fbpx

Unisciti alla LiT Family



15000 km di Asia in bicicletta con Cycloscope | Giappone, Filippine, Borneo e Indonesia

Vota questo articolo
(1 Vota)
E così, dopo due mesi in Corea del Sud, arriviamo a Busan, grande città ma molto diversa da Seul, dalla quale prendiamo un traghetto molto economico, 40 euro, per Fukuoka, in Giappone. A dispetto di quanto credevamo é meno caro della Corea e si trovano sempre molte offerte, verso fine giornata i supermercati mettono i prodotti invenduti a metà prezzo. Per ambientarci andiamo subito a vedere uno spettacolo di robot canini che ballano Michael Jackson.
Trascorriamo un mese pedalando il Kyushu, l'isola più occidentale che compone l'arcipelago nipponico. Passiamo da spiagge incantevoli a villagetti tradizionali, cascate e vulcani superattivi. Fino ad ora il Giappone é sicuramente uno dei paesi più belli che abbiamo pedalato. Per chi vuole iniziare a fare cicloviaggi é sicuramente un ottimo punto di partenza. Campeggiare é facile, di solito ci piazziamo nei cortili dei templi shintoisti, che sono ovunque, é la maggior parte delle volte sono provvisti di bagno. Per farsi la doccia, o meglio il bagno, ci sono bagni pubblici ovunque. Costano pochissimo, attorno ad un euro, e puoi stare tutto il tempo che vuoi. Ci sono le vasche di acqua calda a diverse temperature e le docce provviste di bagnoschiuma, shampoo, pettine. Gli alberghi sono fuori discussione, costosissimi.
Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 
Viaggio in bici per il mondo di Cycloscope Elena e Daniele di Cycloscope
Ci dirigiamo poi verso l'Honshu percorrendo la bella pista ciclabile attraverso il Mar di Seto, il mare interno nipponico. Ponti costruiti appositamente per i ciclisti collegano le varie isolette. E poi Osaka con le sue viuzze strette e Kyoto con i suoi mille templi. Ad Osaka campeggiamo in un parco cittadino in pieno centro dove ci sono piazzole attrezzate ed é gratuito, frequentato soprattutto da coppiette. A Kyoto invece é possibile dormire nello studentato universitario per 1,50 al giorno, ma dimenticatevi la pulizia della stanza. japan alpsIn compenso docce, lavanderia, palestra e lavatrici sono ad uso gratuito. E poi lungo il lago Biwa verso le Alpi, ci ubriachiamo al Doburoku Matsuri di Shirakawa, dove i locali offrono il saké non filtrato al dio della montagna per un raccolto propizio. In realtà se lo bevono quasi tutto i cittadini, si compra una coppetta che costa 4 euro e poi si può bere finché si vuole, o finché si può. Abbiamo da tempo capito che il Giappone non é solo Tokyo e le grandi megalopoli, anzi. Gran parte del Giappone é campagna dove si respira un'atmosfera rilassata, lenta e pulita. japan alpsMa Tokyo é comunque da vedere e così ci avventuriamo con le nostre biciclette in questa gigantesca città, pedalare non é difficile. Gli automobilisti sono molto più attenti di quelli italiani e vanno anche molto più piano. Saliamo su un grattacielo per vedere Tokyo dall'alto, fa davvero impressione, sembra non finire mai. Ci rilassiamo per un paio di settimane, é novembre ed inizia a fare freddino. Veniamo ospitati da amici ed amici di amici che ci preparano tante cose buone da mangiare e ci fanno davvero sentire un po' in un'atmosfera casalinga dopo 5 mesi in tenda. Assistiamo anche ad un festival di cultura pop giapponese, gratuito per gli stranieri. E così, dopo 3 mesi, é arrivato il momento di lasciare anche questo paese.
 cycloscope
Si vola nelle Filippine, avremmo voluto prendere una nave ma non ce ne sono più visto il basso costo degli aerei. Atterrati a Cebu, lo shok culturale é immediato, il traffico sembra senza regole, anche se in verità scorre con regole tutte sue. La gente parla a voce alta ovunque, la differenza di prezzi é abissale. E ci sono più di trenta gradi. Da Cebu parte il nostro tour delle Filippine, un po' di corsa purtroppo, perché il visto é solo di un mese. Pedaliamo Bohol, Negros, Guimars e Panay. Ma le Filippine ci sono rimaste nel cuore, oltre alle spiagge bellissime e deserte, al mare che più trasparente non si può, sono le persone la bellezza di questo arcipelago. Sono sempre spontaneamente sorridenti, amano la musica a tutto volume, il karaoke, dormire e fare un sacco di fiesta. Credo che le Filippine siano uno dei paesi con più festività al mondo. Il Natale viene festeggiato da ottobre a gennaio ed ogni giorno c'é un Christmas Party.
 corea del sud
Da Manila voliamo nel Borneo. Anche da qui non ci sono più navi per via del basso costo degli aerei, paghiamo infatti 30 euro. Ma volare con le bici é una grande scocciatura, bisogna smontarla, trovare degli scatoloni adatti ed una borsa dove fare diventare tutte le nostre borse un unico bagaglio. Arriviamo all'aeroporto di Kota Kinabalu e da qui attraversiamo il Borneo malese fino a Kuching, delle vergini foreste pluviali rimane ben poco, capita di percorrere centinaia di chilometri vedendo al nostro fianco solo immense distese di palme da olio. Visitiamo diversi parchi nazionali dove possiamo almeno immaginare quello che fu una volta il Borneo, vediamo animali e piante che esistono solo qui, la scimmia con il naso a proboscide e la Rafflesia, il fiore più grande del mondo.rafflesia the biggest floeer in the world wm Da qui entriamo in Kalimantan, il Borneo indonesiano, dove assistiamo, nella città a maggioranza cinese di Singkawang, al Cap go Meh festival, che si tiene per il quindicesimo e ultimo giorno del capodanno cinese. Festival dove le persone vengono possedute da spiriti e in stato di trance si fanno piercing sul volto.Kalimantan E inizia così la nostra esplorazione indonesiana, navi piene di blatte e bicicletta, visitiamo Java con i suoi maestosi templi buddismi ed hinduisti, i concerti di gamelan e gli spettacoli di Wayang Kulit, teatro delle ombre. Flores, con le sue salite e discese epiche, una faticaccia, ma paesaggi tra i più epici mai visti, con i suoi villaggi di case tradizionali in bambù e paglia ma sempre con l'antenna parabolica sul tetto. Sumba, sicuramente una delle isole più povere, con la sua ancestrale religione e atavica cultura, Sumbawa, Lombok, Nusa Penida, l'isola della magia nera e Bali, turistica ma solo nelle aree turistiche, con i suoi abitanti dolci intenti a fare offerte ad ogni casa, negozio, templio ogni giorno con panierini intrecciati e pieni di fiori. sumba Indonesia wmTre mesi intensissimi, ogni isola un mondo e un popolo a parte. Tradizioni diverse, lingue diverse e religioni diverse. E siamo riusciti a vedere solo una piccola parte di questo paese enorme dove sicuramente ci piacerebbe tornare. E poi rientramo in Malesia, quella peninsulare, ci piace tanto Kuala Lumpur, e l'isoletta di Penang. Pedaliamo fino alla Tailandia dove abbiamo trovato ospitalità gratis per un mesetto. Abbiamo il compito di nutrire i quattro cani e i quattro gatti della casa e in cambio possiamo riposarci un po' prima di ripartire. Dopo 20.000 chilometri ce lo meritiamo no?
Ti sei perso la primna parte dei 15000 km di Elena e Daniele? Leggi il loro racconto in Cina e Corea del Sud in bicicletta
 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.