Certo, volevo salire qualche montagna delle Alpi e i passi Pirenaici, ma nonostante solo oggi, il sesto giorno di viaggio, inizi a salire i Pirenei, devo ancora riuscire a pedalare 10 km di fila di sola pianura. Colline, montagne, strade dritte che si arrampicano e scendono senza curve e magari, poco prima di scollinare l'ennesimo strappo, trovo il "dentino" che mi fa tirare su la catena su un rapporto un po' più leggero. Da Quillan seguo la strada che mi porta verso Perpignan e anche qui di pianura non se ne vede, anche perchè sono oramai a ridosso dei sospirati Pirenei...
Quillan - Prats De Mollo | Incontri ciclistici
Un paio di belle salite di 5/6 Km mi hanno portato a Ceret da dove prendo la direzione della Spagna e del primo vero passo pirenaico, il Col D'Ares con 1513 m . A 14 km dal passo, a Prats de Mollo (lo stesso nome del nostro friulano Pramollo :-) ), trovo un campeggio e decido di fermarmi, 130 km con 1499 m di dislivello possono bastare per meritarmi una buona cena e questa sera decido di andare al ristorante. Un ciclista spagnolo mi ferma e mi fa le solite domande di rito: da dove vengo, dove vado, quanto pesa il carrello, sgrana gli occhi e mi fa i complimenti. Mi racconta che è stato sulle nostre belle Dolomiti, ha fatto il Sella Ronda, poi il passo Giau.., mi dice che secondo lui, sono salite più dure dei Pirenei e questo mi consola un poco.
Lui parla, parla, parla, io gli rispondo con qualche parola di.. spagnolo-veneto o viceversa... passano i minuti e la fame aumenta.
Dal ciclismo passa alla storia della sua vita, separato... insomma, tre quarti d'ora! Alla fine quando ci salutiamo con una pacca sulla spalla, sono letteralmente in crisi di fame. I 2 km, naturalmente in salita, che mi separano dal campeggio sono una sofferenza. Sbranata la frutta che mi è rimasta, montata la tenda e fatta la doccia, inforco la mia fida bici e parto come un razzo alla volta di un ristorante nel paese.
Prats de Mollo è un borgo circondato da mura medievali, sovrastato da un enorme fortezza. Peccato non poter fermarmi una giornata per una visita accurata... Dopo cena giro un po' per i vicoli con la mia bici per mano, come si fa con una fidanzata e cerco di osservare con più attenzione possibile tutti i bei scorci di storia che questo antico paese mi sta regalando.
Prats de Mollo - Puigcerdà | Quando due Bob son troppi
Partenza velocissima dal campeggio. 2 km a rotta di collo, poi la mia velocità si stabilizza tra 8 e 10 km/h.
Subito 14 km di salita per raggiungere la Spagna, dove non trovo neanche il cartello che di solito segna l'entrata nello stato confinante, ma solo quello che indica la "provincia". Intorno ai 1000 m di altitudine la vegetazione cambia e i boschi lasciano il posto ad enormi praterie. Sono montagne dolci, senza vette da ferrate o da arrampicare, ma enormi panettoni adatte a lunghi e semplici trekking ed escursioni in mtb, questo secondo me, naturalmente. A differenza del versante Francese, dove i paesi sono arroccati quasi in posti inaccessibili, difesi magari da mura, dove si vedono i ruderi di antiche rocche, qui al primo impatto con la Spagna, mi vien da pensare a un paese più tranquillo: i borghi che vedo in lontananza sono adagiati su dei pianori tra le montagne, senza il bisogno di difendersi. Forse dipende dalla morfologia del territorio... Al secondo passo della giornata, La Collada de Toses, un simpatico motociclista spagnolo mi chiede da dove vengo e dove vado, gli rispondo e mi guarda perplesso. Penso che forse non abbia capito, visto che parlo veneto-spagnolizzato, una lingua che si capisce comunque in tutto il mondo meglio dell'inglese! Scuote la testa, scoppia in una risata contagiosa e si mette le mani tra i capelli che non ha... come a dire che son un po' fuori di testa. Uns impatica sosta in cima al passo ci voleva.
Arrivano anche dei motociclisti fiorentini, guardano la mia maglia e capiscono che sono italiano. Mi chiedono che giro sto facendo e finita la spiegazione, uno dice con la sua parlata fiorentina: "ooo, sai come si dice da noi?? Stà minchiaa!!!!!!" Troppo forti i toscani.
Alla sera mi fermo a Puigcerdà in un bel campeggio. Quando passo la sbarra e mi dirigo verso reception rimango sconcertato nel vedere i "mezzi" parcheggiati appena fuori l'ufficio. Una bici con due, dico due (!) BOB YAK appesi dietro! Ma non bastano i borsoni colmi, sopra c'è di tutto come dei contenitori in plastica con dentro non so cosa... impressionante!! Anche l'altra bici ha un BOB attaccato, una bici da donna.
Appena entrato vedo la coppia seduta su un divano intenta a discutere tra di loro. Non posso crederci: io ho cercato di portare via l'essenziale per avere meno peso possibile e alla fine l'ho spuntata con solo un borsone da 19 kg circa, mentre questi viaggiatori si sono portati addirittura tre carrelli in due, ma quanto peso trasportano?! Ma come fa a pedalare con due carrelli appesi!?! Che tipi!!
Puigcerdà - Sort | Sulle strade delle grandi corse ciclistiche
Stasera sono arrivato in campeggio davvero stanco. Non moltissimi chilometri ma un bel dislivello di 2737 m. La mattina, chiaccherando con un ciclista ho sbagliato subito la strada per Andorra, potevo arrivare lo stesso a destinazione, ma senza fare i due passi che avevo in programma. 15 km in più circa. Sono salito al Col de Puymorens in mezzo ad un traffico sostenuto. Un paio di chilometri prima del bivio che porta ad Andorra e al Port de Envalira, cominciava già la colonna di auto, camper, moto con il loro puzzo e piano piano, facendo lo slalom, ho risalito la colonna che con mio rammarico continuava verso Andorra fino all'imbocco del tunnel automobilistico. Da quel punto è cominciata la salita verso il Port d'Envalira, la mia cima Coppi della prima metà del viaggio con 2408 m. Discesa facile e veloce verso Andorra, una vera città, negozi a non finire, qui si vende di tutto(!), centri commerciali ad ogni angolo, traffico e smog infernale, proprio il tipico posto che eviterei se dovessi fare una vacanza in questa zona. Continuo la discesa e in senso contrario sale una colonna di macchine infinita, forse 20 km, allucinante!! Non vedo l'ora di scappare da questo posto che mi lascia solo la soddisfazione di aver scalato due passi.
Credo che Andorra non la rivedrò mai più!
Quando ad Adrail prendo il bivio per il Coll del Canto vedo su una panchina un cicloviaggiatore che avevo già intravisto la mattina, si sta mangiando un panino ed è di Modena. Ha lasciato il furgone ad inizio giornata in un paese e si fa un giro di 4 giorni. "Fantastico" penso, così si fa! Chiacchieriamo per un bel po', è uno tosto: si è fatto Sud America e un sacco di viaggi tra Francia e Spagna.
Qualche anno fa ha già percorso questa strada in moto e mi raccomanda di prendere quella salita con le "pinze" perchè è lunga e dura... e aveva proprio ragione!
Pendenze che arrivano anche all'11% con rettilinei che danno fastidio persino a guardarli, spero sempre che dopo la curva in fondo la strada spiani un po' e invece no! Ma chi è l'ingegnere che ha progettato una strada così? Non immaginava che un giorno sarei passato io con il mio Bob??! Comunque la soddisfazione è grande: in cima un cartello indica che per questo colle passano il Tour, Vuelta, Giro di Catalogna ed... Elio con il BOB! Arrivo in un campeggio stanco e, manco a dirlo, affamato.
Curioso nel menù che propongono e decido di cenare al ristorante... si rivelerà una scelta azzeccata sia per la simpatia dei gestori che per la bontà del cibo.
Ad un certo punto appare il ragazzo di Modena e così decidiamo di fare ancora 4 chiacchiere seduti a tavola davanti ad una bella birra.
Nei prossimi giorni vi racconterò la prosecuzione del mio viaggio in bici attraverso i Pirenei. In questa occasione ho un motivo in più per pedalare: il supporto alla Onlus A.N.FI.S.C. che persegue l'intento di far riconoscere alcune patologie trascurate dalle istituzioni.
Vi siete persi la prima parte del racconto del viaggio in bici sui Pirenei di Elio? Niente panico, la prima parte del racconto è online, la trovate a questo link!
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