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Recensione Salsa Fargo: la mia bici non è una gravel!
Quante volte ti sarà capitato, durante una pedalata, magari incontrando compagni di viaggio improvvisati lungo il cammino, di finire a parlare del mezzo che si sta guidando in quel momento?
In numerose occasioni, da quando pedalo felicemente sulla mia bellissima Salsa Fargo viola del 2018, è successo che il temporaneo interlocutore la indichi e dica "Ah, bella la gravel!". Evitando la drastica sbandata che questa espressione ogni volta mi causa, torno in me e penso che dovrei proprio fare una recensione della Salsa Fargo e spiegare perché, ragazzi, la Salsa Fargo non è una gravel!
Valutazione
- Generale:
- Costo:
- Telaio:
- Comodità:
- Affidabilità:
- Componenti:
- Design:
Acquistata nel mese di marzo 2019. Tuttora in uso per uscite quotidiane di breve o media durata su svariati tipi di terreno. A volte spinta oltre i limiti (terreno sconnessi, più adatti a MTB) e portata in alcuni viaggi (alcuni weekend o più settimane) su terreni misti.
Metodo di trasporto bagagli: bikepacking (non ho ancora testato la bici con portapacchi e borse laterali).
In questo articolo
La Salsa Fargo è la definizione di Adventure Bike
"Mai sentita questa bici... Salsa Fargo... strana, è una gravel!"
Non puoi davvero immaginare quante volte l'abbia sentito... Come illustra Leo nel suo articolo di confronto tra bici gravel, bici da cicloturismo e adventure bike, ci sono alcune caratteristiche peculiari per ogni tipologia di bicicletta. In particolare, Gravel e Adventure differiscono principalmente per materiale e geometria del telaio, range di rapporti, fodero orizzontale, passaggio ruote, rapporto tra Stack e Reach e infine, componentistica.
Oggigiorno si sente parlare sempre troppo spesso - e sempre un po' troppo a sproposito - di gravel bike per tutto ciò che con due ruote va fuori strada e non è una MTB. La realtà è invece ben diversa e basta dare un'occhiata all'articolo di Leo citato sopra, oltre che a documentarsi un po', per capire come stanno (o non stanno) le cose.
In questo articolo ti elencherò le caratteristiche della Salsa Fargo (in particolare della mia, con componentistica personalizzata e quindi differente dal listino del colosso di Bloomington), cercando di tracciare le differenze con una bici gravel, affinché non si senta più quella superficiale osservazione che mi fa letteralmente sbandare (nonostante la salda presa al manubrio Woodchipper Salsa, di cui ti parlo sotto).
Salsa Fargo in breve
Ma se allora non è una gravel, perché non chiamare la Salsa Fargo una semplice bici da cicloturismo classica? La parola avventura è spesso inflazionata e senza dubbio viene appiccicata un po' ovunque perché vende. Non in questo caso. Per quanto la Salsa Fargo possa assomigliare a una bici classica da cicloturismo, guarderà sempre più verso l'offroad touring, il bikepacking e l'avventura (tanto che sul sito ufficiale viene chiamata Offroad Touring & Bikepacking).
La Salsa Fargo, con il suo lungo carro posteriore, il movimento centrale piuttosto basso, un rapporto Stack/Reach alto (per avere una maggior comodità posturale), l'angolo di sterzo stretto (che ne evidenzia la propensione alla stabilità in fuoristrada piuttosto che alla reattività) e una misurazione Front Center bella lunga (indicatore di buona distribuzione del peso), si presenta come una comoda poltrona a due ruote su cui pedalare ore e ore per le strade (e fuori da queste) del mondo.
In più, le caratteristiche peculiari di questo mezzo sono il forcellino Alternator regolabile per adeguare la geometria della bici all'utilizzo con due semplici viti, la possibilità di montare ruote da 27.5", 29" o 29"+, la facoltà di montare i portapacchi anteriore e posteriore, spazio per tre portaborraccia e/o borse da bikepacking e un passaggio ruote bello abbondante che permette di trasformare l'adventure bike in fatbike con coperture fino a 3"... tutti elementi votati più all'off-road, anche bello spinto.
