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Tra Italia e Svizzera in e-bike | Oltre il Passo del Gran San Bernardo

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Una riposante dormita è quello che ci vuole dopo una giornata a pedalare lungo gli sterrati della Via Francigena Valdostana. Ho una gran voglia di ripartire e raggiungere il passo del Gran San Bernardo in e-mtb... se ci riuscirò. Un colazione fugace a Saint-Oyen e arriva il momento di salutare la Chateau Verdun e Don Giuseppe con i suoi aneddoti su San Bernardo e l'ospizio al passo, la lunga salita ci attende...
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La Via Francigena verso il Passo

 
Il torrente della valle del Gran San Bernardo è vigoroso, alimentato costantemente dallo scioglimento della neve ad alta quota, l'umidità è elevata e già dalle prime pedalate inizio a sudare. Lungo una strada asfaltata secondaria guadagniamo con lentezza ma anche costanza, quota! Siamo alla ricerca della Via Francigena che raggiunge fuoristrada il valico alpino; non sappiamo per quanto riusciremo a percorrerla, questo dipenderà dalle pendenze e dal fondo, ma ci vogliamo tentare ugualmente. Il catrame bollente lascia finalmente spazio al sentiero ombreggiato.mtb d alta quota
Ci avviciniamo ai 1600 metri e  i prati sono in piena fioritura. Anche Saint-Rhémy-En-Bosses è fiorito: vecchi calderoni pendono dai balconi dondolando accarezzati dal vento, sono ricolmi di petali colorati e rallegrano il piccolo paese. Ogni poggiolo, ogni veranda è punteggiato da gerani o lobelie, i lampioni sono decorati da figure di pellegrino lavorate nel metallo, il simbolo della Via Francigena.
Attraversiamo il borgo inerpicandoci per la via centrale, fermandoci, di tanto in tanto, ad ammirare un angolo pittoresco di paese.
Sapevamo che il momento sarebbe giunto prima o poi ma l'impatto con lo sterrato francigeno appena oltre Saint Rhèmy ci inchioda le gambe.
Sassi, pendenze da impennata, tratti esposti e le vette che gravitano intorno al passo sempre più vicine.forza di volont
La fatica si fa rapidamente sentire e i momenti di divetente pedalata si alternano a pesanti tratti a spinta dove, al posto di una bicicletta qualsiasi, ci ritroviamo a portare avanti una e-bike da fuoristrada dal peso vicino ai 20 kg.
 

Al Passo del Gran San Bernardo

 
Rassegnati e un pochino sconsolati continuiamo per la nostra strada, tornare indietro significherebbe raggiungere il valico sulla strada asfaltata, la stessa percorsa da decine di automobili... no grazie!
Man mano che la meta si avvicina e le nuvole si diradano facendoci intravedere alcuni alti nevai splendere al sole, recuperiamo energia e acceleriamo la pedalata. mtb per espertiDivertenti single tracks, e anche un pochino esposti, mettono alla prova le nostre capacità tecniche, grosse pietre sfidano gli pneumatici e il loro grip, la meta è vicina e ce ne siamo accorti. Un ultimo sforzo tra i pendii colorati d'alta quota prima di risbucare sull'asfalto a due passi dalla EnoEtica. Affamati come orsi al risveglio dal letargo entriamo in cerca di un pranzo trovando una buonissima birra artigianale al genepì e un tagliere di formaggi e affettati valdostani e lodigiani. Vi chiederete senz'altro che cosa c'entrino i prodotti lodigiani... vero?birra al genepi EnoEtica è parte integrante dell'ospizio del Gran San Bernardo gestito da una onlus di Lodi, ecco spiegato il mistero!
 
Passo del Gran San Bernardo: quota 2473 m, temperatura piacevole, un laghetto dall'acqua gelida abitato da pesci, l'Albergo Italia, il confine con la Svizzera. Al Passo non può mancare la foto di rito sotto al cartello con l'altitudine, beh in realtà le foto sono state molte più di una ma questo è un dettaglio no? passo gran san bernardoMatteo fora la gomma posteriore (ancora non mi capacito di come abbia fatto... ma lui credo di si!) ma è abile a rimettere le cose a posto. Un grosso cane San Bernardo attira la nostra attenzione, il padrone indossa la maglia del Che ed è un simpatico svizzero lusingato dai complimenti che rivolgiamo al suo cane. E' ora di ripartire ma un altro incontro doveva avvenire prima di lasciare il valico. La pelle ambrata bruciata dal sole, gli occhi scuri e intensi, un puntino di dolcezza, una discreta altezza, una folta barba bianca e una gran voglia di raccontare le bellezze del valico, Rinaldo mi approccia mentre osservo delle fotografie scattate al Gran San Bernardo decenni fa. “Questo sa essere un posto terribile, una volta la neve ha raggiunto i 21 metri e spesso si assiste a burrasche in inverno”, Rinaldo conosce bene il passo, dopotutto è cresciuto nella valle italiana sottostante. Ci narra di aneddoti curiosi, ci consiglia di entrare nell'albergo Italia e osservare la fotografia appesa a sinistra, testimonianza di un inverno davvero nevoso. Ci racconta storie e leggende, di Napoleone che valicò nel 1800, alla presenza di tre solchi per i carri romani che giungevano fin qui... spero davvero di poterlo reincontrare prima o poi.via francigena
 

In Svizzera fino a Martigny

 
Il cielo si è oscurato e le prime gocce iniziano a cadere sulle nostre mantelline. La discesa inizia con una serie di tornanti e non invidio i ciclisti che lentamente scalano la strada in senso opposto al nostro. Scendiamo veloci e il tempo migliora. Siamo in Svizzera e la benzina costa molto meno ma dopotutto cosa importa, le e-mtb non ne hanno bisogno. saint rhemy lampioni pellegriniUn lungo tunnel aperto ci invoglia ad accelerare ma la discesa dal passo del Gran San Bernardo sembra davvero infinita. Dopo oltre un'ora (con numerose soste fotografiche!) oltrepassiamo il cartello di Orsières. Da qui potremmo riprendere la Via Francigena arrampicandoci sulla montagna ma, dopo qualche dubbio, decidiamo di continuare su asfalto fino a Martigny. Cerchiamo un'alternativa alla strada principale ma senza fortuna quindi, a parte qualche tratto di ciclabile su strada, siamo costretti a pedalare a tu per tu con le automobili... un vero peccato! Martigny ci accoglie con qualche raggio di sole, un castello e tante peculiarità del territorio svizzero che speriamo di riuscire a conoscere presto...
Se vi siete persi la 1° tappa del viaggio in e-bike da Introd a Saint-Oyen leggetela qui, mentre per continuare con il racconto di viaggio della 3° tappa da Martigny a Chàtel cliccate qui! Buona lettura!

 

 
 
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Vero

ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!

EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!