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Patagonia in bicicletta: in Argentina a venti all'ora
Qui di seguito riporto i brevi appunti che Ale ha preso durante il viaggio, tappa per tappa.
Tappa per tappa
Patagonia in bicicletta da Bariloche a El Chalten
1a tappa: San Carlos de Bariloche - El Bolson Km 130
2a tappa: El Bolson - Epuyen Km 50
Il tragitto è totalmente asfaltato. Solo gli ultimi 10 km sono sterrati. Ad Epuyen è possibile dormire al campeggio il Rifugio del Lago, molto accogliente.3a tappa: Epuyen - Cholila Km 80
La strada si presenta subito in salita, per circa 6 km, anche se il fondo stradale è fortunatamente asfaltato. Superato questo dislivello comincia la strada sterrata che ci accompagnerà per quasi tutti i chilometri del viaggio. Questa è una tappa caratterizzata dallo stupendo panorama che ci ha accompagnato per tutti i metri percorsi. D'ora in avanti i tratti asfaltati saranno veramente pochi. Cholila è un piccolo paesino dove è possibile dormire in un piccolo dormitorio proprio sulla piazza principale. Meglio arrivare in paese con qualche provvista in quanto non si trova nulla da poter comperare e mangiare.4a tappa: Cholila - Esquel Km 120
Tappa nella quale si attraversa il Parco National Los Alerces. Sono chilometri molto duri, con numerose salite, fatica ripagata da un meraviglioso panorama ricco di numerosi laghi e cascate incastonati in una ricca vegetazione. Esquel è una cittadina abbastanza grande, con vie asfaltate e numerosi alberghi e ostelli dove poter dormire.5a tappa: Esquel Passo International Futaleufu Km 85
E' una tappa quasi tutta pianeggiante, comincia a farsi sentire il vento Al passo si entra in Cile, si deve passare la frontiera cilena (Regione de los Lagos) nella provincia di Palena. Appena dopo la frontiera circa a 5-6 km si trova la prima piccola cittadina di Futaleufu. In Cile è possibile poter piantare la tenda ai margini della strada senza alcun problema.6a tappa: Futaleufu P.to Ramirez Km 50
La strada è veramente dura per le numerose salite e per il fondo dissestato, numerose sono le buche e i sassi. Il vento la fa da padrone. Ad ogni paese, piccolo che sia ci sono numerosi Hospedajes (ostelli-locande) dove si può dormire e mangiare un pasto caldo.7a tappa: Pto Ramirez - Villa Santa LuciaKm 33
Sono due piccoli paesini. Per tutta la giornata acqua, acqua, ed ancora acqua sulla testa, una pioggerellina fissa, importante e fitta fitta ci accompagna per tutta la giornata. Villa S.ta Lucia è un incrocio di due sentieri ove comincia la Carretera Austral. A Villa Santa Lucia c'è una radio che si chiama Radio Madripo, è una capannetta piccola.8a tappa: Villa Santa Lucia - La Junta Km 75
La Carretera Austral, qui la chiamano con un nome più appropriato cioè Camino Austral che vuol dire sentiero australe. E' una pista sterrata circondata da una fitta foresta. La strada sembra finta da quanto il panorama è spettacolare, solo il tempo non certo da cartolina rovina in parte il percorso.9a tappa: La Junta - Puyuguapi Km 80
Numerose cascate, ruscelli e l'Oceano Pacifico, è il panorama che si vede in questa tratta. Puyuguapiè un piccolo gruppo di case di pescatori.10a tappa: Puyuguapi - Villa Amengual Km 70
Ci siamo fermati in questo piccolo paesino a notte fonda e siamo andati nell'unico negozio-casa di cibarie che penso sia anche l'unico negozio in generale e abbiamo mangiato e bevuto qualcosa di caldo.11a tappa: Villa Amengual - Coyhaique Km 145
Siamo arrivati a Coyhaique e dopo numerosi chilometri di sterrato abbiamo percorso l'asfalto. Questa è una cittadina piccola e di case basse, dove le persone vengono anche dai posti limitrofi per fare provviste. Abbiamo dormito in una casa accogliente assieme ad un tedesco e una ragazza olandese.12a tappa: Coyhaique - Balmaceda Km 50
Sono tutti chilometri asfaltati in un continuo sali e scendi. Proprio a Balmaceda siamo rientrati in Argentina. Paesaggio patagonico con distese immense a perdita d'occhio (la Pampa Argentina).13a tappa: Balmaceda - Perito Moreno Km 300 circa
Siamo partiti con l'intenzione di fare un centinaio di chilometri in MTB. Dopo dieci due gauchos ci hanno offerto un passaggio sul loro pickup fino alla cittadina di Perito Moreno e visto che è l'unico posto con presenza umana di qui a 300 km e noi siamo un pò in ritardo sulla tabella di marcia, accettiamo.14a tappa: Perito Moreno - Comodoro Rivadavia Km 600 circa
Altro trasferimento, questa volta in pullman fino alla costa atlantica, nella cittadina petrolifera di Comodoro Rivadavia, la più grande di tutta la Patagonia (circa 400.000 abitanti). Sono molti gli immigrati italiani che vivono qui e noi capitiamo proprio in un loro circolo per la colazione. Restiamo un'oretta a rispondere alle loro mille domande nostalgiche e ad ascoltare le loro storie dal sapore epico.15a tappa:Comodoro Rivadavia - Puerto DeseadoKm 150
La prossima meta è Puerto Deseado, la strada è tutta asfaltata ma molto trafficata. Arriviamo al paesino sulla costa atlantica alla sera e subito ci buttiamo in un ristorante a mongiare finalmente un "asado" che non dimenticheremo per molto tempo.16a tappa: Puerto Deseado - Rio Gallegos Km 700 circa
Dopo una meravigliosa uscita in barca sulla Ria Deseado, il fiordo su cui sorge il paesino e dove vivono migliaia di pinguini, moltissimi delfini (la specie più australe che esista ovvero i "tonina overa") centinaia di foche e tantissime specie differenti di uccelli (cormorani, gabbiani...)ci apprestiamo ad affrontare quello che sarà l'ultimo nostro trasferimento in pullman: ci spostiamo nell'estrema punta meridionale dell'Argentina continentale, a Rio Gallegos.17a e 18a tappa: Rio Gallegos - El Calafate Km 315
Dopo un arrivederci alla cittadina di Rio Gallegos (ci torneremo per volare a Buenos Aires) ci avviamo verso ovest in direzione El Calafate. Saranno due giorni infernali a causa del mitico vento patagonico che fino ad oggi ci aveva risparmiato. Ma il gioco vale la candela visto che poi riposeremo facendo i turisti nel Parco Nazionale Los Glaciares visitando il giacciaio Perito Moreno e facendo una gita in barca sul lago Argentino verso il glaciar Uppsala.{phocagallery view=category|categoryid=60|limitstart=12|limitcount=6}19a tappa: El Calafate - El Chalten Km 145
Costeggiando per quasi tutto il giorno il lago Argentino raggiungiamo El Chalten dopo aver lottato a lungo contro il vento. Fortunatamente la strada è quasi completamente pianeggiante e per questa sera non dobbiamo preoccuparci di cercare un posto in cui dormire visto che abbiamo già avuto delle indicazioni ad El Calafate. Lungo il percorso siamo rimasti molto colpiti dalla quantità di carcasse di guanachi (animale simile ad un lama ma tipico delle distese patagoniche) presenti sul ciglio della strada, investiti durante la notte quando questi animali (come i caprioli sulle strade del nostro Trentino) restano abbagliati dai fari delle rare automobili che passano di qui. La Patagonia in bicicletta è anche questo... un contatto più diretto ed immediato con la strada, con la gente, con i luoghi!Parque National Los Glaciares
Perito Moreno e Uppsala
Cerro Torre e Fitz Roy
Le montagne degli italiani
Buenos Aires
Ritorno alla civiltà
Hasta pronto PATAGONIA!
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Leo
ITA - Cicloviaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide montagne del suo Trentino e dei dintorni del lago d'Iseo dove abita. Sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, ha dedicato e dedica gran parte della vita al cicloturismo viaggiando in Europa, Asia, Sud America e Africa con Vero, compagna di viaggio e di vita e Nala.
EN - Slow cycle traveler with a passion for writing and photography. If he is not traveling, he loves to get lost along the thousands of paths that cross the splendid mountains of his Trentino and the surroundings of Lake Iseo where he lives. Both on foot and by mountain bike. Eternal Peter Pan who loves realizing his dreams without leaving them in the drawer for too long, has dedicated and dedicates a large part of his life to bicycle touring in Europe, Asia, South America and Africa with Vero, travel and life partner and Nala.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico