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Bici dai viaggio vs gravel vs adventure
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Se qualcuno mi avesse chiesto quale bici per viaggiare acquistare qualche anno fa non avrei esitato a consigliare una bici da viaggio o, al massimo, una mountain bike. L'esplosione di questa pratica negli ultimi anni, l'avvento del bikepacking, la "nascita" delle gravel e le innovazioni tecnologiche nell'industria ciclistica hanno frammentato il settore e anche qui la specializzazione ha iniziato a prendere il sopravvento. Oggi esiste una bici diversa a seconda dell'esigenza di ognuno (gravel, adventure, cicloturismo...) e scegliere diventa sempre più complicato, soprattutto per chi si avvicina solo ora al cicloturismo. Di seguito vediamo quindi la differenza tra bici da cicloturismo, gravel, adventure bike e monstercross.

Viaggia, a prescindere dalla bici

Come sempre, è d'obbligo premettere che per viaggiare non serve possedere una bici da mille mila euro o una bici da viaggio specifica. L'importante è avere la voglia e lo spirito d'avventura giusto per partire. Se poi si usa la prima bici che si trova in cantina, va benissimo lo stesso.

Dopo le prime esperienze, però, ci si accorgerà che i dettagli possono fare la differenza e probabilmente si sentirà l'esigenza di avere qualcosa di più adatto al proprio stile.

Tanti cicloturismi, tante bici da viaggio

Negli ultimi anni il mercato ha decisamente deviato le sue attenzioni verso l'avventura, ma l'introduzione di nuove tipologie di bici da viaggio ha anche aumentato la confusione di chi si avvicina al mondo del cicloturismo.viaggio con bici

Scegliere il mezzo adatto con cui iniziare a viaggiare richiede la conoscenza della propria identità ciclistica che, spesso, non si può avere all'inizio del proprio percorso di cicloviaggiatore. Questa iniziale e comprensibile ignoranza, nel senso bonario del termine, conduce a fare errori che potrebbero essere evitati sin dall'inizio conoscendo un po' il mercato e se stessi.

Ormai viaggiare in bici è un'arte diversificata. C'è chi preferisce la toccata e fuga, chi le lunghe escursioni, chi ama lo sterrato e chi preferisce la velocità dell'asfalto. Insomma, tante modalità e tanti tipi di viaggiatore che hanno portato a definire anche le diverse tipologie di bici verso le quali i produttori si sono orientati.

Al principio era solo cicloturismo!

Potrebbe essere questo lo slogan con cui iniziare a descrivere la differenza tra le varie bici da viaggio presenti oggi sul mercato.

Le bici da viaggio erano studiate e pensate per... viaggiare

"Ehm, grazie" - dirai tu - "Hai scoperto l'acqua calda".

Invece credo sia da qui che si debba partire. Viaggiare in bici negli anni passati, fino a una decina di anni fa, era un concetto di nicchia. Noi cicloviaggiatori precursori venivamo visti come hippie autolesionisti e masochisti che si facevano del male sudando e faticando durante le ferie.

Oggi il concetto di vacanza attiva si è evoluto, ampliato e diffuso. Non si viaggia più soltanto con borse laterali anteriori e posteriori, portando con sé l'inverosimile (a proposito... noi lo facciamo ancora e siamo pienamente soddisfatti di questo nostro setup!) e seguendo mappe cartacee con scala 1:1.000.000. Non si parte più senza avere conoscenze territoriali e informazioni locali che oggi, grazie anche e soprattutto alla tecnologia GPS e a internet, sono a portata di tutti.Gravel cicloturismo bici da viaggio

Oggi si fanno lunghi viaggi intorno al mondo ma si esce anche per un paio di giorni su strade e sentieri intorno a casa, perché l'avventura, come diciamo da anni, non si trova soltanto a migliaia di chilometri di distanza.

Questa evoluzione del concetto di viaggio ha, per forza di cose, influenzato anche il principale prodotto utilizzato: la bicicletta. Oggi non esistono più soltanto le bici da viaggio, ma per ogni specifica tipologia di viaggio esiste il mezzo più adeguato e adatto. La specializzazione e segmentazione del mercato: da un lato aiuta chi cerca biciclette sempre più cucite addosso alla propria persona a trovarle a un prezzo abbordabile; dall'altro confonde le idee di chi si avvicina a questo mondo e non sa dove picchiare la testa per decidere.Gravel cicloturismo bici adventure

Le principali differenze tra i tipi di bici risiedono nella geometria del telaio e nella scelta dei componenti. I materiali con cui la bici è realizzata, a mio parere, hanno un'influenza minima sulla resa finale di un mezzo così semplice e allo stesso tempo complesso come una bicicletta. Di recente l'acciaio è tornato di moda e domina nelle bici da viaggio classiche per alcuni motivi oggettivi (costo, durata e facilità di riparazione) ma anche per il romanticismo che lega questo materiale alla storia della bicicletta. Settori come il Gravel sono meno legati al passato e tendono a sfruttare gli indubbi vantaggi dei nuovi materiali come alluminio e carbonio.

Non solo gravel: tre tipi di bici da viaggio

Le gravel sono entrate prepotentemente nel mercato avvicinando molti stradisti all'offroad ma, nonostante ai giorni nostri si tenda a chiamare tutto gravel, ci sono anche bici da viaggio che si allontanano molto dal concetto stesso di quelle bici e si differenziano per caratteristiche e scopo.Checkpoint SL 7 bici gravel

© Trekbikes.com

Le bici da cicloturismo classiche sono le più consolidate sul mercato e quelle che garantiscono il maggior compromesso tra comfort e scorrevolezza. Più di recente, con l'aumento del numero di ciclisti che affronta viaggi in bici e la conseguente maggiore disponibilità di informazioni, sono nate le adventure bike. Orientate a un cicloviaggiatore più evoluto, le bici adventure strizzano decisamente l'occhio al bikepacking e all'offroad. Infine esiste un'ultima categoria che definirei la mountain bike per viaggiare: sono le bici monstercross, bici che sono le più adatte ai viaggi sui sentieri delle montagne del mondo.bici adventure

Per fare un po' di chiarezza cercherò di descrivere queste tre categorie di bici e vedere nel dettaglio quali siano le principali differenze tra questi modelli. Essendo bici che hanno scopi simili, le categorie si sovrapporranno e le mie considerazioni successive saranno linee guida di massima. Sicuramente esisteranno modelli specifici di una tipologia con caratteristiche più simili a quelle elencate in un'altra e viceversa, ma come detto, questa vuole solo essere una panoramica generale.

Nei prossimi mesi cercheremo di fare una ricerca differenziata per tipologia di bici, evidenziando alcuni tra i migliori prodotti sul mercato come già fatto per le migliori bici da cicloturismo e le migliori bici gravel

Caratteristica

Bici da cicloturismo

Bici Gravel

Adventure bike

Range rapporti
Ampio
Lungo
Agile
Ruote
700c fino a 42-47mm
700c fino a 38-42 mm
29" e 29" plus
Angolo di sterzo
Medio (70°-71°)
Chiuso (72°-73°)
Aperto (69°-70°)
Fodero orizzontale
lungo
medio-corto
medio-lungo
Manubrio
Flat o drop aperto
Drop aperto
Flat o drop aperto
Stack/Reach
medio
medio
alto
Componentistica
semplice e affidabile
anche leggera
affidabile
Materiale telaio
Acciaio o alluminio
Alluminio o carbonio
Acciaio o alluminio

Bici da cicloturismo classiche

Le caratteristiche principali delle bici da viaggio classiche rispecchiano l'indole dei cicloviaggiatori più tradizionalisti: danno il loro meglio quando vengono caricate come dei muli da soma.

Solitamente posseggono un range di rapporti molto ampio e montano una guarnitura con corona doppia o tripla. I foderi orizzontali sono molto lunghi e quindi permettono di migliorare notevolmente la stabilità e la comodità a scapito della reattività. Di solito confermano questa tendenza anche l'angolo di sterzo discretamente aperto (70-71°), un trail lungo e un rapporto stack/reach equilibrato per rendere bene in tutte le condizioni.lht surly

© Surly

In generale il passaggio ruota è pensato per copertoni adatti a percorrere lunghe distanze, principlamente su asfalto: larghezze fino ai 42-47 mm con cerchi che nella grande maggioranza dei casi sono da 700c, con un alto numero di raggi (32-36). I componenti montati solitamente non badano molto al peso quanto alla solidità costruttiva per durare più a lungo, anche quando vengono maltrattati in viaggi lunghi e condizioni atmosferiche spesso avverse (la legge di Murphy non perdona!).

La semplicità in queste bici prevale sulla tecnologia quindi i freni sono spesso meccanici (ormai il disco prevale sul freno al cerchio), l'acciaio prevale sull'alluminio e sul carbonio (non parlo di titanio in quanto è ancora troppo di nicchia) e solitamente le aziende propongono la bici già assemblata con accessori di serie come portapacchi e luci, che a volte sono anche alimentate da dinamo al mozzobici da viaggio

Ottimi esempi di bici da cicloturismo classica sono le Tour de Fer di Genesis di cui Vero ha posseduto il modello 20 fino a qualche mese fa o la Long Haul Trucker di Surly.

Gravel

Senza ombra di dubbio sono le bici del momento. Non si parla d'altro. Come detto, l'esplosione di questa tipologia di bici ha avvicinato molti ciclisti al mondo del viaggio e dell'avventura. Il rovescio della medaglia è la tendenza a semplificare e identificare come bici gravel qualsiasi bicicletta che permetta di viaggiare in fuoristrada. 

Questa tendenza espone i più inesperti ad acquistare una bicicletta gravel, acciaio o alluminio o carbonio, con l'intento di viaggiare a prescindere dalla tipologia di percorso, di carico e di percorso che si voglia affrontare. Data l'enorme quantità di modelli di bicicletta ormai presenti sul mercato, la soluzione più adatta potrebbe essere quanto di più lontano da una bici gravel.canyon grail cf slx gravel

© Canyon

Ma quali sono allora le caratteristiche di una bici gravel?

Nonostante nascano come bici più rilassate e votate all'avventura delle bici da strada, nel gruppo di bici da viaggio che stiamo analizzando qui, sono le più votate alla performance e alla velocità. Sono bici adatte a chi voglia pedalare principalmente in pianura o abbia una buona gamba che permetta di spingere rapporti piuttosto duri. Il loro range di rapporti è usualmente spostato verso valori più alti nel senso che lo sviluppo metrico è più lungo garantendo meno agilità in salita. Le ruote in generale sono da 700c con passaggio ruote più ampio di quello delle bici da strada per permettere di montare copertoncini anche fino a 1.75-2", che consentono di affrontare percorsi fuori strada, su strade sterrate e facili sentieri.

Le geometrie del telaio sono un compromesso tra reattività e comfort: rispetto alle cugine da corsa, hanno foderi più lunghi e rapporto stack-reach medio mentre l'angolo di sterzo è meno aperto delle altre bici prese in considerazione in questa pagina (72-73°), per mantenere un'ottima reattività, perdendo un po' in comodità e capacità di carico. specialized diverge bici gravel

@ Specialized

Essendo bici di recente concezione si sposano bene con i nuovi materiali e spesso sono realizzate in alluminio o carbonio anche se si trovano ottime gravel in acciaio. I componenti possono essere dei più svariati ma, a differenza del mercato delle bici da cicloturismo in cui ha poco senso cercare la leggerezza, qui si possono trovare anche componenti top di gamma: riducono notevolmente il peso ma aumentano di contro il prezzo in maniera considerevole.

Questo dettaglio conferma come la ricerca della leggerezza si affianchi a una volontà, anche in viaggio, di velocità. Anche per questo le bici gravel si sposano a meraviglia con il concetto di bikepacking che riduce all'essenziale il bagaglio da trasportare in bici, riducendo peso e consentendo maggior chilometraggio e velocità al cicloviaggiatore.cannondale Topstone Crb 4

© Cannondale

Il manubrio è rigorosamente drop ma ha un'angolazione laterale che ne migliora l'ergonomia e la comodità, a scapito di un po' di aerodinamicità. Il flare (così si definisce l'apertura del manubrio verso l'esterno, caratteristica peculiare del manubrio gravel) è una delle caratteristiche che maggiormente distingue queste bici da quelle da strada e ne sottolinea la volontà di andare oltre l'asfalto.

Ottimi esempi di bici gravel sono le Checkpoint di Trek o le Diverge di Specialized.

Adventure bike

Se il concetto di bici da cicloturismo e gravel è più sedimentato nell'idea di bici da viaggio che ognuno di noi ha, quello di adventure bike è molto più fumoso e di difficile individuazione. La definizione di adventure bike o bici d'avventura che troverai di seguito rappresenta un'opinione dell'autore e non un assioma indiscutibile. Le bici adventure nascono dalla sempre più diffusa esigenza di viaggiare in fuoristrada con un prodotto comodo che permetta di stare in sella molte ore per più giorni consecutivi. Cicloturismo gravel salsa fargo

Le adventure bike sono decisamente più propense all'offroad e alla fatica. Il loro range di rapporti è spesso molto agile e può mettere un po' in difficoltà in discese battute e lunghe se si vuole raggiungere alte velocità. Ma non è di certo la velocità il cavallo di battaglia delle adventure bike: montagne, sentieri, sassi e radici non le fanno paura anche se non sono monstercross o mountain bike.

Il passaggio ruote è generoso tanto che in alcuni casi si spingono anche a 29" plus. Il rapporto stack/reach è piuttosto alto per avere una maggior comodità posturale mentre l'angolo di sterzo stretto ne evidenzia la propensione alla stabilità in fuoristrada piuttosto che alla reattività. 

Spesso sono dotate di manubri drop con flare molto accentuati ma non disdegnano anche i manubri flat con posizioni variabili (tipo Jones ad H o Moloko per fare dei nomi), che consentono una miglior guidabilità sui sentieri.Decathlon Riverside 920

© Decathlon

In questa categoria rientrano anche le bici monstercross, una sorta di miscela tra gravel e mountain bike.

Ottimi esempi di bici Adventure sono le Fargo di Salsa o le Beyond di Bombtrack.

Idea per personalizzare la tua bici da viaggio

Hai mai pensato di personalizzare il telaio della tua bicicletta con l'aggiunta di adesivi che rappresentino la tua identità di viaggiatore? Sia che utilizzi una bici da cicloturismo classico, una gravel, una adventure bike o una monstercross, dai un'occhiata agli adesivi personalizzati di Sticker Mule: potrai rendere unica la tua compagna di viaggio prima di partire per nuove grandi avventure dietro casa o agli antipodi del mondo.

Conclusioni

Spero, con queste mie considerazioni, di non averti confuso ancor più le idee.

In definitiva, se sei un amante dei viaggi lenti e tranquilli su ciclabili e strade secondarie, la bici da cicloturismo è quella più adatta alle tue caratteristiche: caricala con un paio di borse laterali e parti, non ti deluderà!

Se cerchi di ridurre il peso, ami qualche ampio e comodo sterrato ma non disdegni le lunghe tirate su asfalto, la bici gravel potrebbe essere il tuo ideale. Un paio di borse da bikepacking e qualche giorno di ferie sono quello che ti servirebbe per chiudere il cerchio. 

Infine se ami la montagna, la soddisfazione che provi in cima alla salita, lo sterrato e i sentieri da esplorare, la adventure bike è il mezzo più adatto per portarti alla scoperta del mondo. Che tu la voglia caricare con borse classiche o da bikepacking, non si lamenterà e ti condurrà ovunque tu abbia deciso di spingerla.

 
 
Ultima modifica: 21 Gennaio 2025
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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    · 4 anni fa
    Ciao Leo, complimenti per l’articolo, ben fatto e dettagliato. Anche io e la mia compagna passiamo le nostre vacanze in giro in bici, abbiamo iniziato con normali bici attrezzate con il tempo alle nostre esigenze, Viaggiando anche io con carrello e cane al seguito dopo le prime esperienze ho capito che il pacco pignoni 14/28 mi stava davvero stretto e allora ho l’ho modificato con un 13/32. Devo dire che li scorso anno in Trentino mi ha salvato davvero, poi con l’aiuto del bonus bici abbiamo voluto fare il grande passo e passare a bici pensate proprio al cicloturismo, e quindi dopo settimane di ricerca e la risicata disponibilità di bici in commercio , siamo riusciti a trovare 2 trek 520 della ns taglia. Beh devo dire che non c’è paragone, tutto un altro andare in bici. Purtroppo causa covid, oltre alle uscite giornaliere, siamo riusciti a fare solo un weekend, facendo, Monza - Serina e ritorno e benedetto quell’11/36. Senza mi sarei fermato a zogno. 😅
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      · 4 anni fa
      Certo che con il carrellino e magari il cagnolone dentro in salita, andrebbe bene anche un pacco pignoni con il 50 e la corona da 24 :D
      Comunque la 520 è un vero "mulo" da viaggio e quindi direi che avete trovato un'ottima bici per le vostre escursioni che speriamo possano diventare più frequenti e più lontane già quest'anno.
      PS: bella la val Serina, anche se con iil carrellino dev'essere stata tosta!!!
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    · 4 anni fa
    Ciao Leo ,che dire...avrei voluto aggiungere qualcosa ,ma dopo aver riletto bene il tuo ottimo articolo credo di trovarmi perfettamente daccordo con le tue considerazioni finali.
    Dopotutto l'esperienza in fatto di viaggi tua e di Vero va rispettata.
    Personalmente sono della vecchia guardia , ho impresso nella mente il ricordo di bici cariche montate da giovani teutonici con tutto l'occorrente per vivere in autonomia ,visti passare dalle mie parti.
    Quindi il mio senso di avventura include anche l'occorrente da trasportare sulla bici , incluso magari qualcosa di superfluo ma di cui potrei aver bisogno...e pazienza per il peso finale.
    La bici poi ,dopo un viaggio acquisisce una vita propria legata alla nostra , e diventa difficile sostituirla se non è proprio un catorcio.
    Dopotutto oggigiorno non si fa in tempo ad affezionarci ad una cosa , che il mercato ci spinge a sostituirla...

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      · 4 anni fa
      Beh, non potrei essere più d'accordo con te!!
      Effettivamente il mercato ci spinge all'"Usa e getta" sempre di più. Devo essere sincero, personalmente non mi sono mai affezionato agli oggetti, incluse le bici: non ho mai dato un nome alla bici come fanno in molti, per esempio. Nonostante questo di solito tengo una bici per molti anni e se non ho opportunità particolari (come è successo con le nostre Trek di quest'anno), non sostituisco le bici nemmeno io finché non sono dei veri e propri ruderi...
      Sul fatto di trasportare anche cose superflue... beh, noi in questo siamo dei maestri anche in questo (y) :D anche se poi dipende dal tipo e dalla durata del viaggio.
      Grazie per aver condiviso le tue impressioni e buone pedalate
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    · 4 anni fa
    Salve, intanto complimenti per l'articolo chiaro e ben dettagliato come sempre. Sono un cicloturista da circa 45 anni con moglie anch'essa amante dei viaggi in bici in solitaria e con una bici in acciaio dell'epoca di Binda. Ho viaggiato sempre con una cannondale nata per il turismo, in alluminio con tripla corona 9 rapporti e freni v brake. Mai avuto un problema (grazie anche agli angeli custodi) e nei molti viaggi ho incontrato cicloturisti di ogni genere; bici di ogni tipo con ruote da 26 e "cancelli" molto vintage.. un anno ricordo mentre andavo a trovare i parenti in Puglia (sempre con partenza da sotto casa) sul conero incontrai un cicloturista olandese con una bici legnano di cui andava fiero, attrezzata con due borse e un ombrello fissato al tubo e vestito con un camiciotto e pantaloni di cotone (credo senza fondello). Stava girando per l'italia ed era l'espressione della gioia pura. Certo ormai si cerca la perfezione nei materiali e la leggerezza del mezzo per non parlare delle tecnologie che aiutano a non smarrire la strada e ogni tipo di bici dalla mtb alla gravel passando anche per le ebike da turismo. L'avventura inizia sempre con la prima pedalata e con il sogno di vedere cio' che ci circonda con calma e in liberta'. Ora che sono anziano e con svariati acciacchi ho riscoperto una bici specialized m2 acquistata nel 1998 che ho trasformato in bici da turismo leggero e con lei vado ogni giorno ad accudire l'orto a 15 km da casa ma ogni volta mi immagino di essere sul galibier o alla cima bonnette e sono contento dei pochi km vissuti comunque intensamente.
    Buone pedalate.
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      · 4 anni fa
      Ciao Eraldo,
      mi son venuti i brividi a leggere il tuo commento... in poche righe riesci a trasmettere l'amore per i viaggi in bici e per la splendida passione che abbiamo in comune, descrivendo anche uno spaccato di vita e di quello che il VERO spirito del cicloturismo.
      A volte ci facciamo incastrare da logiche commericali, definizioni, tecnicismi... ma l'essenza primaria di partire e scoprire il mondo resta svincolata da tutti questi discorsi: che si viaggi in giro per il mondo o che si vada da casa all'orto quello che conta è avere lo spirito d'avventura. E una qualsiasi bici può andare bene allo scopo!!!
      Buone pedalate a te... che siano ancora tante e emozionanti!!! ;) (bike)

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    · 4 anni fa
    Salve, sono un cicloturista con una discreta esperienza in Asia ed in Europa. In realtà non concordo sulla panoramica delle Adventure bikes, in quanto si è gravemente omesso l'esistenza delle bici con ruote da 26", come la Surly Troll, che in aree remote sono fondamentali per un discorso di ricambistica, robustezza e riduzione dei rapporti. Io in giro per il mondo ho visto SOLO cicloturisti con bici da 26", con cambi RIGOROSAMENTE 3x9, o al più 3x10. La tripla corona, al di là delle mode, rimane INSUPERABILE come RANGE di rapporti, per il semplice fatto che con una 26" riesce a darti, con il coroncino anteriore da 22, ed un pignone posteriore da 36 (tutti RIGOROSAMENTE IN ACCIAIO!), un rapporto di riduzione complessivo che arriva a 15,9 per una 26", o a 17,1 per una 28"! Questi rapporti di riduzione sono praticamente IRRAGGIUNGIBILI con una bicorona (senza parlare del fatto che le bicorone necessitano di pignoni posteriori grandi di alluminio, pessimo materiale per durata e robustezza). Non avete idea QUANTE VOLTE in salita e carico, ho benedetto il mio rapporto 22 - 36! Per cui, viva una bella 26" con una bella 3x10, tutta rigorosamente in acciaio (comprese le corone e TUTTI i pignoni). Questa, secondo me, è la vera adventure bike come set up. Il resto sono mode per fare spendere più soldi, e faticare più in salita. Sono almeno 11 anni che mi dedico allo studio delle cosiddette expédition bikes. Ed alla fine sono arrivato alla conclusione che la Surly Troll, come rapporto qualità prezzo, e con questo setup di rapporti è la n. 1!
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      · 4 anni fa
      Ciao Sandro,
      mi fa piacere che tu abbia certezze e verità assolute! ;)
      Personalmente non le ho ora e non le avrò mai, soprattutto in un ambito come quello del cicloturismo in cui ci sono migliaia di sfaccettature e l'evoluzione corre veloce. Per prima cosa vorrei sottolineare il fatto che una Adventure bike non è, almeno dal mio punto di vista, per forza una bici da spedizione (o expedition bike) quindi potrebbe essere un'ottima bici per farci viaggi offroad ma con cui non per forza puoi farci dei lunghi viaggi tipo giro del mondo.

      A parte questa precisazione, ho omesso le ruote da 26" perché purtroppo ormai non è più come dici tu, nonostante io possegga ancora delle mountain bike con ruote da 26" (che non uso) e se tu in giro per il mondo hai visto SOLO cicloturisti con ruote da 26" e cambi con la tripla, direi che sei stato particolarmente fortunato (o sfortunato).

      Abbiamo viaggiato con MTB con ruote da 26" fino al 2015 e già nel 2010 ho impiegato 1 settimana in Laos a trovare un raggio che andasse bene per quelle bici... tutti i negozietti dei paeselli attraversati avevano bici con ruote da 28". A prescindere da questo (fino a qualche anno fa è vero che nei paesi meno evoluti dal punto di vista ciclistico, in linea teorica, era più facile trovare pezzi di ricambio per le ruote da 26"), ormai il mercato internazionale sta abbandonando quella misura e ti assicuro che anche in aree remote del mondo potrai trovare pezzi di ricambio per le ruote da 28" senza problemi (concordo con te invece se si parla di ruote da 27,5" o altre misure).

      Per quanto riguarda la tripla, sono invece abbastanza d'accordo con te sul fatto che il range rapporti sia difficilmente eguagliabile, non tanto per gli estremi, quanto per la possibilità di avere tantissime alternative e quindi trovare il rapporto giusto su ogni pendenza. Anche in questo caso sono passato dal 2015 alla doppia corona (con 28x36) e devo dire che in ogni caso, a parte su alcune salite oltre il 20% o con il carrellino con Nala dentro, non ho sofferto troppo. Di contro la manutenzione e la regolazione del cambio si è ridotta un po'. L'ideale per una bici per girare il mondo a mio parere resta il cambio al mozzo tipo Rolhoff o Kindernay (strano che tu non abbia incontrato in giro per il mondo nessun cicloviaggiatore nordico con cambio al mozzo e cinghia... ce ne sono tanti).

      In ogni caso mi fa piacere che tu abbia trovato LA bici ideale... io sono sempre attratto da decine di bici diverse e credo fermamente che non esista la bici perfetta per ogni viaggio. Esistono bici più versatili, altre meno, bici più adatte all'offroad e altre per lunghi viaggi, bici che vanno bene in pianura e altre che sono più adatte alla salita, bici che si comportano meglio da cariche e altre che danno il massimo quando si viaggia leggeri in bikepacking. Insomma, fortunatamente negli ultimi anni i viaggi in bici sono diventati piuttosto popolari e con essi sono nate alcune mode "inutili" e altre che hanno migliorato il nostro modo di viaggiare. Ognuno ha il diritto/dovere di scegliere e farsi guidare dalla propria esperienza o da quella altrui! (y) ;)

      Grazie per aver condiviso la tua e come sempre, buone pedalate!
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        · 1 anni fa
        Si, in effetti il discorso delle 26" riguardava qualche anno fa. Ora forse le cose sono un po' cambiate (sebbene case prestigiose come Thorn, Farrhad Manufactur, solo per citarne alcune), ne hanno ancora in catalogo.
        Per quanto riguarda l'uso della mono o bicorona, il discorso non si basa su mie certezze, ma sulla fisica cinematica. È lampante (direi fisico) che un 3X9 o un 3X10 abbia un range ineguagliabile rispetto a questi set up più moderni (per non parlare di QUANTO viene stressata una catena angolata su una mono o bicorona). E semplicemente fisico che in una salita (e per quanto mi riguarda parlare di cicloturismo equivale a parlare soprattutto di salite), una 22/36 ti fa andare meglio in salita (o scendere meno dalla bici). Capita a tutti di affrontare salite con carichi. Per cui la mono o bicorona le trovo entrambi meno elastiche.
        Raggi: regola N.1: ricambistica a parte, si viaggia SEMPRE con raggi di scorta della misura APPROPRIATA alla propria ruota! Pensi che, pur avendo una ruota da 28", avresti trovato sicuramente la tua misura di raggio al mm, per evitare di montare un raggio troppo lungo o troppo corto che ti avrebbe forato la camera d'aria o che sarebbe entrato troppo poco nella filettatura del nipplo? Avresti avuto dei problemi anche con la 28", non avendoli di scorta (senza dire che se un raggio si rompe, non è per usura, ma perché c'è qualcosa che non va nella differenza tensionale dei raggi; differenza che deve essere MASSIMO del 20% perché tutti i raggi lavori o in maniera omogenea. Personalmente ho incontrato la stragrande maggioranza di cicloturisti che non ne avevano di scorta (e per averli tei devi calcolarli in funzione della misura del cerchio e delle flange dei mozzi tramite i vari "spoke calculator", cosa che nessuno fa, così come nessuno alterna due catene in viaggio, così da diminuire drasticamente l'usura di catena, corone e pignoni). Ho notato molta ignoranza anche tra cicloturisti di lungo corso su questi temi. Molti incrociano le dita, o non si pongono problemi di sorta. Figurati se possano mai andare un po' oltre su temi di cinematica dei rapporti di cambio...
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          · 1 anni fa
          CIao Sandro,
          grazie a te per la discussione e le risposte, credo che avere un punto di vista diverso sia sempre motivo di crescita e approfondimento.

          Detto questo, ti rispondo per punti.
          Sulle ruote da 26" c'è poco da aggiungere, come dici tu oramai poche aziende producono ancora ruote di quel diametro e secondo me smetteranno presto di farlo o resteranno molto di nicchia, data l'evoluzione generale del mercato.
          Più complesso il discorso sulle guarniture. Come detto, resto anch'io dell'idea che una doppia o tripla siano ideali per viaggiare ma in ciò che dici ci sono delle inesattezze: il range rapporti di un monocorona difficilmente raggiunge quello di una tripla, certo, ma non è detto che il rapporto più agile abbia uno sviluppo metrico superiore, anzi. Un 22-36 ha uno sviluppo di 1.325m, praticamente identico a un 28-46 (1.320m) e maggiore di un 30-51 (1.275m) che è il rapporto più agile della mia MTB (tutti dati calcolati con ruote da 700x35mm ma cambia poco se si cambiano i diametri e gli spessori... se vuoi "giocare" un po' qui trovi il calcolatore: https://www.lifeintravel.it/calcolo-sviluppo-metrico-dei-rapporti-della-bici-e-range-rapporti.html ). Ciò che, a mio parere, può realmente fare la differenza in un viaggio con bici carica sono i rapporti intermedi che su una tripla (ma più o meno anche su una doppia) ti garantiscono di avere il giusto sviluppo metrico in ogni situazione, cosa per me più importante!
          Sul fatto che la catena venga stressata maggiormente sul monocorona, ci sono molti studi scientifici che dimostrano come l'usura sia inferiore su queste guarniture.

          Questione raggi: sono circa 30 anni che viaggio in bici e dopo quell'episodio del 2010 in cui mi si ruppe un raggio (dopo 10000km e pochissima manutenzione fatta alla bici, colpa mia in quel caso), non mi è mai più capitato di romperne uno. Se posso essere d'accordo sul fatto di avere con sé dei raggi di scorta che non ingombrano e pesano poco, soprattutto su viaggi medio-lunghi, devo anche dire che se dovessi avere un pezzo di ricambio per ogni problema meccanico che mi si è presentato in questi 30 anni, dovrei avere tutti i componenti di una bici con me!!!
          Generalizzando il discorso, a mio parere è importante essere preparati e avere delle basi di meccanica per poter affrontare eventuali problemi, soprattutto quelli più comuni, ma è più importante avere spirito di adattamento e saper affrontare le situazioni quando si presentano e cogliere gli imprevisti come opportunità.
          Sull'utilizzo di due catene alternate, personalmente non l'ho mai fatto perché non ho mai trovato alcuno studio che ne dimostri l'efficacia. Se lo hai letto, mi farebbe piacere leggerlo e vederne i risultati perché non credo cambi molto, dal punto di vista dell'usura dei pignoni, usare prima una catena e poi montarne una o due nuove piuttosto che alternarne 2, chiaramente a parità di chilometri (è chiaro che risparmi qualche euro, quello è matematico) . Ma come detto sarebbe interessante se ci fosse qualcuno che ne ha la dimostrazione.

          Sull'ignoranza, sono convinto che ci sia, consapevole o meno. Poi visto anche l'aumento esponenziale di cicloviaggiatori è normale che non tutti siano appassionati di meccanica o vogliano "perdere tempo" informandosi... purtroppo viviamo in un mondo in cui si pensa sia tutto a portata di smartphone e quindi la conoscenza sia un bene superfluo 😢
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            · 1 anni fa
            Allora, procediamo con ordine (e con preferenze soggettive)
            1) sono un paranoico (da psicologo) dei materiali, ergo per il touring per me esiste solo l'acciaio (per telai e cinematismi). La combinazione che ti ho detto (3x9 o 3x10), presuppone l'uso di corone e pignoni ESCLUSIVAMENTE in acciaio (tipo la mia Mitica cassetta alivio da 9: 12 36 con corone Shimano 22 32 42 pure tutte e tre in acciaio). L'acciaio è decisamente più robusto e più resistente all'usura dell'alluminio. E la mia combinazione è quella che offre il rapporto più corto in assoluto per pignoni e corone d'acciaio (ho avuto una pessima esperienza con un pignone in alluminio CNC da 36 denti); per cui da allora ho bandito tutti i cinematismi in alluminio per un tour lungo. Con questa combinazione, usando una formula meno precisa della tua (Nc/Np X cerchio in pollici), ho un invidiabile (e penso insuperabile) valore di 17,11 con una 28". Impossibile avere un valore più basso con pignoni e corone d'acciaio.
            2) c'è una regola di base (ed ovvia) che la catena per durare di più deve essere soggetta a sforzi torsionali minimi (ergo deve essere più allineata possibile tra i due cinematismi). Provando una mono corona di un mio amico, piangevo per come era indecentemente "piegata" nel suo rapporto 1-1. Quanti km può durare una catena simile a parità di manutenzione? Con la doppia questo fenomeno è meno pronunciato, con la tripla lo è ancor di meno semplicemente perché la catena tende ad essere più allineata coi pignoni, dando per scontato che non si pedali da cane. È un discorso fisico: i perni della catena (che sono quelli che si usurano assieme ai loro fori, decretando l'allungamento della catena) più lavorano paralleli ai loro fori, più si usurano in maniera omogenea. Ma questo è un discorso inutile perché nel touring sono ancora poche le bici monocorona (nata più per la MTB che per il cicloturismo...)
            3) alternare 2 catene ogni 1000 km. Questa buona prassi è anch'essa un discorso fisico per nulla opinabile in quanto alternando due catene si raddoppia la vita utile di catene (ne usi due!) Corone e pignoni perché si evita che con una sola catena si "sposino" troppo, col rischio di cambiare pignoni e catena dopo 4000 km (io con questa tecnica ho all'attivo più di 10000 km senza aver mai cambiato nulla. Due Francesi che ho ospitato a suo tempo sono arrivati in Mongolia senza problemi alternando due catene: 15000 km senza cambiare niente, con due catene che hanno fatto 7500 km ciascuna. E vai a trovare componenti "occidentali" quando sei lontano da casa (non voglio assolutamente immaginare trovare un pignone da 50 denti in alluminio! Ndo' vai?). Purtroppo, finché rimarrò un fissato dell'acciaio, questo set up rimane (da quel che so: impossibile una corona con meno di 22 denti, o un pignone con più di 36), il migliore e soprattutto il più resistente e longevo in assoluto. Il resto (per me) rimane puro marketing.
            4) è vero che in 30 anni si finisce per cambiare tutto in una bici. Ma in un viaggio lungo (visto che puoi stare in "Afghanistan" anche in Italia o in Europa), ci sono veramente pochi elementi (e spesso leggerissimi), che sono soggetti a stress, e che non costerebbe nulla portarseli come ricambio. Tra questi: i raggi (ed ovviamente un micro tool che conoscono in pochi per smontare la cassetta, visto che statisticamente un raggio si rompe quasi sempre dietro, e dal lato dei pignoni; per cui è fondamentale avere anche quello:

            https://www.deporvillage.it/chiave-per-pignoni-e-raggi-unior?gclid=Cj0KCQjw7JOpBhCfARIsAL3bobeh1xmmSEvxIuQd59ltMCWSc6yVgrpeeRfk59nKsx1GysZwdkTI-BQaAhA5EALw_wcB) ma nessuno lo conosce, ed è una di quelle cose da pochi grammi che ti può salvare il fondo schiena (se chiaramente hai i raggi...)