Le caratteristiche sopra citate e questi primi due anni di utilizzo nelle mie escursioni e nei viaggi, mi hanno portato a dichiarare questa Salsa Fargo una vera e propria Adventure Bike. Ma vediamo nel dettaglio gli ingredienti che costituiscono questo squisito piatto.
Specifiche tecniche della Salsa Fargo
Prima di approfondire la recensione della Salsa Fargo con un giudizio oggettivo relativo alla componentistica, lasciami esprimere un'opinione più che soggettiva sul telaio: semplicemente poetico! Che poi, ci sarà pure un motivo se non lo cambiano da decine di anni, risultando anche spunto di partenza per nuovi telai prodotti?
Ma entriamo nel vivo della recensione, guardando alle caratteristiche tecniche della mia Salsa Fargo.
Salsa Fargo: caratteristiche
Iniziamo riportando le caratteristiche tecniche della mia adventure bike Salsa Fargo:
- Tipo di bici: Adventure Bike
- Telaio: Acciaio Cobra Kai Cromoly triplo spessore
- Forcella: Salsa Fargo Firestarter 100 Carbonio
- Sella: Brooks Cambium C17 All Weather, reggisella Salsa
- Manubrio: Salsa Woodchipper 44
- Trasmissione: Sram Apex 2x10, PG-1030 11-36 + GX1000 Boost 2x 36-24
- Freni: Avid BB7 Road - a disco meccanici, rotore 160mm
- Cerchi: American Classic MTB 29, 32 fori
- Copertoni: WTB Bronson 29" x 2,2", tubeless ready
- Peso: 12 kg
- Accessori: Salsa Anything Cage, Forcellino Salsa Alternator, compatibilità portapacchi anteriore e posteriore
- Prezzo: 2190 € (customizzata, assemblata dal mio ciclista di fiducia, nel 2019)
Come puoi notare, molte di quelle riportate non sono le caratteristiche di listino proposte sul sito Salsa Cycles. Questo perché nel mio caso ho preferito acquistare il telaio e personalizzare la componentistica, seguendo i preziosi consigli e l'esperienza di Marco "Il Ciclista di Alessadria". Proseguiamo con la recensione della Salsa Fargo analizzandola parte per parte.
Telaio e forcella Salsa Fargo
Primo tra tutti gli elementi: telaio Salsa Fargo in acciaio a triplo spessore. Sinonimo di stabilità, resistenza e durevolezza. Il lato negativo è che rispetto all'alluminio o al carbonio è il peso a risentirne, ma per l'uso che si fa del mezzo, la sicurezza dell'acciaio vince a mani basse sulla leggerezza di altri materiali.
Parliamo di geometria: la sua forma inequivocabile resta invariata negli anni. Stack alto (643mm) e Reach medio-basso (368mm) danno un rapporto Stack/Reach molto alto (1.75), garanzia di una posizione comoda ed eretta nella pedalata, mentre il Trail molto pronunciato (86mm) e l'ampia misura Front Center (647mm) permettono una migliore distribuzione del peso e aumentano la stabilità in discesa, mentre rischiano di inficiare la prestazione su salite troppo aspre (dove è il ciclista a dover compensare spostando il proprio peso in avanti).
Per avere un'idea della geometria del telaio di questa bici Salsa (basata sulla posizione dell'alternator più "comoda" e allungata nella Salsa Fargo), guardala in comparazione con quello di una Salsa Vaya (la gravel per eccellenza di casa Salsa) e secondariamente con una Trek Checkpoint (una gravel tradizionale).
Poi abbiamo la forcella, nel mio caso in carbonio, che pur non essendo ammortizzata aiuta ad attutire le vibrazioni e rendere il mezzo più gradevole da guidare anche nell'off-road spinto. Disponibile, al momento dell'acquisto, la forcella Salsa Fargo in acciaio, che personalmente non mi convinceva più che altro per un fattore estetico. La forcella è dotata di tre occhielli per stelo, per permettere il montaggio di supporti appositi per il trasporto di sacche stagne, oppure per portapacchi per avventure in zone remote.
Elemento di puro design ma che porta a sognare sono le numerose illustrazioni presenti sul telaio, che fanno subito viaggiare: il peperoncino, i cactus, un serpente, i pinetti sulla forcella, decisamente accattivante.
Salsa Fargo: ruote e copertoni
Entrambe le ruote sono ancorate tramite perno passante (100x15mm davanti, 142x12mm dietro) come nella Trek 920 che stanno usando Leo e Vero: è una soluzione molto sicura e ormai matura anche per le bici da viaggio. Le ruote sono le American Classic MTB da 29" e 32 raggi.
Come anticipavo, il passaggio ruota è abbondante e sulla Salsa Fargo si possono montare ruote fino a 3", adatte ad andare davvero un po' ovunque e trasformare la tua adventure bike in fatbike. I cerchi sono tubeless ready e i copertoni WTB Bronson da 2,20", con il loro liquido Stan's No Tube, fanno un ottimo lavoro senza avermi (quasi) mai lasciato a piedi.
Solo in un'occasione ho dovuto ricorrere a un dart (con sistema Stan's No Tube - una sorta di vermicello che anziché essere inserito viene sparato attraverso il taglio e lo sigilla). Per un breve periodo ho sperimentato dei copertoni meno aggressivi, i Vee Tire Rail Escape 29x2,25", con quello 0,05" in più ma un po' meno mordenti sui terreni accidentati, per tornare al prodotto di partenza.
Un dettaglio non indifferente nella Salsa Fargo è la presenza del retrotreno Alternator, che pemette di adeguare la geometria della bici al tipo di terreno e viaggio che si sta affrontando: più allungata per aumentare la stabilità, più accorciata per avere una bici più scattante e reattiva (l'interasse può variare nella taglia MD tra 1083 e 1100mm). La presenza di questo dettaglio permette tra l'altro di trasformarla in singlespeed all'occorrenza in pochi passi. Inoltre è possibile montare indifferentemente ruote da 27,5", 29" o 29"+. Questo specifico modello di Fargo di casa Salsa è infatti venduto originariamente con WTB Ranger 27,5" x 3" montati su cerchi SUNringlé Duroc 27,5" x 50mm.
Sella
Per quanto riguarda la sella, anziché la WTB Volt Steel SL Medium fornita dal produttore, essendo già utilizzatore di una Brooks C17 Cambium All Weather, ho preferito montare questa, garantendomi lunghe pedalate senza dolori o fastidi... un grande classico per i cicloviaggiatori. Magari te ne parlerò in un altro articolo?
Freni
A differenza della componentistica della casa produttrice, che fornisce la Salsa Fargo con freni TRP Spyre-C e rotori da 160mm, Marco mi ha montato degli Avid BB7 con rotori da 160mm. Sono entrambi ottimi freni meccanici, a parte qualche differenza nelle chiavi che servono per regolare la rotella interna (brugola 3mm per gli Spyre-C e Torx 25 per gli Avid) e probabilmente un diverso comportamento nel lungo termine, oltre a una forma differente di pastiglie (che ormai sono entrambe piuttosto diffuse). La durata delle pastiglie? Non saprei quantificarla: vivendo in pianura macino molti chilometri, alternando le lunghe pedalate con qualche viaggetto con dislivello come il Tour dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza o il Peloponneso in bikepacking, ma sinceramente non ricordo ogni quanti chilometri abbia cambiato le pastiglie ai freni.
Trasmissione
Anziché il monocorona proposto dalla casa madre a 11 velocità, ho preferito farmi guidare dal Ciclista di Alessandria e farmi montare lo Sram GX/Apex con un modesto 2x10: si tratta, a mio parere, di un ottimo compromesso, con 24-36 davanti e 11-36 dietro. La combinazione 24x36 come rapporto più agile mi permette di andare praticamente ovunque (se come Leo sei appassionato/a di rapporti, sviluppi metrici e gear ratio, ti consiglio di usare lo strumento per calcolare lo sviluppo metrico dei tuoi rapporti).
I comandi cambio Sram integrati nelle leve dei freni sono comodi e precisi: una pressione decisa per salire di rapporto, una pressione superficiale sulla leva per scendere. La presenza della doppia è la soluzione più adatta a una adventure bike: il monocorona è troppo limitante a pieno carico per me mentre la tripla ormai ha uno spettro poco differente rispetto alla soluzione con due corone e dieci pignoni.
Manubrio
Si tratta forse dell'elemento che più mi ha sorpreso, dopo certo la comodità del telaio e della seduta che non stanca mai. Il poliedrico manubrio Salsa Woodchipper da 44cm che ho scelto corrisponde a quello proposto dalla casa produttrice e l'accoppiata risulta perfetta. In alluminio, con un flare di 25° e un outsweep di 38°, si rivela il manubrio ottimale per lunghi viaggi avventurosi off-road e oltre a garantire svariate posizioni, comportandosi a tutti gli effetti come un flat da MTB ma lasciando la libertà di cambiare posizione come un drop da corsa/gravel.
Vogliamo trovare un difetto a questo manubrio che finora non mi ha mai deluso, né sugli sterrati aggressivi di Fuerteventura né nelle volate assieme a Davide "Il Bendo" nel nostro giro ad anello dei colli piacentini? Per fare bikepacking, l'alloggiamento tra le due pieghe, che inoltre ospita le leve dei freni, non permette di inserire grossi volumi, dovendo quindi ricorrere a prolunghe o supporti appositi, come il Butterfly di VAP Cycling, di cui ti parlerò prossimamente, che permette di evitare di schiacciare i cavi e di alloggiare una sacca stagna da 4/5 litri senza impedimenti nelle impugnature. Ovviamente esistono anche tantissime borse manubrio bikepacking con distanziatori, capaci di permetterti di utilizzare al meglio il Woodchipper e le sue numerose impugnature e al tempo stesso trasportare il tuo materiale per i viaggi bikepacking.
Il manubrio viene completato dal nastro manubrio Salsa (ne ho provati ben tre tipologie, che però cambiano solo nella colorazione - nero, grigio e sughero - ma non nella sostanza), che ha una presa molto morbida e comoda da permetterti di guidare anche senza guanti, ma che ha un grande difetto: con medi volumi di acqua tende a scollarsi e scivolare via, cosa che accade meno con nastri meno morbidi e più collosi. A te la scelta!
Dettagli
Sulla Salsa Fargo non mancano dettagli che impreziosiscono il modello: ci sono occhielli per 2 portaborraccia, per i portapacchi anteriore e posteriore oppure per degli Anything Cage e per i parafanghi. Il telaio della Salsa Fargo cambia colorazione ogni anno ma non cambia le illustrazioni che lo caratterizzano: il peperoncino piccante tipico di Salsa, i cactus, il serpente e i pini sono solo alcune delle finiture del telaio.
Salsa Fargo: prezzo
Il prezzo di listino del modello Salsa Fargo 2021, di cui trovi le caratteristiche in questo articolo è di $ 2399. Parliamo invece della mia Salsa Fargo: prezzo 2018 assemblata con componentistica personalizzata - con un po' di sconto - è di € 2190.
