Quello della giusta borsa manubrio bikepacking è un tema delicato: esistono centinaia di borse, una molteplicità di manubri e poi ci siamo noi cicloviaggiatori: necessità e gusti variano di persona in persona. In questo articolo ti voglio raccontare della mia esperienza con la borsa manubrio bikepacking di LOMO Watersport, brand scozzese con esperienza ventennale nella produzione di materiali e capi di abbigliamento idrofobi, che si è da pochi anni lanciata nel mondo del cicloturismo.
Il mondo del bikepacking e delle borse che "arredano" il nostro mezzo non si ferma mai, anzi! Ogni settimana assistiamo all'uscita di nuovi modelli, prodotti, materiali, filosofie... Come si fa a orientarsi in questo oceano di brand? E se col bikepacking volessi cominciare oggi, magari senza avere la certezza che questa filosofia si possa adattare al tuo modo di viaggiare?
La zona frontale, poi, è particolarmente preziosa. Quindi potrebbe essere utile dare un'occhiata alle migliori borse manubrio bikepacking disponibili sul mercato italiano.
In questo articolo ci concentriamo sulla borsa manubrio bikepacking LOMO, così come in un precedente articolo ti ho già raccontato del mio test alla borsa telaio bikepacking del brand scozzese.
Questo brand scozzese cominciò dal 2000 con la produzione di mute, vendendo esclusivamente online (una rivoluzione, all'epoca). Successivamente ampliò la produzione, dedicandosi a mute stagne e borse stagne per kayak, barca a vela, escursioni e attività outdoor. Dal 2013 iniziò a occuparsi di triathlon, avvicinandosi così al mondo del ciclismo e del cicloturismo. Nacquero così alcune borse stagne per ciclisti e cicloturisti per tenere all'asciutto i materiali. Con lo sviluppo del bikepacking, LOMO ha cercato di venire incontro all'esigenza del minimalismo che questa filosofia di viaggio in bici richiede, applicando le conoscenze acquisite negli anni in materia di isolamento dall'acqua.
Borsa manubrio bikepacking di LOMO: caratteristiche
Per prima cosa vediamo le caratteristiche tecniche di questa borsa manubrio bikepacking:
- Borsa rinforzata in PVC waterproof
- 3 cinghie regolabili di fissaggio alla bici (suddivise in 2 al manubrio e 1 alla forcella)
- Elastico nella parte frontale
- Asola per l'installazione della luce
- Peso: 195 grammi
- Volume: 3 litri
- Dimensioni: 32 x 15 x 10 cm
La borsa manubrio bikepacking LOMO: la recensione
Diversamente dalla borsa telaio, dove ho dovuto verificare la veridicità del 100% waterproof dichiarato dalla casa produttrice, fidandomi della stessa dicitura, in questo caso ho voluto approfondire la resistenza all'usura, testando la borsa su due uscite, rispettivamente il mio
tour dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza e successivamente il piacevole viaggio in Sicilia sul percorso della Sicily DIvide, poi scalata all'Etna, parco dei Nebrodi e Madonìe.
Al momento dell'unboxing ho avuto modo di apprezzare la rigidità della borsa, che al manubrio resta ancorata in modo molto stabile.
Inoltre, sono sufficienti i primi due fissaggi per tenerla bloccata al manubrio, rendendo il terzo passaggio superfluo ma decisivo se la si vuole mettere una volta per tutte in posizione stabile. L'unico cruccio, che da subito ho notato, è la pericolosa vicinanza coi cavi che la borsa acquista dal bloccaggio: sarà infatti questo l'aspetto che mi porterà a sceglierla come borsa aggiuntiva al supporto Butterfly di VAP Cycling, che tuttora uso al manubrio come primo trasporto della borsa. La stessa mi ha quindi permesso di aggiungere volume e peso nella zona frontale, permettendomi di trasportare in sicurezza e senza troppi "sballottamenti" (termine tecnicissimo) il suo contenuto.
Come si aggancia la borsa
Facile più che bere in corsa dalla borraccia: basterà appoggiare la borsa al manubrio e avvolgerlo con le due fascette regolabili fino a stringerle.
Per una maggiore sicurezza, passa la terza fascia (orientata orizzontalmente) sulla forcella e stringi anche questo terzo nastro: il gioco è fatto.
