La superficie dell'acqua appare immobile da lontano. Le ruote delle nostre biciclette scivolano lente, soddisfatte di fronte all'immensa area occupata dal lago Titicaca, un nome mitico e un curriculum di tutto rispetto: 3812 metri di quota, 281 m di profondità massima, 18° tra i laghi più grandi del mondo, sul gradino più alto del podio per essere il lago navigabile più alto della Terra. Il lago Titicaca è diviso tra Perù e Bolivia e i peruviani scherzano dicendo che la loro parte è il Titi mentre il Caca è dei vicini boliviani. Su questa immensa distesa sorgono decine di isole, alcune delle quali abitate, altre addirittura... galleggianti.
Puno, sul lago Titicaca
Puno è la porta peruviana di accesso al lago Titicaca. In bici le grandi città mi spaventano sempre, non ti dico quelle del Sud America, eppure Puno ha un qualcosa di familiare e ordinato fin da subito. Per visitare alcune delle isole che punteggiano la grande distesa di acqua decidiamo di far riposare le nostre biciclette per un paio di giorni e, un po' intrepidi, un po' curiosi, iniziamo a vagare per le vie popolate da bancarelle, passanti e venditori di succo di canna da zucchero e foglie di coca. Puno è colorata e profuma di frittella e manghi appena colti, l'aroma intenso di vento, sudore e mate mi stordisce ma in questo istante non lo scambierei con nient'altro.
Il carretto è davanti a noi e con maestria si muove zigzagando nel traffico dell'ora di punta: è dal lungo
viaggio nel Sud est asiatico in bicicletta che non bevo un bicchiere di succo di canna da zucchero, il nettare degli dei, una bevanda squisita. Inseguo l'uomo dal cappello e lo raggiungo con grande soddisfazione: mi merito due coppe giganti di succo.
Assaporare, giorno dopo giorno, con tutti i sensi, quello che ti circonda, essere curiosi, ascoltare e chiedere, cambiare, viaggiare... questa si che è vita!
L'isola di Taquile
Moises, un ragazzo sorridente e gentile, è il nostro albergatore. Dopo lunghe notti in tenda nel gelo dell'altopiano abbiamo deciso di concederci due giornate di
hostal Maria Reich: prezzo ottimo, doccia calda, letto comodo, colazione inclusa e wifi. Per non farci mancare nulla e per non perdere tempo girando di agenzia in agenzia, attraverso Moises prenotiamo un tour di un'intera giornata sul lago Titicaca: vorremmo visitare
le isole galleggianti di Uros e
l'isola di Taquile, patrimonio UNESCO per l'artigianato e, ovviamente, goderci la fauna acquatica e i paesaggi sconfinati che cingono il lago navigabile più alto del mondo.
L'escursione costa 35 NS a testa (circa 9€), un prezzo davvero onesto. Alla partenza la superficie del lago è increspata e le prime gocce di pioggia bagnano il vetro della barca. Navighiamo verso Taquile che si trova sperduta nel mezzo del lago Titicaca, a 45 km da Puno.
Una lunga scalinata ci dà il benvenuto sull'isola dove i 2200 abitanti parlano quechua. Gli abiti indossati da donne, uomini e bambini sono finemente tessuti e indicano il ruolo e la posizione sociale di ogni appartenente alla comunità. Gli abitanti di Taquile coltivano, lavorano i tessuti, allevano, pescano e accolgono i turisti mostrando loro le tradizioni del luogo. Una borsetta più o meno colorata indica che un uomo è sposato o single, un mantello nero indica che un uomo riveste un ruolo politico nella comunità... ogni accessorio ha un significato importante a Taquile, nulla è lasciato al caso.
Nonostante
la figura di Patchamama (la Madre Terra) vegli sull'isola, le contaminazioni, come spesso accade, hanno portato dei cambiamenti ed oggi la maggioranza degli abitanti professa la religione cattolica.
Quello che mi sorprende di più nella visita all'isola è la semplicità delle persone, la loro riservatezza e poi... il modo in cui viene prodotto il sapone: spremendo una pianta grassa. Aggiungendo un pizzico d'acqua alla spremitura ottenuta si può pulire lana grezza, vestiti, accessori da indossare... il risultato è incredibile!
Isole Uros, le isole galleggianti
Il turismo di massa non ha ancora raggiunto la remota isola di Taquile e questo ha permesso di mantenervi tradizioni e rituali in altri luoghi persi e ormai dimenticati. Ben più vicine alla costa di Puno sorgono invece le isole Uros, le isole galleggianti.
Ti chiederai... in che senso galleggianti?
Queste isole non sono realmente terre emerse... gli abitanti, che vivono divisi in piccoli gruppi familiari e trascorrono la loro esistenza dedicandosi alla pesca, alla tessitura, al turismo e alla caccia di uccelli acquatici..., camminano, corrono e lavorano sospesi su
canne di totora. Queste canne che crescono spontaneamente sulla superficie del lago Titicaca, disposte perfettamente una sopra l'altra sono resistenti e calpestabili, ma ogni quindici giorni gli uomini provvedono a rinvigorire il
tappeto sul quale vivono per evitare che rischi di affondare.
Nonostante la resistenza della totora e il continuo lavoro del popolo Uros, le isole hanno il destino segnato: con il tempo sprofonderanno ed è per questo che i meticolosi abitanti ogni 10-15 anni provvedono a ricostruire completamente le loro terre emerse.
La nostra escursione sulle isole Uros termina con un giro in barca su
Mercedes Benz, una barca costruita con la totora che mi fa subito pensare alla mitica Janis Joplin.
I paesaggi sconfinati del lago Titicaca nascondono segreti vecchi di millenni come i suoni della lingua aymara e del quechua che qui si incontrano e si tengono per mano o i racconti del pacifico popolo Uros costretto a fuggire dalla terraferma per non scontrarsi con i bellicosi inca.
Il rientro a Puno è sotto un cielo scuro e minaccioso... che stia finalmente arrivando la stagione delle piogge così tanto attesa dai popoli dell'altiplano? Vaghiamo per la città in cerca di un luogo dove mangiare qualcosa di sfizioso che ci faccia recuperare energie, la scelta cade su un antro illuminato da lampade alogene dove una signora, seduta davanti ad una vaschetta ricolma di olio, frigge centinaia di frittelle. Ci accomodiamo sulla panchina attirando l'attenzione di tutti i commensali silenziosi: anche le frittelle creano empatia soprattutto quando lo zucchero si insinua nella barba di Leo.
Il confine con la Bolivia non è lontano ma a noi serviranno ancora un paio di giorni prima di varcare la soglia del paese con il
più grande salar del mondo, quello di Uyuni. In bicicletta si avanza lentamente ma ogni giornata nasconde sempre decine di meraviglie e sorprese dietro l'angolo...
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico