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MTB Tour L'Uomo di Mondeval - Selva di Cadore
Scritto da selva82
Un bellissimo itinerario che attraversa il Sistema Dolomiti Unesco N.1 Pelmo - Croda da Lago, passando nei luoghi dove fu trovato lo scheletro dell'Uomo di Mondeval per finire la spettacolare discesa lungo la famosa Strada de la Vena.
Da Selva di Cadore a Forcella Col Duro
Il Tour dell'Uomo di Mondeval, questo il nome del tour che l'altra estate ho deciso di provare. In zona già conoscevo il Viel del Pan e la Strada de la Vena ma questa escursione che attraversa il SISTEMA N. 1 delle Dolomiti non l'avevo mai provata. Parto da Selva di Cadore la mattina quando l'aria è ancora fresca la giornata si presenta bene. Pedalo lungo la statale che porta a forcella Staulanza e al parcheggio sotto il Pelmo una stradina in ghiaia porta al Rifugio Città di Fiume m.1918.
Breve pausa ad ammirare il Monte Pelmo e riprendo la bike, salgo per il sentiero n.467 che adesso si fa subito più ripido ma dopo poco spiana e attraversa le pendici del Col de la Puina.
Da qui in lontananza si vede la Malga Prendera sotto le Rocchette. Il tratto che porta alla Malga è un pò faticoso in alcuni punti non è pedalabile devo spingere la bici fino alla Forcella Col Duro sopra la Malga.
MTB sull'Altopiano di Mondeval
Mi riposo un pò: davanti a me si staglia l'Altopiano di Mondeval dove è stato rinvenuto le scheletro di questo antico cacciatore, che il giorno successivo sono andato a vedere presso Il Museo a Selva di Cadore. Il single trail mi porta in pochi minuti alla Forcella Ambrizzola m. 2277, scendo costeggiando la Croda da Lago incontrando alcuni camminatori che fanno l'Alta Via n.1 e arrivo al Rifugio Palmieri.
Il lago che si trova vicino al Rifugio merita una tappa, cosi mi sdario per alcuni minuti sull'erba fresca contemplando le montagne che mi circondano. Dopo un pò di meritato riposo risalgo in MTB ed entro nel bosco, prendo il sentiero n.431 la discesa non è facilissima e certe volte scendo spingendo a mano la bici: alcune radici e i camminatori che salgono a piedi mi fanno proseguire con molta cautela ma qualche passo a piedi mi aiuta a sciogliere i muscoli.
Nel cuore delle Dolomiti
Arrivato a Peze de Péru prendo direzione del Passo Giau, supero alcuni tornanti su asfalto e subito giro a destra, il sentiero si congiunge con la stradina asfaltata direzione 5 Torri. Mi fermo alle 5 Torri per una pausa e in alto vedo il Rifugio Averau m.2413. La salita al Rifugio è faticosa, e in alcuni casi proseguo a piedi sia per la presenza di camminatori ma anche per la fatica: attorno a me si vedono le trincee e alcuni baraccamenti della Prima Guerra Mondiale. Arrivato alla Forcella Averau, il Monte Pore è davanti a me e vedo il single track della Vena che si snoda lungo i prati, il panorama da qui è fantastico la Marmolada in fondo con il suo ghiacciaio e alla mia destra l'Averau e a sinistra il Nuvolau.
Single Track della Vena
Supero il Rifugio svolto a destra dove trovo un' insegna che segnala Transalp da qui inizio a divertirmi lungo le praterie di Somadide, sempre unica e spettacolare questa discesa fino a Larzonei. Sono quasi alla fine del giro continuo per i carattersitici paesini di Colcuc e Canazei dove alcuni contadini sfalciano i prati e scendo a Colle Santa Lucia. Rientrato sulla statale dopo pochi minuti arrivo a Selva di Cadore.
Che aggiungere questo tour entra di diritto tra i miei preferiti sulle Dolomiti, molti sono i single track interessanti quello che porta a Forcella Ambrizzola e poi la discesa a Rifugio Palmieri , fino al bellissimo Vena Trail, ma il punto di forza dell'intero itinerario è sicuramente il panorama e il poter attraversa alcune delle Cime Dolomitiche più famose.
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico