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Scrivo questo post il giorno dopo, a freddo. Ho riflettuto molto se farlo o meno... non è un articolo inerente a quanto trattato qui ma in fondo lifeintravel è ancora un blog personale, in cui parliamo di ciò che facciamo e di ciò che ci circonda. Abbiamo seguito con coinvolgimento la vicenda di Daniza, così come quella di Jurka, di M13 e di tanti altri orsi vissuti e nati negli anni in Trentino grazie al progetto Life Ursus ed è per questo che scrivo di seguito due considerazioni in merito a questa triste vicenda. 

Che tristezza l'umana pochezza

 
E' vero, nel mondo esistono disgrazie e problemi ben più grandi di un singolo animale morto! Guerre, fame, povertà... questa mia (nostra, visto che non credo di essere l'unico) indignazione parte dalla consapevolezza che esistano tragedie maggiori, ma anche dalla sicurezza che il rispetto verso ogni essere vivente sia la base su cui costruire una pacifica convivenza anche tra esseri umani.
Già il giorno dopo ferragosto, quando Daniza aveva aggredito il fungaiolo nei boschi della val Rendena, avevamo intuito che il suo destino era segnato. Catturata o uccisa poco importava... l'orsa aveva agito secondo natura ed era stata subito etichettata come "animale nocivo". 
"Ma come", avrebbe detto Daniza se avesse potuto parlare e difendersi dalle accuse, "Vi indignate tanto e vi riempite la bocca imprecando contro il degrado della società moderna in cui spesso i figli sono vittime dei propri stessi genitori ed ora che io agisco in difesa dei miei cuccioli voi mi condannate a morte? Faccio fatica a capirvi, voi strani esseri a due zampe!"
Come darle torto? Sono d'accordo anch'io! L'errore di Daniza ed il mio però è stato quello di ragionare secondo le leggi naturali, senza sapere che in Trentino, così come in Italia, la politica fa e disfa ad ogni cambio di poltrona. Tizio decide di intraprendere una strada e Caio, solo perchè quella non gli garba, ne prende un'altra... o addirittura ne costruisce una su misura per sè!
Vabbè, mi fermo perchè credo abbiate intuito il mio punto di vista... dico solo che il genere umano di cui faccio parte mi ha dato dimostrazione, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di quanto basso e misero sia il suo livello. I nostri capricci vengono in continuazione perpetrati sulla pelle di esseri innocenti che non fanno altro che comportarsi come la natura ha loro insegnato.
 

Boicottare il Trentino è giusto?

 
Per concludere però voglio fare una considerazione sul giusto sdegno che questo atto barbarico ha creato: in molti hanno proposto di boicottare il Trentino per questo folle gesto insensato. Io stesso ieri ho detto, e confermo, di essermi vergognato per la prima volta di essere trentino (visto che quei politicanti che hanno deciso per la cattura di Daniza li abbiamo votati noi). Però una cosa è essere sdegnati e vergognarsi, un'altra è boicottare una provincia.
Coloro i quali decideranno di boicottare il Trentino ne hanno pieno diritto e sono da rispettare, però per coerenza dovranno boicottare anche Svizzera ed Austria che ci hanno messo molto meno ad ammazzare il primo orso che ha messo piede nel loro territorio. Dovranno boicottare le province lombarde e venete che a gran voce chiedono ai trentini stessi di riprendersi quegli orsi che (com'è giusto che sia e com'era stato previsto) si spostano per ripopolare l'intero arco alpino.
Tutti coloro che decideranno di boicottare il Trentino pensino anche a quanti trentini amano il territorio, la Natura, gli animali. Pensino a quanto il Trentino ed i trentini hanno fatto per preservare la Natura perchè se orsi, linci, lupi e tutti i grandi predatori stanno tornando sulle alpi è anche grazie all'azione di migliaia di persone che non ragionano per opportunità politica ma lavorano quotidianamente per far sì che il territorio trentino sia quello che è...
Insomma, che a pagare siano i responsabili di questa piccola tragedia. Ma non solo gli esecutori, bensì anche i mandanti, senza però colpevolizzare un'intera popolazione.
 
 
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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