Strano posto questo Ricetto di Candelo: pare un borgo fortificato su un piccolo colle del biellese ma dietro le sue mura ha nascosto per secoli le speranze e i sogni di contadini ed allevatori che vivevano nei dintorni! Urla, grida, "Ci stanno attaccando", velocemente tutti si barricavano nel Ricetto per difendere con unghie e denti i piccoli tesori di una vita fatta di sudore e fatica. Il sibilo del vento sembra portare le note di una ghironda suonata con estrema delicatezza, la battaglia è finita ed il profumo aromatico di piatti medievali e del buon vino si libra nell'aria facendo brontolare lo stomaco...
Dei 270 ricetto sparsi nel Piemonte, l'unico sopravvissuto è il Ricetto di Candelo... ma perchè? Realtà tipica di questa regione, nel ricetto i popolani proteggevano i propri averi, soprattutto cibo, dall'avidità dei signorotti locali e dalle guerre e smanie di espansione. In molti casi la gente finì con lo spostare la propria casa proprio all'interno di questi borghi fortificati e con il passare degli anni tutti questi edifici vennero modificati ed ammodernati. Nel Ricetto di Candelo non visse mai nessuno se non per brevi periodi e nel corso dei decenni la struttura originale si conservò.
Chi incontrare al Ricetto di Candelo
Elisabetta ci racconta la storia e gli aneddoti legati a questo luogo così suggestivo e noi, a bocca spalancata per lo stupore, siamo assorti nella magia coinvolgente del Ricetto immaginandoci prodi difensori del borgo fortificato sotto attacco. L'immobilità della scena viene interrotta da una figura fragile che cammina verso di noi con le mani occupate a tenere ben stretto qualcosa di importante. Incuriosito dalla nostra presenza l'uomo si avvicina e saluta con cortesia: "Sono stato in farmacia a prendere qualche medicina", dice indicando il sacchetto bianco di plastica, "ma per me la vera medicina è questo", con un sorriso indica la fiaschetta di vino rosso rubino che tiene sotto il braccio... come dargli torto!
Le note della ghironda echeggiano per i vicoli deserti del Ricetto di Candelo, il liutaio Sergio è uscito dal suo laboratorio per rilassarsi qualche minuto suonando uno degli strumenti che lui stesso ha costruito pezzo dopo pezzo. Lo sguardo gentile e gli occhi penetranti, il liutaio ha una piccola bottega all'interno del Ricetto, suona per i passanti, suona per chi lo chiede, suona anche per se stesso...
Zigzagando o pedalando, eh si è un bel posto anche per il cicloturismo, ci si imbatte nei colori sgargianti delle sete dipinte di una signora tedesca, ormai residente biellese, che ha aperto un piccolo atelier nel Ricetto di Candelo.
Tante sono le storie che si intrecciano fra loro animando leggende e vicende che corrono sulla sottile linea che divide la realtà dalla fantasia.
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Come visitare il Ricetto di Candelo
Dall'alto di una delle torri che circondano il Ricetto di Candelo è curioso scoprire che i tetti degli edifici sono tutti rossi. Da quassù la vista spazia fino alle montagne del biellese che, come una barriera insormontabile, spesso bloccano l'avanzata delle nuvole che scaricano tutta la loro insoddisfazione sui abitati della provincia.
Simboli antichi, legati a qualcosa che ancora non si conosce così bene come le vicende dei templari, cinque strade, le rue, che l'attraversano, un palazzo un tempo appartenuto ad un giovane ed avaro signore, la visita al Ricetto di Candelo sà sorprendere un visitatore forestiero. Le parole d'ordine sono: scoprire questa insolita realtà, imparare ad apprezzarne anche le vicende più accattivanti.
Le 200 cellule del Ricetto, usate come silos e cantina comunitaria in periodi di pace, vennero acquistate dagli abitanti di Candelo a suon di molti denari guadagnati con la fatica e con i frutti della terra. Non c'è modo migliore di visitare il Ricetto di Candelo se non quello di dimenticare l'orologio a casa e percorrere le rue una dopo l'altra osservando i dettagli, le tipicità e chiacchierando con la gente del posto, coloro che davvero conoscono e sanno raccontare i fatti e le leggende di questo luogo.
Esplorare a cavallo il biellese
La lunga tavolata occupa quasi tutta la sala da pranzo ed il profumo di leccornie biellesi esce dalla porta semiaperta della cucina. Marco, il proprietario della
tenuta la Mandria siede a capotavola, braccia incrociate, sguardo fiero, stà per raccontarci una storia... quella della sua famiglia e di questo piccolo angolo di paradiso nelle campagne di Biella. A la Tenuta la Mandria non ci si prepara solo per gareggiare, non si impara esclusivamente a cavalcare, ma si apprende anche come approcciarsi ad un cavallo, come prendersi cura di lui, come spazzolarlo e come
viaggiare in sella. Quello del biellese è un territorio ricco di sentieri e strade sterrate, percorsi in campagna o nei boschi montani, l'ideale per viaggiare a cavallo o anche in sella ad una
robusta bicicletta. Avete mai pensato di esplorare la
Riserva naturale orientata delle Baragge in sella?! Alla Tenuta La Mandria è possibile anche fermarsi per la notte e magari degustare qualche piatto tipico biellese a chilometro zero.
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Al Brich di Zumaglia... in bicicletta o a piedi?
Nascosto dalla fitta nebbia il Brich di Zumaglia svetta sopra di noi anche se con questo tempo avverso non riusciamo ancora a scorgerlo. La strada che separa Candelo ed il suo Ricetto da questa fortezza ricostruita nell'ultimo secolo, è irrisoria e tutto sembra farci credere che i due luoghi siano legati da qualcosa di importante... forse da leggende? Ci hanno raccontato della diabolica lavandaia che al castello stendeva al sole le lenzuola ancora sporche di sangue così difficile da lavare via, oppure la vicenda del murato vivo o ancora quella del caprone che ad ogni luna piena appariva ai viandanti che stavano camminando nei boschi intorno al Brich... Ma non fatevi spaventare da queste leggende, i boschi che cingono il Brich di Zumaglia sono piacevoli e sicuri: abitati da cinghiali e caprioli, sono percorsi da tanti sentieri ideali per praticare mountain bike o escursionismo (da qui passa anche la Gtb, la grande traversata del Biellese!) e chissà che, un giorno, per caso, passeggiando nella Natura non vi troviate faccia a faccia con qualche strano personaggio uscito da una commedia... da quest'anno infatti, il Brich di Zumaglia sarà gestito ed animato dalla compagnia teatrale Teatrando che vi stupirà con spettacoli e personaggi incredibili, fiabe e giornate all'insegna dell'allegria su una delle più belle terrazze panoramiche del biellese!
Scendendo a piedi dal Brich di Zumaglia, in poco più di 20 minuti, si raggiunge il paese di
Ronco Biellese, un tempo famoso per la terracotta ed oggi sede dell'
Ecomuseo della Terracotta e di un vecchio forno usato per cuocere l'argilla ed ancora oggi visitabile. L'entusiasmo degli abitanti di Ronco che sostengono il progetto dell'ecomuseo è coinvolgente ed ammirevole.
Troppo spesso purtroppo, piccole realtà fuori dai soliti circuiti turistici vengono dimenticate dall'industria del turismo che non le promuove condannandole a morte, ma per fortuna non tutti stanno a guardare in silenzio...
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Mangiare medievale a Valdengo
Pomodori, patate e mais, nel Medioevo questi alimenti erano sconosciute! Nel 1492, con la scoperta dell'America, gli europei scoprirono anche questi nuovi sapori ed iniziarono a usare quotidianemente anche i prodotti importanti dal Nuovo Mondo.
Il Vecchio Mulino è un posto idilliaco se amate la Natura. Immerso dal verde in una
piccola conca di Valdengo, questa struttura è stata ristrutturata recentemente mantenendo però le vecchie sembianze di mulino. Con degustazioni, serate a tema regionale (cle Apericena costano solo 5€), concerti e grigliate nel parco, il Vecchio Mulino è sicuramente un posto che frequenterai se non fosse così distante, ma se anche a voi non abitate nei dintorni ma doveste capitare nelle vicinanze, non mancate una sosta per assaggiare qualche pietanza tipica medievale (provate le frittatine!!!).... ne vale davvero la pena!
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Se non fosse stato per i ragazzi di
Sphimm's trip (eh si Lele e Gian mi rivolgo proprio a voi!) non avrei avuto occasione di partecipare a
#biellastoria e di scoprire almeno un po' il territorio biellese, la storia medievale di questi luoghi e le pietanze tipiche di questa zona del Piemonte!
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