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Stony bay peak: trekking da Akaroa in Nuova Zelanda
Trekking ad Akaroa in Nuova Zelanda
L’ascesa non presenta alcuna difficoltà se non quella di iniziare immediatamente brusca già dall’asfalto che pian piano si allontana dalla cittadina e proseguire erta e faticosa fin quasi sulla cima.
Man mano che si lascia il centro abitato, la vista può spaziare sulla baia di Akaroa permettendoci di individuare al largo le barche dei pescatori o i traghetti colmi di turisti impazienti di vedere qualche coda di balena spuntare dalle profondità oceaniche. Nonostante la fatica ed il sudore, il trekking è piuttosto piacevole e concede la possibilità di fare quattro chiacchiere con i kiwis incontrati lungo il tracciato. Oltrepassata la metà della salita, si incontra un bivacco d’emergenza completamente aperto che necessita senza dubbio di un restauro completo (ripararsi da un’improbabile tempesta sarebbe impossibile!). Poco oltre il riparo decadente si devia sulla destra in direzione della vetta. Il trekking si svolge totalmente alla luce del sole: infatti questa zona montuosa non è ricoperta da grandi boschi o foreste, questo perchè si tratta di una penisola vulcanica ed il sole di metà mattinata in estate può essere molto fastidioso. In questa occasione partire presto è un must! Sul lato opposto al sentiero da seguire, si può ammirare l’altra metà della penisola, quella che si affaccia a nord e che non si riusciva a distinguere dall’abitato di Akaroa ma che comunque si potrà ammirare ancora meglio dalla cima.
L'ultima parte del tracciato si inerpica nel folto bush con gradoni e single tracks stretti e sinuosi che in una ventina di minuti conducono agli ultimi centro metri del percorso, dove si cammina già in vetta per raggiungere lo sperone della montagna proteso su Akaroa Bay. Il panorama è da capogiro, a 360° sull’intera penisola vulcanica tanto ambita dalle due potenze europee… ancora una volta lo sforzo dell'ascesa è straricompensato!!!
Una volta giunti in cima, è necessario fare un po' di attenzione al forte e costante vento che rischia di far perdere l’equilibrio. Non bisogna dimenticare di portare una felpa pesante o una giacca antivento perchè, oltre all'aria, il tempo può sempre cambiare velocemente ed all'improvviso!
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Vero
ITA - Correva l'anno 1983 quando ha sorriso per la prima volta alla luce del sole estivo. Da sempre col pallino per l'avventura, ha avuto la fortuna di girare l'Europa e l'Italia con i genitori e poi, per la maturità, si è regalata un viaggio in 2 cavalli da Milano verso la Russia. Al momento giusto ha mollato il lavoro senza alcun rimpianto per volare in Nuova Zelanda dove ha viaggiato per cinque mesi in solitaria. Nel 2007 ha provato per la prima volta l'esperienza di un viaggio in bici e, da quel momento, non ne ha potuto più fare a meno... così, dopo alcune brevi esperienze in Europa, nel 2010 è partita con Leo per un lungo viaggio in bicicletta nel Sud Est asiatico, la prima vera grande avventura insieme! All'Asia sono seguite le Ande, il Marocco, il Sudafrica-Lesotho e #noplansjourney. Se non è in viaggio, vive sul lago d'Iseo! Carpediem e buone pedalate!
EN - It was 1983 when he smiled for the first time in the summer sunlight. Always with a passion for adventure, she had the good fortune to travel around Europe and Italy with her parents and then, for maturity, she took a trip in 2 horses from Milan to Russia. At the right moment he quit his job with no regrets to fly to New Zealand where he traveled for five months alone. In 2007 she tried the experience of a bike trip for the first time and, from that moment on, she couldn't do without it ... so, after some short experiences in Europe, in 2010 she left with Leo for a long cycling trip in South East Asia, the first real great adventure together! Asia was followed by the Andes, Morocco, South Africa-Lesotho and #noplansjourney. If he's not traveling, he lives on Lake Iseo! Carpediem and have good rides!
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Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico