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Pedalata sugli Appennini | Tappa 4: sì, sì... ma gli Appennini?
Scritto da jimmy
Stiamo aspettando la pizza. Tra un grattata alle punture di zanzara di Camogli e...
Pizza arrivata, anche mangiata. Pasta sottile ma ben cotta. Buona. Ora il dessert. Niente dessert, hanno la panna cotta fatta in casa che equivale a un budino comprato al supermercato. Altro che la crema catalana della signora di Ponte Santa Margherita...
Quindi, tornando a noi, il punto era: qui si parla di Cayenne, pizze, gelati, pedalate, scorregge puzzolenti di Gino, salite e discese. Ma gli Appennini? Come sono? Grandi? Medi? Caldi? Belli? Lunghi? Soffici?
Giovedì 13 agosto 2015, Rigoso (PR) 1110 m.s.l.m. ----> Cervarezza - Santa Lucia (RE) 1000 m.s.l.m.
60,6 km | 3:33 CIS (culo in sella) | 0 km con pioggia | 1154 m dislivello
0 passi | 597 cal | 40,5 € spesi
Colazione e stretching
È arrivato il momento di affrontare la questione. Anche perché, alla fine, il viaggio è esplorazione, non allenamento per le gare di ottobre (troppo amaro chiudere la stagione con un settimo posto alla Malga Tof...)
Prima di parlare degli Appennini, però, permettetevi di illustrarvi in cosa consistono la colazione del campione e il dessert dei campioni (Incredibile torta fatta con le tagliatelle!!!)
Lo stretching contro l'ernia del campione.
Oltre alla residenza dei campioni e allo svago del campione.
Cosa sono gli Appennini?
Ok possiamo cominciare con gli Appennini. Però parlerò poco perché a dire la verità dovrei già essere a letto, ma per dovere di cronaca e perché so che Gino ( e la sua deliziosa fidanzata brasiliana) ama l'invio quotidiano del diario, allora sono qui a scriverlo anche se non ne ho tanta voglia.
Allora dicevamo gli Appennini. Ok, avete presente le Alpi? Ma non le Alpi trentine. Quelle francesi. Ecco gli Appennini non c'entrano nulla. Beh, allora pensate a quelle trentine. Non c'entrano lo stesso. Siccome mi rendo conto che è sempre difficile immaginarmi le cose, ed è anche difficile spiegarle, allora i paragoni vanno sempre bene.
Prendete la Val di Non. Dateci una bella seccata: via un po' di verde di qua metti un po' di giallo di là.
Poi sradicate un po' di pomari (meleti ndr). Piantateci le more. More dappertutto. Se venisse la siccità e la guerra e la carestia, nessun abitante degli Appennini potrebbe mai morire. Loro hanno le more, così tante more, che la gente nemmeno le guarda più. E così ne crescono ancora di più.
La Val di non però non basta. Dovete moltiplicarla. Non 1 volta, non 2 o 4. Dovete moltiplicarla finché non ci si vede più oltre. Dove ti finiscono gli occhi allora là va bene. Solo in questo gli Appennini sono simili alle Alpi francesi: sono proprio tanta roba. Le Alpi fracesi sono di più ancora, ma gli Appennini anche loro sono tanto.
Per avere gli Appennini dalla Val di Non, però, bisogna operare ancora qualche trasformazione. Dovete aggiungere una bella manciata di architettura spazzatura e di abusivismo edilizio. Questa accoppiata è tanto più frequente quanto più si scende a Sud (non so se avete presente la Sardegna...). Poi qui c'hanno anche le code degli Yeti per strada che se ci finisci sopra con la bici fai un salto.
Poi bisogna metterci il caldo che in Val di Non non ce n'è di così caldo. Qui a volte vedi anche i miraggi mentre sali la strada verso il Passo! I miraggi in pianura o in Messico mi vanno bene, ma i miraggi a 900 metri sono strani.
Ci siamo quasi.
Beh qui sembrano più simpatici che in Val di Non.
Qui non hanno nemmeno il Bergamo che vince tutto lui.
Loro hanno il parmigiano noi il grana, loro il Parma noi la luganega del zio Lino.
Eccovi spiegati gli Appennini. Alcune fotografie didascaliche saranno d'aiuto ai più poveri di fantasia
Sto per finire la camomilla. Intanto al bar suona un gruppo Jazz Live! Alla fine queste 4 stelle del camping sono servite a qualcosa.
W le ferie, W Gino indistruttibile che è già a dormire, W tutti voi che ci leggete!
Ecco tutte le tappe della pedalata sugli Appennini di "Jimmy e Gino":
Tappa 0: compitini pre-partenza Tappa 1: mezza tappa e riso gratis Tappa 2: tappa intera e gambe a pezzi Tappa 3: il Cayenne, la crostata assassina e boia chi molla Tappa 4: sì, sì... ma gli Appennini? Tappa 5: ultima cena Tappa 6: anche gli Appennini nel loro piccolo si alzano Tappa 6,5: shopping, ozio e dormite infinite Tappa 7: a volte ritornano Tappa 8: quasi 100 ma di meno
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico