Pasqua è già lontana eppur mi sembra ieri: sono ricordi recenti e piacevoli di un viaggio in bici lungo la
via Francigena piemonte. Ti abbiamo già narrato del nostro
viaggio alla scoperta dei tratti di via Francigena in bici in Piemonte ma con questo racconto vorrei dedicare un po' di attenzione in più alla val di Susa. La conoscevo solo per le vicende della T.A.V. e devo dire che la lunga pedalata da Oulx ad Avigliana mi ha regalato quella che è stata la più bella giornata dell'intero viaggio in Piemonte.
Dati tecnici
Piemonte - Val di Susa
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Oulx/Sacra di San Michele |
Tempo |
6/8 ore
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Dislivello |
1300 m |
Lunghezza |
66 km |
VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Via Francigena Piemonte: storie di pellegrini
La
via Francigena Piemonte, nel tratto della Val di Susa collega
Santiago de Compostela a Roma: non è l'
itinerario classico che percorse Sigerico, ma è uno dei tanti itinerari franchigeni che i pellegrini percorrevano per giungere a San Pietro. Personalmente abbiamo iniziato questa giornata di pellegrinaggio sui sentieri della
via Francigena in bici ad Oulx, località nota più per il suo turismo invernale (non distante ci sono gli impianti del Sestriere) che per il passaggio della via Francigena. La giornata è iniziata con un racconto, quello di Rossana, proprietaria del
Bed and Breakfast Albaserena dove abbiamo pernottato: qualche anno prima è giunta alla sua porta una famiglia un po' particolare composta da padre, madre, due bimbi piccoli e... un asino che trainava il carro con cui stavano viaggiando dalla Francia verso Roma sulla
via Francigena della Val di Susa. Di notte, quando il marito di Rossana, tornato tardi dal lavoro, ha sentito l'asino ragliare, si è preso un accidente non capendo cosa fosse!
Il Forte di Exilles e Susa
Lasciata Oulx di buon'ora, con il sole splendente sulle cime innevate, ci siamo addentrati nel bosco verso Exilles per poi ritornare sulla statale poco a valle: in questo tratto il sentiero è esposto e vietato alle biciclette... i pellegrini nel medioevo non avevano ancora le ruote ai piedi! Una breve risalita ed una picchiata intensa ci conducono alle porte del piccolo e suggestivo borgo, dominato dal
forte di Exilles, enorme e imponente costruzione edificata a protezione del transito nella vallata, dal 2000 aperto al pubblico come museo. Purtroppo giungiamo al forte al mattino e non abbiamo il tempo di attendere l'apertura pomeridiana: ci gustiamo la panoramica esterna, percorrendo in bici l'antica strada lastricata che scende dall'ingresso del forte verso valle. Prima di attraversare la Dora facciamo in tempo, lungo le stradine di questo tratto di via Francigena Piemonte, ad incontrare due caprioli scesi al fiume per abbeverarsi.
Il tempo è tiranno e ci gettiamo a capofitto verso il centro principale della vallata. Una chiesetta, probabilmente romanica, attira la nostra attenzione e non possiamo fare a meno di raggiungerla prima di entrare nella cittadina. Non conoscevo
Susa e le sue molteplici testimonianze storiche ma studiando l'orografia della zona mentre scendevo in bici mi era già chiara l'importanza strategica di questo avanposto situato alla confluenza di due vallate di transito: i Romani non erano proprio degli sprovveduti! Pedaliamo tra le mura verso l'anfiteatro, passando per il
convento di San Francesco, quindi rientriamo in centro per scoprire la
cattedrale di San Giusto, l'arco di Augusto e l'acquedotto romano. Tutta questa esplorazione in bici ci ha messo un po' fame e così cerchiamo un posticino dove riempire lo stomaco prima di ripartire verso est: siamo fortunati e riusciamo ad assaggiare la
farinata di ceci con del lardo da favola e la
focaccia di Susa.
La via Francigena impenna: Sacra di San Michele
Con la pancia piena si pedala meglio, soprattutto quando si deve scendere e così, col vento in poppa, viaggiamo veloci verso Bussoleno e San Giorio. Le cose da visitare sono troppe e il tempo sfugge quindi riusciamo solo a fermarci qualche minuto per ammirare il bel castello del paese per poi sfrecciare verso Sant'Antonino, località anonima per molti ma non per noi... sono due giorni che studiamo la mappa per capire come sarà il percorso che da questo piccolo paese conduce al
colle Braida passando per Vaie.
E' la cima Coppi di giornata e dell'intero viaggio sulla via Francigena Piemonte e quando inziamo l'ascesa già intuiamo che non sarà una passeggiata. Tra l'altro sono già le tre del pomeriggio e la
Sacra di San Michele, splendidamente arroccata in cima al monte Pirchiriano da cui domina la vallata, chiuderà alle 18: c'è da pedalare per non restare fuori! Iniziamo una serie di tornanti infiniti ed anomali: solitamente sui tornanti si respira, su questi le pendenze, se possibile, si impennano ulteriormente! Prendiamo fiato ammirando il panorama dal piccolo borgo di Presa Cattero e ripartiamo. Le pendenze per i prossimi cinque o sei chilometri non scenderanno sotto la doppia cifra ma perlomeno il traffico è assente: siamo solo noi, un paio di escursionisti e la natura, con le alpi a dominare in lontananza. Tra una pedalata e l'altra facciamo pure in tempo a fare un'
intervista radiofonica con quei pazzi di Sergio e Luca, conduttori di Dai e Vai su
Radio 24 (se vuoi ascoltarla la trovi
a questa pagina) che diventa occasione utile per una pausa. Scolliniamo a quota 1100m circa ma la strada prosegue con qualche saliscendi per altri quattro cinque chilometri, dimenticando l'asfalto a favore della terra battuta.
Colle Braida è conquistato quando ormai la lancetta segna le 17.45 e la picchiata finale che ci conduce all'ingresso della Sacra di San Michele è un miscuglio di speranza e timore: faremo in tempo? Lsciamo le bici ai piedi dell'edificio e ci catapultiamo all'ingresso... non avevamo fatto i conti con le celebrazioni religiose: oggi è Pasqua e quindi alla Sacra c'è il mondo e la visita è concessa fino alle 18.30, orario di inizio dell'ultima messa. Rincuorati, cerchiamo nel marsupio il portafoglio per pagare e scopriamo che... è rimasto nelle borse attaccate al portapacchi della bici! Non c'è il tempo per tornare alla bici ma racimoliamo qualche moneta sparsa nelle tasche e riusciamo ad acquistare il biglietto per una persona soltanto. Sconfortati stiamo decidendo chi sarà il fortunato quando il custode ci fa cenno di avanzare: ai pellegrini che affrontano la via Francigena in bici non si può negare una visita alla
Sacra di San Michele dopo che sono riusciti a raggiungerla! Vergognandoci un po' per l'accaduto, ci aggreghiamo all'ultimo gruppo di visita e partiamo alla scoperta di quest'abbazia immensa: i panorami dal suo terrazzo sono la giusta ricompensa ai nostri sforzi odierni!
La picchiata finale è musica per le nostre gambe e il tramonto sui laghi di Avigliana la degna conclusione di un viaggio in bici nella storia e nella natura: la via Francigena del Piemonte!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico