Gensis Longitude: ferro vecchio o nuovo che avanza?
Il marchio inglese realizza diversi modelli di bici da viaggio, è una garanzia per quanto riguarda le bici in acciaio per cicloturismo e noi avevamo l'esperienza positiva della Genesis Tour de Fer 20 con cui Vero ha viaggiato per alcuni anni.
Lo ammetto, quando l'ho acquistata un paio di anni fa i dubbi erano tanti e solidi: troppo estrema, troppo vecchia, troppo classica, troppo moderna. Insomma, tutto e il contrario di tutto. Sì, perché la Longitude è una bici particolare, e lo chiarisco subito, non è una bici per tutti ma poi vedremo il perché.
Ruote da 27,5+ con copertoni da 2.8", freni idraulici, cerchi da 35 mm sono le caratteristiche più anomale di questa adventure bike che la stessa Genesis definisce mountain bike originale per andare ovunque e fare qualsiasi cosa. Invece la presenza del quick release, la doppia guarnitura e un fodero orizzontale lungo ne svelano la natura da viaggiatrice old-style.
Insomma, se da un lato alcune caratteristiche di questa bici la proiettano nel presente, dall'altro presenta alcuni indizi che la etichettano come bici di vecchia generazione. Proprio questa mistura mi ha creato dubbi e allo stesso tempo generato quella curiosità innata di esplorare l'ignoto, anche in termini di materiali e mezzi.
Allora bando alle ciance e scopriamo come è andata questa mia convivenza, ma prima di entrare nel vivo della recensione della Genesis Longitude, vediamo una breve carrellata delle caratteristiche principali di questa bici.
La bici Genesis Longitude, con una geometria tale da avere un lungo carro posteriore, un rapporto Stack/Reach molto basso e uno sterzo aperto, si identifica a tutti gli effetti come una bici comoda e guidabile, su cui pedalare ore e ore lungo i sentieri del mondo. Sì, parlo di sentieri e non di strade perché è evidente che questa bici strizzi decisamente l'occhio all'offroad, anche bello spinto. Altre caratteristiche che lo fanno capire sono la tolleranza bella abbondante, anche se si decidesse di montare ruote da 29", la cassetta da 10 velocità con un generoso 42T e il manubrio flat bello largo.
Specifiche tecniche della Genesis Longitude
Prima di approfondire la recensione della Genesis Longitude con un giudizio soggettivo andiamo a esaminare nel dettaglio com'è montata questa bici da bikepacking Genesis Longitude. Prima di farlo, ecco le principali caratteristiche tecniche:
Genesis Longitude: caratteristiche
Iniziamo riportando le caratteristiche tecniche della bici da viaggio Genesis Longitude:
- Tipo di bici: bici adventure (qui trovi le differenze tra bici da cicloturismo, gravel e adventure)
- Telaio: acciaio Cr-Mo a doppio spessore Mjölnir
- Forcella: accciaio Cr-Mo
- Cerchi: WTB ST i35 TCS 2.0
- Copertoni: WTB Trailblazer 27.5"x2.8"
- Sella: Genesis
- Freni: Shimano BR-MT400 disco idraulico, rotore 160mm
- Trasmissione: Shimano Deore 2x10 36/26 - 11/42
- Manubrio: Genesis Alluminio flat 760 mm
- Accessori: /
- Limite di carico: nd
- Peso taglia 56: 13,4 kg
- Prezzo di listino: 1699 €
Trovi maggiori informazioni sul sito ufficiale Genesis. Entriamo nel dettaglio e proseguiamo con la recensione della Genesis Longitude analizzandola parte per parte.
Telaio
Se nella bici con cui ho pedalato in precedenza, la Trek 920 di cui puoi leggere qui la recensione, in molti probabilmente avrebbero storto il naso per la presenza di un telaio e una forcella in alluminio, con questo modello sono tornato al classico e sempreverde acciaio Cr-Mo a doppio spessore. Non sono un fissato dei materiali: anche se amo l'acciaio e la sua eternità, sono sempre convinto che la grandissima differenza in una bici, da viaggio ma non solo, la possano fare più le geometrie, anche visti gli sviluppi nella ricerca che sono stati fatti nel settore negli ultimi decenni.
A proposito di geometrie l'ho già accennato in precedenza, questa bici ha elementi che le danno un'identità molto marcata e una spiccata propensione ai percorsi fuori strada, dove non è necessaria la reattività ma si predilige la comodità e la guidabilità (basti pensare all'angolo di sterzo da 68°).
Ruote e copertoni della Genesis Longitude
Anche a proposito delle caratteristiche delle ruote ho già fatto un accenno in precedenza: entrambe le ruote sono ancorate tramite quick release, sistema che risulta datato ma ancora assolutamente valido su questa tipologia di bici, soprattutto se si tiene in considerazione che sarà molto più semplice trovare questi pezzi di ricambio nelle piccole cittadine di paesi remoti, rispetto ai perni passanti più moderni.
Le ruote sono le WTB ST i35 TCS 2.0. Sono ruote 650B con canale interno da 35mm quindi molto particolari e nonostante non abbia avuto alcun problema in questi due anni, sono forse l'elemento di cui ho più timore: una loro rottura non sarebbe di facile riparazione soprattutto per l'assenza di elementi di ricambio in località difficili: nessun problema invece se ci si limita a viaggi in località turistiche o che hanno una cultura ciclistica consolidata.
Non ho ancora sostituito queste ruote con delle più classiche da 700c perché onestamente devo dire che, a parte il timore di rotture, mi ci trovo alla grande. Nonostante le coperture da 2.8" (ora ho montato un 2.6") hanno una scorrevolezza pazzesca sulle strade bianche e copiano ottimamente roccette e radici sui sentieri, anche con le camere d'aria che io prediligo ai tubeless (i cerchi sono tubeless ready). In due anni e circa 15000 km pedalati ho forato 2 volte quindi anche i copertoni WTB trailblazer sono stati promossi benchè non siano paragonabili ai più sicuri e pesanti copertoni da viaggio presenti sul mercato.
Sella
Per quanto riguarda la sella, non ho praticamente avuto occasione di provare la Genesis di serie perché ho montato subito la sella Rivet in pelle con cui ormai viaggio da qualche anno. Il giudizio, comunque sempre molto personale su questo componente, resta perciò sospeso.
Freni
Anche in questo caso ci sarà chi storce il naso davanti alla presenza di freni a disco idraulici. Personalmente oramai sono anni che viaggio con questa tipologia di freno e credo che il livello di affidabilità raggiunto sia molto alto. In due anni ho maltrattato la Genesis a sufficienza facendola volare in capo al mondo, caricandola su auto e bus, lasciandola sdraiata a terra di notte e in piedi appesa a una parete per giorni: i freni idraulici non hanno mostrato alcun problema e ho fatto lo spurgo soltanto una volta all'anno.
Una curiosità: Genesis, essendo un marchio inglese, monta di serie i freni invertiti rispetto a come siamo abituati noi: il posteriore a sinistra e l'anteriore a destra. Su una bici da viaggio non è un grosso problema in quanto non si devono fare frenate brusche o al limite, però personalmente ho preferito invertirli per trovare subito il giusto feeling, pedalando spesso anche con altre bici, la MTB in particolare.
Trasmissione
Uno dei gruppi che trovo più azzeccati da Shimano per una bici da viaggio è proprio il Deore montato sulla Genesis. Stabile, solido e semplice. Il 2x10 è, a mio parere, una scelta perfetta per questa bici e con il 26x42 come rapporto più agile, permette di andare praticamente ovunque. Apprezzabile anche in ottica di strade molto pendenti, dato lo spirito da esploratrice di questo modello.
La presenza della doppia è, a mio parere, la soluzione più adatta a una adventure bike: il monocorona è troppo limitante a pieno carico per noi (non tanto per il range rapporti quanto per la varietà di sviluppi metrici intermedi), mentre la tripla ormai ha uno spettro, anche nei rapporti centrali, poco differente rispetto alla soluzione con due corone e dieci pignoni.
Un fattore che per alcuni potrebbe essere limitante è la presenza di un 36x11 come moltiplica più lunga, un pò agile e ingestibile sopra i 35-40 km /h: di certo questo non rappresenta un problema per il sottoscritto che difficilmente supera i 20km/h anche in pianura quando viaggia :)
Manubrio
Anche in questo caso non posso dare un giudizio sul manubrio di serie di Genesis - che in ogni caso è un normale manubrio flat con un po' di backsweep - perché da subito ho montato un Surly Moloko, manubrio particolare che avevo in mente da qualche anno e con cui, come puoi leggere nell'articolo Surly Moloko: recensione del manubrio flat per viaggiare, mi sono trovato bene ma non mi ha cambiato la vita. Per i dettagli ti rimando alla recensione, anche perché questa valutazione è basata sul mio stile di viaggio e potrebbe essere assolutamente diversa per te.
Dettagli
La Genesis Longitude è una bici che ormai, nonstante costi più di 1500€, può essere definita di medio/basso costo e infatti è un prodotto che bada al sodo, senza grandi dettagli o particolarità se non il fatto di essere dotata di innumerevoli occhielli sia sul telaio che sulla forcella. Si possono attaccare portapacchi anteriore e posteriore, anything cage e tre portaborracce.
Genesis Longitude: prezzo
Il prezzo di listino del modello Genesis Longitude 2024, che è uguale al mio, è di £ 1499,99 che in Italia si traduce in un prezzo di 1699 €, che come detto poco fa è un ottimo prezzo per una bici di questa tipologia in acciaio.
Dove ho viaggiato con la Genesis Longitude
Negli ultimi due anni ho fatto viaggi un po' di tutti i tipi con la Longitude, dai grandi viaggi in Giordania, Costarica e Oman, alle escursioni più brevi sui sentieri delle Alpi, dai tracciati giornalieri su ciclabile ai percorsi tecnici nei boschi. Sulla base di questa esperienza posso dire che la Genesis è di certo una bici tuttofare, con cui si può pedalare ovunque, ma se sei una persona che fa percorsi ciclabili e viaggia per la maggior parte su asfalto, ti sconsiglio questa bici.
La Longitude dà il meglio di sé sullo sterrato, dalle strade bianche un po' sconnesse dell'Oman ai single trail flow delle Alpi. La scorrevolezza dei copertoni da 2.8" mi ha davvero stupito ma in ogni caso con la varietà di modelli oggi a disposizione non si può paragonare a una gravel veloce e performante con cui si può anche viaggiare.
Il comfort è strepitoso anche se devo ammettere che i primi tempi ho sofferto di formicolio alle mani (quando restavo tante ore in sella), ma dopo una visita biomeccanica e una messa in sella più precisa ho risolto questo problema. La schiena non ha mai avuto problemi nonostante negli ultimi anni io soffra un pochettino in quella zona del corpo e la pedalata mi è sempre sembrata rotonda e adatta alle mie caratteristiche.
Il manubrio flat (Moloko o no che sia) è un valore aggiunto per me imprescindibile sui terreni tecnici e nonostante mi abitui subito anche ai drop, lo preferisco senza dubbio. Mi è capitato di soffrire il rapporto più duro un po' corto in pianura in una giornata in Costarica con un bel vento a favore (sì, ragazzi, succede! Una volta nella vita può anche succedere di avere il vento a favore!) perché, come già detto, sopra i 35 km/h si deve mulinare parecchio ma per il resto anche il gruppo mi ha sempre convinto.
La bici si comporta bene sia da scarica sia a pieno carico anche se devo dire che, da buon mulo da soma, dà il meglio di sé quando la si carica un po'.
Ho già detto e ripeto che la guidabilità con le 27,5" è per me (sono 1.75 cm) davvero perfetta mentre non posso dare un giudizio su un eventuale assetto con ruote da 29" anche se sto pensando seriamente di acquistarle con delle coperture un po' più snelle per i viaggi più cicloturistici che andrò a fare.
Conclusioni: la Genesis Longitude non è per tutti
In conclusione la bici da viaggio Genesis Longitude è un ottimo prodotto per chi ama fare viaggi fuoristrada. Non è una bici con cui affronterei un viaggio interamente su ciclabile o asfalto per il quale cercherei una bici più reattiva e meno guidabile come quelle che trovi in questo elenco di bici da cicloturismo. Ma è una bici con cui partirei tranquillamente per un lungo viaggio di qualche mese su strada, sterrato e fondo misto anche un pò scassato e tecnico. Una volta seduto in sella, pedalerei per ore senza sforzo, soprattutto da carica.
Penso di averti elencato tutti i dettagli necessari per valutare se scegliere di acquistare questa adventure bike ma se hai dubbi scrivi un commento qui sotto.
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico