Era ormai diventata una fissazione, erano anni che parlavo del giro della Corsica in bici con gli amici, cercando un compagno di viaggio, ma c’era sempre qualcosa che ostacolava il progetto. Allora quest’anno ho rotto gli indugi, Corsica in solitaria, e così è stato. Ho attrezzato la mia montain bike con gomme da strada, portapacchi posteriore in alluminio portata 25 kg, doppia borsa 2x15 litri dove tenere una divisa di ricambio, un abito civile e i viveri, la tenda singola da 1,6 kg, il sacco a pelo leggero da 0,305 kg, il materassino e il cuscino gonfiabili.
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Mi sono studiato le tappe a tavolino, con l’aiuto di google maps, cercando di rendere il giro fattibile e in modo che mi desse anche il tempo per godermi le mete che toccavo senza essere stravolto dalla fatica. Ero già stato più volte in Corsica, sia col camper che in tenda, perciò avevo già un’idea di quali posti per me meritavano e, facendo una media di circa 70 km al giorno, ho cercato di raggiungerli pedalando la mattina, per poi gustarmeli nel pomeriggio con meritati bagni. Ho acquistato tramite internet solo il biglietto di andata per il 05 Settembre 2020 Livorno-Bastia, la data del ritorno non era così scontata, quindi meglio non fissarla. La partenza con la Corsica Ferriers è stata alle 7.00, quindi ho iniziato il viaggio da Bologna la sera prima col camper in maniera di non dover fare una levataccia e dormire direttamente a Livorno.
1°giorno Bastia - Saleccia
La mia sveglia è suonata alle 5.00, sono stato il primo a presentarsi per l’imbarco, io l’unico con la sua bici in mezzo a tante moto-auto-camper-camion, insomma ho avuto subito la sensazione che la mia sarebbe stata un'esperienza fuori dall’ordinario o almeno un po' particolare. La nave è salpata in orario e in 3 ore è giunta a Bastia, dove sono sbarcato intorno alle 10.00.
Sulla nave ho fatto colazione e quindi, allo sbarco, ero pronto per affrontare le prime salite che infatti non si sono fatte attendere. Ho deciso di non pedalare il dito, ma di dirigermi subito verso S.Florent per poi raggiungere la spiaggia della Saleccia nel deserto de Agriates. I 12 km di sterrato per ritrovarsi alla spiaggia sono stati terribili, anche se in discesa e sono percorribili solo con fuoristrada, il cui noleggio è largamente pubblicizzato o, come qualche temerario fa, in bicicletta. All’inizio dello sterrato ad esempio ho incontrato due ragazzi italiani che erano scesi si in bici, ma che sono rientrati in fuoristrada. Bene, dopo notevole sforzo, sono riuscito a raggiungere il campeggio “U paradisu” che è proprio a ridosso della spiaggia, bellissima come sempre, sabbia bianca e mare cristallino. Ho avuto tutto il pomeriggio per godermela e riprendermi, anche se come chilometri non è che ne abbia fatti moltissimi, poco più di 50, ma molto impegnativi.
2°giorno Saleccia –Calvi
La sveglia è suonata alle 6.45, ho dormito così così (materassino e cuscino gonfiabili non è che siano comodissimi), ho smontato velocemente la tenda, sono uscito dal campeggio, ma nonsono riuscito a resistere a questo mare: ho fatto un bagno, poi un altro e un altro ancora... fino a quando non sono arrivati i gommoni carichi di turisti da S.Florent, allora mi sono accorto che era ora di andare ed erano già le 10.00. Lo sterrato si è presentato subito durissimo: ho fatto i 12 km praticamente tutti a piedi avvolto dalla polvere dei 4x4 che continuavano a passare incessantemente. Alle 12.30 finalmente ho raggiunto stremato la strada asfaltata. Ho finito l’acqua e così al primo locale mi sono fermato. Ho chiesto da mangiare ma avevano solo da bere: ho bevuto la coca cola più buona della mia vita, riempito la borraccia e per il mangiare mi sono arrangiato con la mia Simmental portata da casa.
Poi via, ho superato Ostriconi, l’ile Rouge, Algaiola, la strada è stata un continuo saliscendi, però fino a Lumio è stato molto “sali”. Mi sono dovuto fermare più volte per riprendermi, ma poi finalmente è apparsa Calvi e il camping Paduella. Ho montato la tenda e sono andato in paese per mangiare decentemente un bel filet grillè-contorno-birra. Sono andato a nanna che non erano neanche le 10.00.
3°giorno Calvi-Bussaglia
Mi sono svegliato alle 7.00 dopo un'altra notte così così. Ho caricato in bagno il cellulare il più possibile, ho lasciato il campeggio e al primo supermercato mi sono fermato a far compere, quindi via verso Porto, seguendo la strada costiera “D81B” Qui per fortuna il traffico è sparito e mi sono potuto godere i panorami mozzafiato sulla costa rocciosa. Alle 13.00 mi sono fermato vicino a un torrente dove miracolosamente scorreva ancora un po' d’acqua,e ho fatto pranzo. Fino a questo punto ho percorso 40 km, ma da qui in avanti mi sono cimentato in una lunga salita, fortunatamente ero abbastanza in forma, così sono arrivato alla spiaggia di Bussaglia, dove al bar mi sono concesso il gelato più caro di Francia. Mi sono gustato anche il sole sui ciotoli scuri della spiaggia, con un mare impetuoso per niente rassicurante; ho fatto comunque il bagno stando attento a non farmi trascinare via dalle onde sotto un cielo nuvoloso; ho montato la tenda sui ciotoli prima di mangiare una scatola di insalatissime e andare a nanna.
4°giorno Bussaglia-Liscia
Alle 7.00 mi sono alzato ritrovandomi la tenda bagnata dall’umidità. Quella notte il rumore del mare agitato non mi ha fatto dormire. Ho smontato tutto, riportato la bici in strada e sono ripartito. Ho passato Porto prima di cominciare la lunga salita che porta a les Calanques, bellissimi panorami che non mi fanno sentire la fatica. Ho superato Piana (solo di nome) e il paesaggio si è fatto più brullo fino a Cargese che invece è molto carina, poi si sono alternate piccole a grandi spiagge fino a oltrepassare Tuccia e trovare il camping A Marina, la mia meta. Ho pranzato con coca e simmental su una sedia con tavolino, un lusso gentilmente offerto dalla direzione. Due ragazzi tedeschi mi hanno chiesto da dove arrivo, conoscevano l’italiano così abbiamo chiacchierato un po'. Avevano anche loro la bici, ma quella della ragazza si era rotta, così hanno deciso di proseguire in furgone. Erano davvero simpatici. Durante il viaggio più di un’automobilista mi ha suonato facendomi segni di incoraggiamento, sbracciandosi fuori dal finestrino e col pollice all’insù, però non ho incontrato altri cicloturisti con cui condividere l’esperienza, peccato.
5° giorno Liscia-Cupabia
In questa tappa me la sono presa comoda e sono partito che erano già le 9.00. La strada nei pressi di Ajaccio è diventata trafficata e sono scappato via il più velocemente possibile. Dopo Porticciolo ci sono delle belle spiaggette e non ho resistito fermandomi per un bagno. Poi pian piano il traffico è diminuito ma i saliscendi mi hanno stroncato fino ad arrivare al campeggio di Cupabia, bruttino in verità. Ho preparato la tenda, lavato la tuta e poi sono andato in spiaggia intorno alle 15.00 con nuvoloni neri in arrivo e un gran vento. Una fuga in tenda mi ha permesso di mettere al riparo quel cheho potuto prima di una doccia (fredda) e una notte in tenda sotto la pioggia. Ero di cattivo umore perchè il meteo prevedeva pioggia per 2 giorni rovinandomi i piani. Al ristorante ho ordinato un’ottima tartara (carne cruda macinata e speziata) sperando fosse un buon carburante per il girono successivo.
6° giorno Cupabia-Roccapina
La sveglia alle 5.00 è stata con tuoni, fulmini e un gallo che cantava in continuazione. Sono andato in bagno a farmi la barba, poi nel buio sono tornato in tenda ad ascoltare il gallo. Pioveva dannazione: ho smontato la tenda, ho indossato la tuta di riserva, ho separato nelle 2 sacche le cose bagnate dalle asciutte e sono partito. Dopo un po', fortuna ha voluto, ha smesso di piovere. Ho passato Propiano, la salitaccia di Sartene poi, nei pressi di Roccapina, mi sono fermato in uno dei tanti ristorantini caserecci lungo la strada. Buoni gli spaghetti a “le legume”. Dopo pranzo è uscito il sole: Roccapina è fantastica e io mi sono rilassato con tanti bagni. Alla sera non c’era più nessuno in spiaggia, solo yacht ormeggiati a debita distanza. Ha cominciato a tuonare ma, tranquillo, ho comunque deciso di montare la tenda in riva al mare, in un bel posto.
7°giorno Roccapina-Linguizzetta
Solita sveglia notturna per urinare, inevitabile visto che sono a letto alle 21.00. Al mattino ha ripreso a piovere. Ho sistemato il mio equipaggiamento e poco dopo le 7.00 ero pronto per ripartire. Pioveva a tratti e c'erano ancora tanti saliscendi anche se meno impegnativi. Ho saltato Bonifacio prendendo la “D859” che taglia per Porto Vecchio, l'ho passato e poco dopo mi sono fermo per comprare dei viveri: un pollo e tanta coca-cola. Se il tempo migliorasse mi fermerei a Fautea, altrimenti proseguirò. Sono andato oltre. Il cielo era uno strato di nuvole compatto, così ho deciso che valeva la pena fare qualche chilometro in più, almeno fino ad Almeria, per alleggerire la tappa del giorno seguente. Peccato che una volta giunto ad Almeria non abbia visto campeggi. Ho continuato a pedalare ma niente, o sono chiusi o fuori mano. Finalmente un’insegna “Camping Bord de Mer” ha posto fine al pedalare con più di 130 km... mi sono meritato una birra e almeno una coscia del mio pollo. Ho visitato la spiaggia, ma il tempo faceva schifo, così non mi restava altro da fare che una doccia, una puntatina al bar e poi la nanna perchè mi aspettavano solo gli ultimi 70 km.
8°giorno Linguizzetta-Bastia
Ancora una sveglia presto, così mi sono fatto la barba, colazione, ho smontato ancora una volta la tenda e via, pronto per ripartire. Le gambe non erano al massimo, ma i saliscendi ormai erano più dolci. Ho imboccato una superstrada con parecchio traffico e ho dovuto mantenere alta l'attenzione: la strada era spesso divisa da spartitraffico In modo da non permettere sorpassi, non hanno sorpassato neanche me, tutti hanno aspettato pazientemente che raggiungessi la fine del divisorio, stessa cosa in curva, nessuno mi ha sorpassato, devo dire che in generale i francesi sono molto prudenti alla guida. Non mancava molto a Bastia ma all’improvviso mi si è affiancata un’auto della gendarmery per dirmi che non potevo circolare con la bici sulla superstrada. Così sono dovuto risalire per imboccare la statale, ma fortunatamente ero in anticipo dato che la mia nave partiva alle 14.00. Finalmente ecco Bastia, foto di rito...
Sono andato verso il porto ma ho incontrato un tunnel dove le bici non potevano entrare così sono tornato indietro affrontando un'altra salita. Un bar, una birra, poi via al porto. Ho fatto la fila davanti allo sportello della Moby lines per il ticket dove, come in tutti i locali chiusi la gente indossava la mascherina, e finalmente mi sono potuto rilassare e finire il mio pollo. Sulla nave ho bevuto come non ci fosse un domani. La nave è partita alle 14.30 per l'Italia. Siamo arrivati a Livorno verso le 19.00, ho recuperato dal parcheggio il camper, ho caricato la bici e ho guidato fino in centro per un meritato caciucco.
Bella esperienza, la prima di questo tipo per me, ma non l’ultima spero. In totale il giro della Corsica da me fatto è di 617 km, con un calo di peso di 5 kg, cosa che non guasta anche se non sono sovrappeso.
Ciao, alla prossima!!!
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