Juan Pablo è un viaggiatore con la V maiuscola. Ha girato il mondo zaino in spalla prima di approdare alle due ruote ed ora continua ad esplorare questo magnifico pianeta in sella ad una bici in legno che si autocostruisce... ma scopriamone un po' di più...
Ciao Juan Pablo, ci racconti un po' chi sei?
Salve sono Juan Pablo Perlo. Sono nato in Uruguay ma vivo in Italia da quando avevo tre anni. Ho studiato turismo a Roma e ho viaggiato per i cinque continenti per passione e per lavoro come accompagnatore turistico. Sono stato il classico giramondo con lo zaino e mi sono dedicato a praticare molti sport di avventura e ovviamente anche la bici.
Dove è nata la passione per i viaggi in bici?
Il mio primo viaggio lungo in bici è stato nel 1996 in Irlanda.
Non viaggi con bici "normali"... che tipo di bici usi?
Nel 2016 ho provato una bici in bambù a Manila e da allora ho deciso di mettere insieme le mie due passioni, la bici e il legno, e il lavoro manuale artigianale fatto in casa.
Sono tanti anni che lavoro il legno e altri materiali, mi considero un demiurgo e mi piace creare con le mani.
Che vantaggi ci sono nel viaggiare con una bici in legno?
Mi è stato chiesto quale vantaggio ci sia a
viaggiare con una bici di legno; nessuno dico io, specialmente con una fatta in casa che non ti da nessuna garanzia di durevolezza, ma ti da
grandi vantaggi a livello umano. La gente sballa vedendo
un matto che gira il mondo senza programmi se non quello di godere della giornata, con una bici auto costruita e si rimediano un sacco di complimenti e inviti a pranzi, cene e feste!
Che viaggi hai fatto finora?
Nel 2017 ho costruito la mia prima bici e sono partito per lo Sri Lanka e come tutte le prime, ho dovuto rinunciare a proseguire con il mio prototipo e mi sono comprato una bici da passeggio di 13 chilogrammi senza marce e con i freni a bacchetta che non funzionavano a dovere. Questa esperienza mi ha stimolato e spinto a migliorare la tecnica costruttiva e a cercare nuove mete più impegnative e lunghe.
Così l’anno scorso ho disegnato, progettato un nuovo prototipo chiedendo consigli preziosi a grandi esperti come Formigli di Firenze e facendo tesoro di ogni dritta ricevuta, ho costruito Alma, la bici che ho portato con me per fare il coast to coast dal Chuy, frontiera tra Brasile e Uruguay, fino a Valparaiso in Chile attraverso le Ande nel Paso Los Libertadores, per poi tornare in Argentina dal Paso Peuenche.
Ho percorso 3333 chilometri in tre mesi e tre paesi. In questo viaggio sono stato sponsorizzato dall’agenzia di viaggi “open world travel “ di Arezzo che frequento da trent’anni.
Quali sono i programmi futuri?
Ora sto costruendo un nuovo prototipo per fare la Panamericana dal Chile fino in Colombia attraverso 5 paesi per un 7000 chilometri.
Il viaggio in bici per me è diventato uno stile di vita, proprio come per voi. Lavoro durante la bella stagione in Toscana per viaggiare durante l’inverno nelle zone calde o comunque nell’emisfero sud o i tropici.
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