Solito appuntamento al Battibecco, vicino alla foce del Musone, per un “classico” dei percorsi sul nostro amico ed amato Monte Conero, un tracciato che noi chiamiamo “tutte le salite e tutte le discese”, impegnativo e divertente. È una splendida mattina di novembre, con il cielo sereno e le temperature miti che promettono di salire rapidamente entro mezzogiorno. Purtroppo un pochino di foschia smorzerà i colori delle nostre foto.
Dal Musone allo stradone Sant'Andrea
Costeggiamo il Musone e i campi coltivati, risalendo verso la Fattoria Le Terrazze, attraversando Valcastagno, dove le vigne sfoggiano il loro colorato abito autunnale, fino a giungere al Coppo (Sirolo). Procediamo quindi per Monte Colombo sulla salita sterrata che porta a borgo San Lorenzo (Sirolo), girando poi a sinistra in direzione della cava e scendendo per una serie di single track che sbucheranno direttamente nell’Anello della Pecorara. Pur avendolo fatto mille volte, il sentiero un po’ viscido, con scalini di roccia, sassi e terra, immerso nel verde del fitto bosco, è sempre divertente e nonostante non sia particolarmente ripido, richiede attenzione, continui “rilanci” e un pizzico di “cattiveria”.
L’ultimo tratto di salita ripida, ci porterà a raggiungere la provinciale panoramica del Conero per un breve tratto di asfalto fino allo spiazzo sottostante allo Stradone di Sant’Andrea per la consueta sosta per riempire la borraccia e mangiare qualcosa.
Il Luna Park del Monte Conero
Percorriamo lo Stradone sterrato per alcune centinaia di metri ed imbocchiamo la variante che si inerpica per lo stretto sentiero di roccia e sassi (e spine!). Anche in questo caso la pendenza non è elevata, ma il terreno richiede un po’ di allenamento ed il solito pizzico (facciamo anche due) di “cattiveria” ciclistica, cioè di mettere un po’ di grinta nei pedali e tonicità nell’azione per evitare di scivolare od arrestarsi nel superamento di un ostacolo. Dopo aver attraversato un fitto tratto di bosco, il sentiero interseca quello che sale da Fonte d’Olio dove con una pedalata “rotonda” possiamo riprendere fiato lungo la salita costante che porta a Pian dei Raggetti. Da qui si può godere di un meraviglioso ed ampio panorama su tutte le Marche, ma la foschia non ancora dissolta dal calore del sole, oggi ci guasta la festa!
Continuiamo l’ascesa fino alle “panchine” per un’altra brevissima sosta prima di inoltrarci nel bosco seguendo il sentiero che arriverà fino alla strada che costeggia la caserma sulla cima del Conero. Da qui proseguiamo per le “antenne” ovvero una stazione televisiva oggi in disuso, che costituisce il culmine della salita, il punto più alto del percorso, da dove inizierà il luna park, la giostra, il divertimento, con slalom e derapate lungo il single track tra gli alberi. Bisogna sempre ricordarsi la massima attenzione, perché il fondo di terra, radici, sassi e foglie è a tratti insidioso e, soprattutto d’autunno, pare cambiare da un giorno all’altro, tanto da non riconoscere il sentiero percorso tante volte. Lo consideriamo come una palestra naturale, concentrata ma ricca, dove imparare a guidare la mountain bike, oltre che divertirsi e godere della natura. Giunti al Belvedere Nord anche qui la foschia ci nega la vista mozzafiato sulla baia di Portonovo, di cui fortunatamente abbiamo potuto godere altre volte ed allunghiamo quindi il passo per la seconda parte di “giostra”. Purtroppo i minuti in discesa scorrono veloci e molto presto terminiamo il sentiero del “percorso salute” giungendo al Poggio, per l’ultima sosta alla fontanella. Per approfittare fino all’ultima delle possibilità, imbocchiamo nuovamente l’Anello della Pecorara, questa volta in discesa, ritornando in direzione Coppo, dove percorreremo la strada a ritroso fino a concludere il nostro giro, felici e soddisfatti ma anche un pochino tristi come ragazzini che devono lasciare il Luna Park.
Note: i tempi che indichiamo sono quelli che noi abbiamo impiegato, pedalando, chiacchierando, mangiando, ammirando e fotografando il panorama, con tutta la calma del mondo, perché il nostro interesse è stare in giro più tempo possibile, pertanto molti dei percorsi segnalati, sono fattibili in tempi anche notevolmente inferiori. Un nostro amico ha espresso questa massima ricca di saggezza: “se devi tornare perché a casa hai le tagliatelle da scolare che altrimenti si scuociono, non venire a fare un’escursione”. I livelli di difficoltà devono essere intesi in relazione ad una persona con un buon livello atletico e tecnico della mountain bike. Quello che è indicato come facile, potrebbe essere molto impegnativo o addirittura proibitivo per chi non abbia il minimo allenamento ed abitudine alla guida.
L'itinerario in MTB sul Conero è stato realizzato dai ragazzi di Caprabike che esplorano i sentieri d'Italia a cavallo della loro mountain bike. Trovi altri loro itinerari sul sito www.caprabike.it
Ultimi commenti