            PS: Decathlon ha ancora camere d'aria da 26", e la Schwalbe ne ha ancora tanti modelli di pneumatici per esempio. Se parliamo poi del web, penso che fintantoché saranno bandite le 26" dal mercato cicloturistico (ho i miei dubbi), starò già in avanzato stato di decomposizione, seppur continuo ad usare la mia Surly LHT da 28; ma se dovessi fare qualcosa di serio in un posto lontano e fuori ogni assistenza, Surly Troll da 26" con gomme da 2,5" senza problemi! In Tagikistan o in India con una 26" del genere, avrei avuto molti meno problemi di comfort, e me la tengo moooolto stretta, credimi! Il mercato poi, come ben sai, ha bisogno di essere "smosso" spesso, sennò nessuno compra più nulla...
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              · 1 anni fa
              Ciao Sandro, ancora grazie per i tuoi feedback super dettagliati e preziosi!
              Ecco le mie considerazioni a riguardo:
              1) ottima dritta, non mi sono mai preoccupato onestamente di montare pignoni e guarniture in acciaio e fortunatamente non ho mai avuto problemi però di sicuro l'usura è inferiore... e a questo proposito, non essendo informato (però è un ottimo spunto per future ricerche), non posso che fidarmi del fatto che il 22-36 sia il rapporto più agile esistente con trasmissione in acciaio! 
              2) ne ero assolutamente convinto anch'io finché non ho fatto un po' di ricerche per scrivere questo articolo per la LiT Family: https://www.lifeintravel.it/monocorona-doppia-o-tripla-quale-guarnitura-per-cicloturismo-e-bikepacking.html e mi sono imbattuto in questo test del 2020, unico che ho trovato: https://zerofrictioncycling.com.au/wp-content/uploads/2020/01/Converting-Pedalling-Watts-to-Newtons-v6.pdf Riassumendo si evince che le catene meno usurate sono quelle su pacchi da 11 e 12 pignoni... i motivi sono tanti e diversi ma non sempre la logica vince in fisica! 
              Il tuo discorso sulla catena allineata invece funziona per quanto riguarda l'efficienza: doppia e tripla, se usate bene, vincono sul monocorona... anche se onestamente per il cicloturismo è una vittoria "inutile" 
              3) La buona prassi c'è ma, da ingegnere (razza strana, siamo come San Tommaso, dobbiamo vedere per credere e magari avere qualche dato a supporto), non sono ancora convinto del fatto che sia realmente efficace, anche se la logica potrebbe dire che funziona. Mi piacerebbe che i 2 francesi facessero un test e tornassero dalla Mongolia con 2 catene. Usando la prima per 7500 km e poi l'altra... e poi sarei curioso di vedere il risultato ripetuto con entrambi i metodi per una decina di volte... fatto questo e stabilito che effettivamente c'è una grande differenza di durata (se si parla di 100-200km credo sia un po' superfluo) ti potrei dire che funziona ma così a sentimento io non è che mi fidi molto di questi metodi. Tengo comunque  a precisare che male non fa di certo alternare la catena e quindi si può tranquillamente fare.
              Personalmente sulle vecchie MTB Vinier avevo deciso di fare un test e rientrato dall'ultimo viaggio (di quelle bici) sulle Ande, ho tenuto la stessa catena usando la bici per giri in giornata in zona e la catena mi è durata 20000km😯, certo gli ultimi 1000 grattava ovunque e poi ho buttato tutto ma era un test...
              4) Sono d'accordo sul fatto che avere qualche raggio, un tiraraggi e la chiave per estrarre la cassetta sia un'ottima idea a prescindere...
              sulle ruote e sulle camere d'aria sono certo del fatto che la 26" resterà per molto tempo in circolazione anche se "sottobanco" e fai bene a tenerti la tua Troll... se si dovesse inseguire sempre il mercato sarebbe un salasso che, come dico sempre, val la pena solo per togliersi degli sfizi, molto meno per migliorare la qualità di un viaggio! 🤘
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    · 4 anni fa
    Ciao Leo, ho letto l’articolo con interesse e tuttavia avrei bisogno di un confronto. Sto valutando di partecipare al tuscany trail e non so se hai avuto modo di affrontarlo. Ma, al di là della prestazione fisica richiesta, sono indeciso anche per via del mezzo: non dispongo di una MTB nè di una grável ma di una bici da cicloturismo ( vsf T-900) e non so se il percorso ( 65% di sterrato) possa danneggiare la bici.
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      · 4 anni fa
      Ciao, non ho mai avuto la fortuna di percorrere il Tuscany Trail ma da quello che ho letto in giro quest'anno il percorso dovrebbe essere un po' meno tecnico degli altri anni. A prescindere da questo comunque se adatti la tua VSF T-900 (a proposito, gran bella bici!!!) con delle coperture adatte (non so quale sia la tolleranza ma credo che fino a 2" riesci ad arrivvare?!?) e non affronti il percorso come una gara, secondo me anche se non è la bici perfetta puoi tranquillamente goderti il viaggio senza rovinare la bici... a parte qualche graffio magari, ma quelli fanno parte del bagaglio di esperienze tue e della bici, no?!? :D ;)
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        · 4 anni fa
        Grazie!.., ho pensato la stessa cosa: adattare le coperture (credo che togliendo il parafango a 2" ci arrivo ) e prendere il percorso come una scusa vacanziera. I graffi non mi fanno paura ma magari i cerchi e i raggi potrebbero risentirne... però ecco un pò mi hai tranquillizzato. Vediamo se a primavera riesco a migliorare la condizione fisica..altrimenti mi costruisco il percorso passando per gli stessi borghi ma riducendo i dislivelli e magari aggiungendo un pò di mare..insomma lo faccio "alla come mi pare" (a)
 
 
 
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