La borsa manubrio LOMO occluderà un po' lo spazio sul manubrio, dove risulterà impossibile montare un navigatore o la luce: per quest'ultima usa l'asola apposita e installa la tua luce frontale.
La borsa bikepacking LOMO dispone di un pratico elastico per fissare oggetti (o meglio abbigliamento) di rapido utilizzo che ti potrebbe servire durante la pedalata.
Costo di questa borsa manubrio bikepacking
Come ben saprai, il bikepacking ha dei costi non indifferenti. Ma qui arriva la sorpresa:
il prezzo di vendita della LOMO Frame Dry Bag è stupefacente,
25€ su Amazon e circa 17£ sul sito ufficiale del produttore.
Ciò la rende una delle più economiche in commercio. Questo è dato dal fatto che la LOMO è da sempre stata attenta al taglio dei costi della distribuzione, vendendo esclusivamente online (oltre che nel loro store di Glasgow), anche quando l'e-commerce era ancora una realtà sconosciuta. Quindi non pensare che il basso costo sia dovuto alla scarsa qualità dei materiali!
Il prezzo rende questo prodotto accessibile a tutti quelli che vogliano immergersi nel mondo del bikepacking, per testare la filosofia del minimalismo nei cicloviaggi.
La capienza basterà?
3 litri non sono molti, ma la borsa manubrio bikepacking dipende dalla forma dello stesso: se come me hai un drop (nel mio caso un Woodchipper di Salsa) non potrai sfruttarlo più di tanto. Prima di testare la borsa manubrio LOMO, normalmente utilizzavo una borsa da 4,5 o 5 litri, quindi non molto diversa come capienza. In questa sacca manubrio bikepacking puoi trasportare comodamente una giacca anti-vento, manicotti e/o gambali, una macchina fotografica compatta e qualche strumento per le riparazioni, scorte di cibo per la giornata (come ho fatto durante il tour dei castelli), oppure (come ho invece scelto di fare in Sicilia) drone, telecomando, batterie e cavi di ricarica, per fermarmi e potermi dedicare velocemente alle riprese aeree.
Se usata da sola, questa borsa manubrio LOMO risulta avere poco volume. Ovviamente, in una filosofia di viaggio bikepacking non sarebbe possibile affrontare un cicloviaggio con bivacco soltanto con la LOMO, che sarebbe da affiancare almeno a una borsa da sottosella e a una da telaio (queste tre infatti costituiscono
il kit base per il bikepacking).
Fortunatamente LOMO le produce tutte e man mano avrò modo di proporti un'analisi completa degli elementi che mancano a completare il kit... pazienta!
La mia soluzione personale, come ho anticipato prima, è stata affiancare questa borsa al sistema da me precedentemente usato, il Butterfly di VAP Cycling, fissando la borsa alla culla dello stesso e avendo così due borse a disposizione, una all'interno della culla per il sacco a pelo e una esterna, per oggetti di rapido utilizzo (nell'ultimo caso, il drone e suoi accessori).
Promossa?
Il test effettuato alla borsa manubrio LOMO è stato di due fasi, durante la prima delle quali la borsa è stata analizzata da sola e si è rivelata ottima ma con il problema di ostruzione parziale dei cavi del cambio e del freno. Durante un secondo test, quello più lungo - per i castelli di Parma e Piacenza e a zonzo per la Sicilia - in accoppiata al Butterly, si è dimostrata stabile, capiente, soddisfacente.
La mia impressione, tuttavia, è positiva: la borsa risulta stabile e non sembra muoversi di un millimetro, grazie alle cinghie che tengono molto bene. Ho apprezzato in particolar modo l'elastico per trasportare qualcosa esternamente alla borsa stessa. Se a queste caratteristiche aggiungiamo che il prodotto ha un costo davvero basso, possiamo concludere che nonostante la ridotta capienza della borsa, posso sicuramente consigliartela: per avvicinarti al mondo del bikepacking o, se già lo conosci, per possedere un prodotto di media fascia a un costo basso che ti permetta di trasportare all'asciutto i tuoi materiali o ancora per aggiungere capacità di trasporto, come nel mio caso.
Se vuoi vedere la video recensione della borsa manubrio bikepacking di LOMO, puoi farlo qui sotto.
Fammi sapere cosa ne pensi e, nel caso tu possieda una borsa LOMO, se condividi con me i pregi e i difetti di questo prodotto per il bikepacking.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico