Si sa, anche le cose più belle finiscono. Anzi sono proprio quelle che finiscono prima. Comunque noi non si frigna mica. Finita un’avventura se ne comincia un'altra. È così che funziona.
Domani Gino torna a casa col culo rotto, gambe sciolte, lavoro già in testa e letto "materassato" pronto ad accoglierlo. Prima però dobbiamo raccontare l'ultima tappa assieme.
Venerdì 14 agosto 2015, Cervarezza - Santa Lucia (RE) 1000 m.s.l.m. ----> Fivizzano (MS) 332 m.s.l.m
48,4 km | 2:56 CIS (culo in sella) | 5 km con pioggia | 916 m dislivello
1 passo (1,15 x Passo del Cerreto -1261 m) | 397 cal | 29,0 € spesi
Passo del Cerreto
Tappa tranquilla, che si è svolta senza troppi intoppi. Qualche chilometro sotto una pioggerellina leggera, la solita salita a sorpresa quando ti aspetti discesa e pianura. Insomma niente di particolare.
Dopo una ricca colazione a base di fichi e noci e dopo qualche sfuggente relazione sociale con alcuni tipici membri della comunità appenninica, pedala e pedala, siamo arrivati al Passo delle Cerreto a 1261 metri. Non contenti della memorabile conquista, ci siamo diretti verso i laghetti del Cerreto per un pranzetto veloce -fra le mosche- a base dei soliti avanzi dei giorni precedenti (formaggio super sudato, pane duro, frutta spappolata).
La festa di Ferragosto
Poi la discesa verso Fivizzano, che a un certo punto ci ha imposto l'abbigliamento da contrattacco alla pioggia che ci minacciava.
Curva dopo curva dopo curva, poco prima di Fivizzano abbiamo incontrato un borgo molto carino, costruito attorno a un castello. La cosa più medievale che si sia mai vista anche durante lo stesso Medioevo!
È così che inizia la fine della nostra vacanza. È questo incontro casuale che ci ha condotti dritti dritti verso l'Ultima Cena. Infatti, il caso volle che il 14 Agosto 2015, proprio la data di passaggio dei nostri eroi jimmy e Gino, fosse la prima festa Castellana di Ferragosto degli ultimi 10 anni, con tutta la gioventù locale indaffarata a riesumare una tradizione importante che stava per scomparire. La festa iniziava la sera per cui, a conti fatti, il progetto era quello di trovare da dormire nel vicino ostello di Fivizzano e godersi assieme l'ultima serata prima della separazione.
Il piano non faceva una piega. E il risultato è stato pressapoco quello preventivato, se non che al posto dell'ostello - che ci ha dato miseramente buca - abbiamo pernottato nel giardino di un B&B da 70€ a notte. Ovviamente non a 70€ ( vi ricordo che siamo un quasi-noneso e un camoglino in avventura risparmio...) ma a soli 10 inclusa la colazione! Cacca e docce nel bagno meraviglioso dei gestori del B&B, pipì sul muro dell'ostello.
Fin qui tutto ok. Ma la bomba deve ancora arrivare.
Partiamo per il borgo col castello, che giusto per la cronaca si chiama Verrucola, carichi di aspettative e affamati come delle belve feroci. All'arrivo ci fiondiamo alla cassa di uno dei punti ristoro e tentiamo di attenuare l'appetito a colpi mortali di birre fresche e filoncini di pane fritto: proprio il cibo dei campioni in dieta. La scorpacciata termina con una specie di omelette tagliata a fettine e condita con il pesto, una cosa da leccarsi i baffi soprattutto se sei affamato.
Poi a un certo punto, nella nostra stessa panca, si siede un signore che aveva prenotato e che aspettava i suoi amici. Gino mi dice "Quello là è uno scrittore" e io penso bene quindi tra poco potremo mangiare il gelato oppure la torta. Ma Gino insiste "Dai, dai chiedigli..." E io "Ma che glielo chiedo a fare" infatti penso solo al gelato.
"Dai prova a chiedergli" mi dice di nuovo e allora gli chiedo se è uno scrittore. Elio non è uno scrittore ma un artista tarantino di nascita, milanese di lavoro e verrucoloso (verrucolense, verrucolino?) di adozione. Guarda caso, quando avevamo fatto il giro del paese io e Gino avevamo notato proprio una casa con una strana fontana (con i pesci disegnati dentro) e una strana bocca di metallo (entrambe sculture).
Bla bla bla, bla bla bla, Elio ha bisogno di una mano con Facebook perché in settembre allestirà un'installazione per la Biennale di Venezia e quindi dovrebbe promuovere il suo evento. E noi lo aiutiamo. Partono birre, mega chiacchierate, conosciamo anche Filippo - fratello di Elio - che era ammiraglio, comandante del porto di Genova, giudice e altre mille cose da vero uomo in carriera. Fra l'altro Filippo e la moglie sono camoglini di adozione e quindi vedranno Gino a Camogli forse.
Comunque Elio ci paga le birre, è contento di averci conosciuto e ci invita a vedere la sua casa/atelier/laboratorio là nel borgo più bello dell'universo.
Se il borgo è bello la casa è incredibile e le opere al suo interno sono da film. Elio ha dedicato la vita all'arte, come artista e collezionista, ha lavorato a fianco del sindaco di Milano per programmare tutte le mostre della città ed ha collaborato con fior fiore di artisti che io – ovviamente - non conosco. Ma le cose che fa sono così meravigliose che le vorrei tutte e un giorno le avrò. In particolare amo due cose: le installazioni al neon che esporrà a Venezia e i marmi culo-figa che sono anche la sua fontana.
Io Elio Gino e Filippo ci stiamo simpatici siamo tutti brave persone - a parte Gino che è un camoglino - e allora Elio ci regala due quadretti per riconoscenza. Così gli promettiamo di passare la mattina successiva per sistemargli quella cosa di Facebook.
Prima di andare a casa ci facciamo una bella foto tutti insieme. E la serata finisce.
La vita è proprio semplice. Se esci, ti muovi, rischi, provi, ti esponi, allora ti riserva mille cose e mille sorprese e mille opportunità. Se stai nel tuo guscio, come io faccio la maggior parte del tempo, mangi solo dei tuoi frutti. Che sono buoni, ma hanno sempre lo steso sapore.
Fine delle ferie di coppia, o quasi, ci resta solo una colazione, quella del nostro amico B&B 10€.
Ecco tutte le tappe della pedalata sugli Appennini di "Jimmy e Gino":
Tappa 0: compitini pre-partenza Tappa 1: mezza tappa e riso gratis Tappa 2: tappa intera e gambe a pezzi Tappa 3: il Cayenne, la crostata assassina e boia chi molla Tappa 4: sì, sì... ma gli Appennini? Tappa 5: ultima cena Tappa 6: anche gli Appennini nel loro piccolo si alzano Tappa 6,5: shopping, ozio e dormite infinite Tappa 7: a volte ritornano Tappa 8: quasi 100 ma di meno
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico