Il viaggio in solitaria con i suoi pro e contro, un programma incalzante con poche pause e poche comodità... una tenda, sacco a pelo, ricambi per la bici e si parte. Un abbraccio alla moglie (santa donna), ai figli a cui si è demandata l’autonomia sul posto di lavoro.
Da Torino a Capo Nord: un percorso insolito
Il percorso insolito verso i paesi dell’est... la Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia e poi Norvegia fino al lembo estremo a nord... il famosissimo Capo Nord... percorsi 4600 km con 28000 metri di dislivello in 31 giorni con una media di circa 150 km al giorno. Con una gravel e tre borse per un totale di circa 30 kg. Messo in preventivo qualche inconveniente il programma prevedeva 4/5 giorni da dedicare a qualche pausa o alla risoluzione di eventuali problemi che si sono puntualmente verificati.
Gli imprevisti, il sale del viaggio
Il terzo giorno in Svizzera la tanta pioggia ha provocato un taglio nella zona perineale che ha messo a dura prova il proseguo del viaggio: cortisone, antibiotico, cerotti, doppi fondelli e dieci giorni di dolore.
In Polonia nei pressi di Varsavia la rottura del portapacchi e danni ai freni a disco mi hanno fatto scoprire la straordinarietà di quel popolo, diverse persone si sono prodigate in maniera totale a risolvere i miei problemi e senza chiedere compenso. Sono rimasto veramente sbalordito.
La perdita di un pannello fotovoltaico, con tutti i cavi di connessione per i miei strumenti elettronici, hanno significato ancora una sosta nella capitale dove in parte ho comprato alcune cose. Altre mi sono state regalate da un negozio della Garmin nel centro di Varsavia... incredibile!!!
Il proseguo del viaggio si è svolto senza grossi intoppi se non quello di aver pedalato 28 giorni con un vento in senso contrario dai 10 km orari fino a 35. Tanta fatica (e i ciclisti lo sanno) e una temperatura percepita che a nord era poco sopra lo zero. Aereo prenotato prima di partire per il 16 luglio ha dettato i ritmi e le fatiche.
Il cielo coperto da tante nuvole ha tolto la gioia di vedere il sole di mezzanotte sul capo ma osservato con stupore e meraviglia a Rovaniemi da dove il fenomeno si poteva cominciare a osservare vista la latitudine del paese di Babbo Natale situato sul circolo polare artico. Si arriva sul capo dove c’è una struttura turistica, alcuni piccoli monumenti e il famosissimo mappamondo in ferro dove una miriade di persone che arriva con ogni mezzo, moto, camper, pullman, navi da crociera si immortalano con migliaia di foto che faranno il giro del mondo.
Fra queste c’è anche la mia... ma io sono arrivato in bici. Il giusto riconoscimento è che è l’unico mezzo che può accedere al promontorio senza pagare!
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