Il monte Calisio è una certezza in tutte le stagioni. Il clima ormai mite sulle cime più basse del Trentino permette di pedalare le sue sterrate e i suoi sentieri per quasi tutto l'anno e così in questo ennesimo fine anno senza neve sono tornato dopo molti anni sulla cima della montagna a nord-est di Trento.
Il tracciato della mappa che trovi su komoot affronta una discesa non adatta alle gravel dalla cima del Calisio fino al parcheggio dell'ex rifugio Campel mentre la traccia GPX che puoi scaricare da qui scende dal tracciato più pedalabile. In ogni caso l'anello gravel sul Calisio è fattibile con bici rigida ma ti suggerisco di montare coperture generose
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Il monte Calisio domina la valle dell'Adige proprio dove si allarga per ospitare Trento. La sua cima raggiunge i 1096 m ma nonostante la sua quota non proprio da gigante, è stato un importante baluardo di difesa austroungarica a protezione dellla città. Infatti ancora oggi sono numerose le testimonianze residue di trincee, gallerie e fortificazioni lungo i suoi sentieri.
Strada della Flora
Personalmente sono partito da casa a Villazzano ma si può evitare di pedalare i primi chilometri su strada iniziando l'anello direttamente dalla rotonda di Cognola, frazione a monte della città di Trento.
Con gli amici Stefano e Franco, per scaldarci un po', percorriamo la strada principale che unisce Cognola a Martignano dove incontriamo Raffaele di Enduro Senza Fretta con cui pedaliamo solo pochi chilometri prima che lui inizi ad affrontare i trail più tecnici del Calisio.
Ci dirigiamo verso Montevaccino e dopo un paio di tornanti sulla strada asfaltata, troviamo sulla destra l'imbocco della Strada della Flora, percorso militare che si inerpica in quota sul versante sud del monte, quello rivolto verso Trento.
Aggirata la stanga d'ingresso, subito le pendenze si fanno sentire anche se i tanti tornanti concedono un po' di sollievo. Salutiamo presto Raffaele che si getta subito a capofitto sul "sentiero delle Milizie" (401) mentre noi proseguiamo verso la località Quattro Strade. In meno di tre chilometri abbiamo raggiunto quota 800 m.
Dedalo di percorsi fino alla cima del Calisio
Svoltiamo decisi verso sinistra, dirigendoci di nuovo verso Montevaccino e lasciando il sole del versante sud per aggirare il Calisio da nord-ovest. La strada ora prosegue nel bosco in un dolce saliscendi che porta alla località Loch, proprio sopra all'abitato di Montevaccino. Evitiamo il primo bivio sulla destra che porterebbe presto verso la cima del monte, proseguendo ancora un po' in discesa ritrovando per un attimo l'asfalto. Proprio in prossimità del manto bituminoso giriamo a destra di nuovo in salita ciottolata e pendente per ritrovarci di nuovo nel bosco.
In prossimità di Prà della Saeta, prima di scollinare, sulla sinistra una stradina sotto un traliccio scende ghiacciata, tenendo la destra poco oltre per raggiungere la località Canopa delle Sette Colonne. Attraversato il prato sopra il caseggiato, si tiene di nuovo la destra con rampe impegnative per poi fare un'inversione su un sentiero ricoperto di foglie che ci farà iniziare il rientro verso il Calisio. Proseguendo invece si può raggiungere il lago di Santa Colomba.
Il sentiero attraversa un altro prato con panorami sulla valle dell'Adige e sulla Paganella di fronte a noi per immettersi presto nella strada forestale Val Larghe, via principale di collegamento tra la val di Cembra e la valle dell'Adige sul Calisio.
Una breve ma ripida discesa ciottolata conduce al bivio dove un repentino cambio di pendenza e direzione indica l'inizio della salita finale verso il monte Calisio. Questo percorso, girando a sinistra anziché a destra, sarà anche l'alternativa di discesa gravel da affrontare.
Presto si raggiunge il pianoro dove rimangono i resti dell'ex forte Casara: da qui, tenendo la sinistra, si sale verso la cima del monte Calisio, tornando sul versante sud del monte. Il sole ci riscalda e mentre qualche arrampicatore si diverte sulle pareti esposte e calde, io sono costretto a scendere di sella per raggiungere la vetta a causa dello scarso allenamento e delle pendenze impegnative.
Un paio di panchine strategicamente sistemate sui belvedere mi garantiscono una scusa per fare una pausa prima di raggiungere la croce sommitale, dove festeggiamo il mio compleanno con una fetta di torta e una foto ricordo al panorama di Trento e della valle dell'Adige.
Discese alternative MTB e gravel
Il percorso da noi seguito fin qui è fattibile con una bici gravel anche se il fondo a volte un po' sconnesso suggerisce di usare delle coperture generose. Se stai pedalando con una rigida, ripercorri il tragitto dell'andata fino al forte Casara e oltre, proseguendo poi verso il ristorante Campel della Val dei Fovi che in breve ti porterà al parcheggio dell'ex rifugio ormai chiuso da qualche anno.
Noi con la mountain bike invece abbiamo ripercorso per un po' il tragitto dell'andata ma poi, nei pressi degli Stoi Bassi, abbiamo preso una deviazione in discesa a destra su un sentiero che è sconnesso e roccioso, ma divertente.
Il trail si conclude nei pressi della Calcara di Campel dove tenendo prima la destra e poi subito in discesa la sinsitra si passa una croce panoramica sulla Valsugana con il Fravort e la Panarotta innevate e in lontananza il pizzo di Levico.
L'ultima rampa porta alla pineta del Campel da dove si ritrova l'asfalto e ci si unisce al tracciato adatto anche alle gravel.
La discesa verso Villamontagna è pendente e ogni volta che la faccio in salita le imprecazioni si sprecano. Da qui fino a Cognola è tutto asfalto, anche tenendo la destra a Villamontagna per raggiungere Tavernaro da strada secondaria e poi riprendere la via principale.
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