A circa 20 chilometri da Gorizia, in territorio sloveno, si erge un altopiano carsico fittamente ricoperto da boschi e foreste: la Selva di Tarnova o Trnovski Gozd in sloveno. La quota media si stabilizza circa sui 1000 metri e, nonostante la vicinanza al mare, l’ambiente è tipicamente montano, con cime che sfiorano i 1500 metri che si alternano a profonde doline, le tipiche depressioni carsiche. La quasi continua copertura boschiva lascia spazio a poche e limitate radure e punti panoramici ed è percorsa da molte strade sterrate, generalmente ben pedalabili, e tortuosi sentieri.
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Come raggiungere la Trnovski Gozd
Normalmente, se non c’è un divieto specifico, le strade sterrate sono aperte anche al traffico veicolare e lungo la strada principale che collega gli abitati di Lokve e Predmeja si incrociano spesso automobilisti che procedono a forte velocità, sollevando polvere e schizzando ghiaia. Fortunatamente questa direttiva è l’unica che mi sento di sconsigliare ai ciclisti. Recentemente hanno intrapreso dei lavori di sistemazione della strada ed è probabile che pensino di prolungare il tratto asfaltato.
All’interno della foresta, la fitta vegetazione consente di trovare refrigerio anche nelle estati torride quando in pianura si boccheggia sfiancati dall’afa, mentre d’inverno le strade forestali innevate vengono utilizzate come piste per lo sci da fondo. La moltitudine di strade sterrate, sentieri e tratturi consiglia l’uso del gps e delle cartine topografiche altrimenti non è per nulla difficile perdere l’orientamento.
Per raggiungere la partenza del percorso, da Gorizia ci si dirige verso il confine di Salcano (Solkan) e si prosegue verso Tolmin. In prossimità del ponte sull’Isonzo, al semaforo, si seguono le indicazioni in salita per Lokve. Con splendida veduta su Gorizia e sull’Isonzo si arriva a una rotatoria dalla quale si può raggiungere Sveta Gora (Montesanto) e il suo monastero per godere di una vista ancora più ampia, oppure Grgar e Čepovan. Si prosegue invece diritti verso Trnovo e Lokve dove si può comodamente parcheggiare la macchina.
Il percorso è un anello che contorna la selva di Tarnova in bici e che tocca i pochi punti panoramici sia verso nord sul parco di Zgornja Idrijca che verso sud sulla Vipavska Dolina. Da Lokve si segue la strada asfaltata verso Predmeja. Ben presto l’asfalto termina e si affronta subito una salita di medio impegno.
Slovenia in bici: nella serra di Tarnova
Al culmine della salita, al Passo dei Turchi (Turški Klanec), andando diritti per circa un chilometro si può raggiungere la Mala Lazna, una delle poche radure che la foresta ospita. Si svolta invece a sinistra e si continua a salire più agevolmente. Ad un incrocio si può scendere a destra per poche centinaia di metri fino all’imbocco della Ledenica Jama (grotta del ghiaccio) e, continuando, ritornare alla Mala Lazna. A causa dell’inversione termica in questa grotta si formava un accumulo di ghiaccio che nel passato veniva prelevato e trasportato sino in Egitto per la conservazione dei cibi. Oramai l’accesso alla grotta è possibile soltanto fino all’entrata.
Si continua diritti in leggera salita e al bivio successivo si svolta a sinistra trascurando sulla destra le indicazioni per il rifugio Iztokova koča pod Golaki e la cima del Golak. Per chi ha tempo si consiglia questa deviazione in bici fino al rifugio e la facile salita che in circa 1 ora porta ai 1495 metri di questa cima, boscosa fin quasi in vetta, che offre una splendida panoramica della zona e di tutta la foresta di Tarnovo. In bici si continua verso sinistra e, dopo una baita privata, si percorre il bordo della vasta depressione Smrekova Draga, una tipica dolina carsica dove si può osservare nella crescita della vegetazione il fenomeno dell’inversione termica. Al successivo bivio si sale a destra mantenendosi sempre sulla strada principale fino a scollinare e iniziare una lunga discesa. Qualche scorcio panoramico attraverso gli alberi interrompe il fitto della foresta. Sulla sinistra una breve deviazione di un centinaio di metri permette di raggiungere un aperto punto panoramico sulle colline della Zgornja Idrijca. Ritornati sulla strada principale si continua in discesa e in falsopiano fino ad un ampio incrocio al quale si va a destra.Dopo un paio di chilometri, ad uno slargo, si piega bruscamente ancora a destra in salita. Anni fa in questa zona si incontravano allarmanti cartelli gialli recanti la scritta POZOR MEDVED e stilizzata l’immagine di un orso che, anche non conoscendo lo sloveno, facevano rizzare i capelli in testa. Ora i cartelli non ci sono più ma sono convinto che gli orsi ci siano sempre.
Seguendo la strada principale sempre in salita si scollina e infine inaspettatamente si raggiungono le radure nei pressi dell’abitato di Predmeja. Raggiunta la strada asfaltata che sale da Col, si svolta a destra e si perviene a un bel punto panoramico sulla Vipavska Dolina.
Si prosegue su asfalto in leggera salita e dopo due tornanti si piega a sinistra seguendo le indicazioni per Čaven. Una salita asfaltata e impegnativa porta ad un altro punto panoramico alto sulla valle, poco prima di arrivare al rifugio Koča Antona Bavčerja na Čavnu a circa 1200 metri. Dal rifugio, mantenendo la sinistra, inizia una lunga mulattiera che percorre il bordo meridionale della foresta di Tarnova. In bici si trascurano tutte le deviazioni sulla destra che, con andamento tortuoso, permettono di accorciare il percorso e infine si ritrova l’asfalto poco prima della località Krnica pr’ Palirju caratterizzata da due costruzioni e un totem. Si prosegue in discesa passando nei pressi di un punto di decollo di parapendio e deltaplani con bella vista panoramica. Poco dopo si svolta a destra in salita e seguendo la strada principale si raggiunge il Passo dei Turchi (Turški Klanec) attraversato all’inizio. Svoltando a sinistra in discesa si raggiunge nuovamente Lokve e il punto di partenza. È un giro solitario e meditativo adatto agli “orsi”. Chilometri e chilometri di strade e boschi senza punti di appoggio né possibilità di rifornimento. Scarsi anche i ciclisti.
Gli unici punti di appoggio sono gli abitati di Lokve e Predmeja e i rifugi, non sempre aperti, Koča Antona Bavčerja na Čavnu e Iztokova koča pod Golaki. Comunicare non è semplice. Non sempre la gente del posto parla italiano o inglese e lo sloveno risulta incomprensibile.
Cartografia e Bibliografia
- KOD&KAM: Izletniška Karta GORIŠKA 1:50.000
- KARTOGRAFIJA: Posočje 1:40 000, turistična karta z vodnikom Škofjeloško - Idrijsko - Cerkljansko 1:40000, turistična karta z vodnikom
- GEAGO: Goriška recreation map 1:50.000
- TRANSALPINA: Selva di Tarnova – La Foresta a Colori di Ettore Tommasi – Giovanni Stegù
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