Pedalando con la Salsa Fargo
Porto a termine questa mia recensione della Salsa Fargo con una valutazione più pratica dopo l'utilizzo della stessa. Come ho già anticipato in precedenza, le geometrie con cui è stata realizzata questa adventure bike Salsa Fargo sono pensate in un'ottica di stabilità e comfort. Appena provata mi ci sono trovato bene, anche se serve un po' di tempo per adattarsi al manubrio Woodchipper con così tanto flare (e anche drop, se provieni da un flat).
Su strada, usata sia a medio carico che scarica mi sembra una scheggia, mentre portata su un percorso praticamente da mountain bike, lei non ha sofferto quasi in nessun punto (sono io ad aver sudato sette camicie), nemmeno sui single trail più tecnici dove grazie all'impugnatura si riesce a gestire piuttosto bene. Non è una bici pensata per essere super scattante e in grado di districarsi alla grande nel traffico e quindi non la consiglierei a un rider milanese, ma è una bomba sui percorsi off-road asfalto/sterrato in cui si affrontano anche sentieri, magari non salti e scalinate...
Non ho ancora sperimentato la modalità di viaggio con portapacchi e borse laterali, posteriori e anteriori, ma chissà, magari in futuro potrò farti sapere la mia opinione su questa modalità di viaggio con la Salsa Fargo. Ciò che ho imparato con questa bici è il bikepacking, verso un cicloturismo trasportando l'essenziale, cercando di distribuire al meglio i pesi e finalmente, dopo anni di sofferenze con bici "sbagliate" o pensando di dovermi portare la casa appresso, divertirmi in viaggio.
Conclusioni: cosa è la Salsa Fargo?
Recensione conclusa. Mi piace usare la definizione degli amici Stelio e Stefano: la bici da cicloturismo adventure Salsa Fargo non è una gravel. Bensì una Travel, decisamente più comoda anche se forse meno scattante e aggressiva... ma non è forse questa la definizione di "viaggio" e "avventura" che prediligiamo noi farghisti?
Un ottimo prodotto per chi ama fare viaggi misti, volti soprattutto all'off-road. Del resto Fargo è l'anagramma di Go Far, "vai lontano", quindi una bici con cui si può pedalare tranquillamente per un lungo viaggio di qualche mese su strada, sterrato e fondo misto anche un po' scassato.
Penso di averti elencato tutti i dettagli necessari per smettere di additare la Salsa Fargo come una gravel e valutare se scegliere di acquistare questa adventure bike. Se vuoi leggere di altri modelli della stessa casa madre di Bloomington, tra l'altro appena usciti, guarda questo articolo sulla gamma Salsa da viaggio, dove trovi una breve panoramica anche delle altre bici per viaggiare dell'azienda americana. Se hai dubbi o curiosità scrivi un commento qui sotto.
- Stabilità
- Comodità
- Ottimo range di rapporti
- Reattività
- Manubrio fantastico
- La bicicletta reagisce meglio quando carica
- I copertoni si sgonfiano troppo facilmente
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Francesco G
ITA - Ho 33 anni e sono piemontese, anche se da qualche anno vivo e lavoro in Lombardia. Dopo un inizio da totale inesperto in questo campo, mi sono avvicinato al mondo dei cicloviaggi e della bicicletta sempre più. Oggi posso definirmi "cicloviaggiatore", e assieme all'altra mia passione - il videomaking - non mi fermerei mai! Cyclo ergo sum, pedalo quindi sono, per cercare di capire perché andare in bici sia così bello, terapeutico, ricco... E ogni volta che provo a capirlo, non ce la faccio, e sono costretto a ripartire sui pedali!
ENG - I'm from Piedmont and I'm 33 years old, I have been living and working in Lombardy for a few years. After a start without any competence in this field, I then approached the bicycle world more and more. Today I can call myself a bicycle traveller and videomaker who would never ever stop. Cyclo ergo sum, I cycle therefore I am. I ride my bike trying to understand why it is so beautiful, rich, therapeutic. And every time I try, I do not understand it. So I must leave again...
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico