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Pedalata sugli Appennini | Tappa 1: mezza tappa e riso gratis
Scritto da jimmy
C'è da dire che ho ancora fame. Porca miseria ho sempre fame.
Dico ancora perché per cena, invece della prevista zuppetta in stanza d'albergo... Stanza d'albergo???
Sì ok sto facendo confusione, forse è meglio se partiamo dall'inizio.
Sveglia alle 6.30, di buon mattino, come piace a me (sì perché nel frattempo, dall'anno scorso, ho cambiato un po' le mie abitudini di vita). Colazione bomba con Gino, ultimi preparativi e dritti in stazione a perdere il treno. Sì perdere, non prendere. Saliti sul treno dopo una ragazza con qualche deficit (anche se cortese) che si è agitata perché doveva scendere 3 stazioni dopo e aveva paura che la mia bici le sbarrasse la strada. Sì, perché il treno successivo era l'unico treno regionale al mondo senza trasporto biciclette...
Luned' 10 agosto 2015, Camogli (SP) - 32 m.s.l.m ----> Sesta Godano (SP) - 242 m.s.l.m.
34,4 km | 3:05 CIS (culo in sella) | 6 km con pioggia | 722 m dislivello
1 passo (P. del Bracco 612 m) | 316 cal | 45 € spesi
Comunque prima di prendere il treno successivo abbiamo sistemato la bici di Gino, imparando la prima lezione del viaggiatore in bicicletta: se la bici carica è bella da vedere, non significa che sia anche funzionante. Infatti quella di Gino aveva qualche problema che comunque abbiamo risolto con le note competenze ingegneristiche del team di creativi più richiesti sul mercato.
Poi partenza ufficiale da Sestri Levante!
Dopo le prime pedalate già tornano i ricordi del viaggio dell'anno scorso
Poi si pedala piano piano verso il Passo del Bracco, mentre Gino scalda le sue gambe portentose per la grande avventura dei prossimi giorni. Il passo arriva subito e ci lascia alle spalle il panorama marittimo.
Fin qui tutto bene e tutto bello. E anche tutto buono dato che la discesa verso valle ci offre un altro po' di frutta. Beh qualcosa in più di "un po'", tant'è che decidiamo di fare scorta per la colazione di domani...
Che meraviglia no?
Tutto perfetto oggi!
COL CxxxO!
Perché poco dopo, con la pancia piena di more, scoppia un bel temporale. Uno di quelli che ti fa pentire amaramente di aver dimenticato a casa le fantastiche ghette comprate l'anno prima in Svizzera, uno di quelli che mette in crisi la giacca in Goretex, uno di quelli che non vedi nemmeno l'inizio della ruota anteriore. Beh insomma uno di quelli che ti fa fermare sotto il primo albero e scoprire che non è abbastanza. Per capire di che genere di acquazzone sto parlando date un'occhiata ai notiziari di ieri...
Per fortuna che 1 km dopo, la coppia di anziani gestori della trattoria di Ponte Santa Margherita ci ha dato un paio di sedie da inzuppare, un tavolo con due porzioni di pasta così scotta che nel piatto ce ne stava il doppio, l'insalata russa avanzata dal tavolo all'esterno e un paio di creme catalane che ancora le sto pensando. Però io ne ho mangiata solo una perché l'altra ho dovuto lasciarla a Gino.
Io non ero così fradicio ma il povero Gino lo era quindi abbiamo deciso di abbandonare l'idea di scalare il Passo Rastello proseguendo per la destinazione prevista e fermarci invece nel tipico posto in cui uno non si fermerebbe mai al mondo se non avesse le calze e le chiappe fradice: il mitico comune di Sesta Godano. In paese abbiamo trovato un bell'albergo economico che ci ha permesso di fare una bella doccia.
L'albergo è economico, ma non ci fa mancare nulla: nella doccia abbiamo trovato ben 3 saponette, indice che l'amministrazione tiene in gran conto le esigenze di igiene della sua clientela, facendone una vera e propria missione aziendale.
Fico, no?
Ma non è tutto, perché l'albergo non aveva solo a cuore l'igiene dei propri ospiti, bensì anche i loro sforzi. Infatti, per far sì che il cliente non si stanchi troppo nel fare la doccia, ogni operazione è resa più semplice e diretta: una delle saponette disponibili è proprio già pronta per l'utilizzo!
Questa è cura dei dettagli! Beh, comunque, dopo aver fatto le faccende di casa
Ci siamo avviati per fare una passeggiata in paese.
Dove abbiamo trovato la popolazione a festeggiare il nostro arrivo!
Allora abbiamo ringraziato tutti e abbiamo accettato:
- 2 birre pagate 2 euro
- 2 piatti di riso vegano gratis con uova, würstel e tonno (per la mia dieta etica e sostenibile)
- 2 fette di crostata gratis
- 2 fette di panettone genovese gratis
- 2 cantucci gratis
- 2 dolcetti alla pasta di mandorle gratis
- altri 2 dolcetti alla pasta di mandorle gratis
- altri 2 dolcetti alla pasta di mandorle gratis
Gino ha anche fatto amicizia con un personaggio del villaggio e i due si sono capiti al volo
Ultima cosa. Qui hanno le mosche speciali, quelle che ti devi mettere il lenzuolo a protezione altrimenti ti camminano sopra e ti svegliano.
Adesso sono stufo di scrivere buona notte a tutti
Ecco tutte le tappe della pedalata sugli Appennini di "Jimmy e Gino":
Tappa 0: compitini pre-partenza Tappa 1: mezza tappa e riso gratis Tappa 2: tappa intera e gambe a pezzi Tappa 3: il Cayenne, la crostata assassina e boia chi molla Tappa 4: sì, sì... ma gli Appennini? Tappa 5: ultima cena Tappa 6: anche gli Appennini nel loro piccolo si alzano Tappa 6,5: shopping, ozio e dormite infinite Tappa 7: a volte ritornano Tappa 8: quasi 100 ma di meno Tappa 8: la Mazunte delle Alpi Tappa 9: i miei primi 1000 Tappa 10: corri Forrest, corri
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Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico