita precedente; qui chiaramente la gamba non girerà più come prima, ma sarà sufficiente un sorriso per alleviare le nostre fatiche!
Dopo la consueta sosta al rifugio per attingere acqua dalla fontana e per gustare una buona fetta di torta, ci dirigiamo al vicino Lago del Diavolo (2142 m), posto in una conca glaciale selvaggia ma affascinante.
Bene, ora possiamo dire di aver concluso le salite, e non ci resta che goderci la giornata prima di girare le nostre biciclette verso valle e salutare questo itinerario MTB sulle Orobie, in Alta Val Brembana e questi posti tanto belli quanto poco conosciuti.
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico