Questo è il racconto del giro in bikepacking sulla Food Valley Bike percorso da Mattia e Giacomo Munegato dal 9 al 13 agosto 2021. La traccia di questo itinerario per gravel medio-facile, parte dalla città di Bologna, si sviluppa sulla via Emilia e si conclude a Ferrara raggiunta tramite le ciclabili lungo il Po che costituiscono la rete ciclabile Ven.To.
Ven.To., progetto del Politecnico di Milano, è un’infrastruttura ciclabile che corre lungo gli argini del fiume Po da Venezia a Torino e mira a generare occupazione ed economie a partire da una nuova idea di turismo lento.
Il cicloviaggio Food Valley Bike in bikepacking di 447 Km complessivi, tocca nove province (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Cremona, Mantova, Ferrara, Rovigo, Padova) tra Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Si intercettano 12 vie ciclabili: Panaro, Secchia, Bici Parma Po, Food Valley Bike, Mondo Piccolo, Ciclo Taro, Golena Po, Sinistra Po, Destra Po (EuroVelo 8), Adige Po, Anello Città Murate, Anello Colli Euganei e una riserva naturale (Parma Morta). Quattro sono i ponti passati sul fiume Po (San Daniele Po, Viadana, Ostiglia, Polesella) e un ponte di barche a Torre d’Oglio.
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1° tappa: Bologna (San Luca) - Modena-Reggio Emilia | 109 km
Raggiunta in treno Bologna la "Dotta" con i suoi portici patrimonio UNESCO, dopo un riscaldamento per Piazza Maggiore e le vie cittadine, abbiamo subito affrontato i due chilometri più duri (in bici) e belli di Bologna: la salita che porta al Santuario della Madonna di San Luca. La salita dal quartiere Saragozza, costeggiata dal portico più lungo al mondo, conduce dall’Arco del Meloncello al luogo sacro che è anche passaggio iniziale della Via degli Dei.
Attraversato il fiume Reno a Casalecchio, abbiamo varcato i colli bolognesi fino a raggiungere Vignola dove abbiamo imboccato il percorso natura lungo il fiume Panaro. Il tracciato è immerso nel verde e sono visibili diverse cave di ghiaia; la via verde conduce alla porte di Modena dove compare subito la fabbrica della Maserati, testimonianza di quanto la città sia terra di motori. A Modena, dopo una fotografia con il Maestro Luciano Pavarotti al quale è dedicato il teatro comunale, abbiamo sostato per un veloce pranzo nel centro cittadino con la Cattedrale, il Palazzo comunale, la Torre Civica Ghirlandina e Piazza Grande a fare da cornice. Seguendo un segmento del Cammino di Santa Giulia e la ciclovia del Secchia, che percorre la riserva naturale orientata Cassa di espansione dello stesso fiume, abbiamo raggiunto poi Reggio Emilia.
2° tappa: Reggio Emilia - Parma - Colorno - Busseto (Roncole Verdi) | 136 km
Reggio Emilia è “Città del Tricolore” (la bandiera italiana è nata a Reggio Emilia nel gennaio 1797) ed è il luogo d’origine del celebre Parmigiano Reggiano più volte richiamato anche lungo la via. Proseguendo per il tracciato del Cammino di Santa Giulia e attraversando l’Enza abbiamo raggiunto Parma con i suoi edifici romanici, tra cui la Cattedrale e il Battistero in marmo rosa, il Teatro Regio e la Galleria Nazionale, l'imponente Palazzo della Pilotta... Parma è soprattutto il cuore della Food Valley, città capitale della cultura 2020/21 e regina del gusto italiano (prosciutto, parmigiano e pasta). Dalla città emiliana inizia il tracciato della ciclabile Food Valley Bike che segue il versante reggiano del fiume Enza in direzione Mezzani, dove si trova l’area naturale protetta Oasi Naturale Parma Morta, preziosa testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura padana.Il nostro viaggio in bicicletta prosegue tra le campagne parmensi fino ad arrivare a Colorno e la sua Reggia soprannominata la Versailles dei duchi di Parma. Una parte di questa maestosa struttura ospita oggi la famosa ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi.
Continuiamo a pedalare lungo la pianura oltrepassando Sissa Trecasali, Zibello, Roccabianca, sempre lungo la sponda destra del fiume Po.
Proprio a Zibello è nato uno dei salumi italiani più conosciuti: il culatello, al quale è stata riconosciuta la Denominazione d’Origine Protetta, si produce in questi luoghi fin dal 1700 con un procedimento artigianale portato avanti ancora oggi dai produttori locali. Il finale di tappa è a Busseto, borgo noto per la figura di Giuseppe Verdi, che nacque proprio nella vicina frazione di Roncole dove abbiamo pernottato e gustato il culatello DOP con torta fritta.
3° tappa: Busseto (Roncole Verdi) - Brescello - Mantova | 116 km
Le Basse sono anche le terre del “Mondo Piccolo” dove Giovannino Guareschi ambienta le vicende di Don Camillo e Peppone. Partiti da Roncole Verdi, abbiamo attraversato il Po a San Daniele Po e percorso le vie ciclabili Golena Po e Sinistra Po lungo la sponda cremonese del fiume, passando per Casalmaggiore e Viadana. Una deviazione ci ha permesso di riattraversare il Po per giungere a Brescello, in quella “fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino” (cit. Guareschi), a vedere il set dei film di Julien Duvivier con Gino Cervi e Fernandel: la chiesa di Don Camillo, il crocefisso parlante, la campana Sputnik, la casa di Peppone, il carro armato davanti al Museo che conserva numerosi cimeli legati alle riprese della serie. L’arrivo a Mantova è avvenuto sempre tramite la ciclabile Sinistra Po dal lato orientale, dove sorge Palazzo Te immerso nel verde e concepito come luogo di ozio dal principe Federico II Gonzaga.
Prima di entrare nella città virgiliana abbiamo attraversato anche il ponte di barche a Torre d’Oglio. Mantova sorge sulla sponda del fiume Mincio nel punto in cui le sue acque formano un’ansa che abbraccia la città e crea il lago Superiore, il lago di Mezzo e il lago Inferiore. La giornata si conclude con un buon riso “alla pilota”, piatto tipico della cucina mantovana.
4° tappa: Mantova - Ostiglia - Ferrara | 108 km
Lasciati alla spalle Palazzo Ducale, Piazza delle Erbe, Palazzo della Ragione, Palazzo del Podestà, Torre dell’Orologio e Duomo, abbiamo attraversato Andes, luogo di nascita del poeta latino Virgilio. Raggiunta Ostiglia, estremo del percorso che segue in gran parte il sedime della vecchia ferrovia militare Treviso-Ostiglia e che diventerà interamente ciclabile, abbiamo attraversato il Po e iniziato a pedalare lungo la ciclovia Destra Po. Dopo aver oltrepassato le opere di bonifica dell’Oltrepo Mantovano, siamo entrati finalmente a Ferrara.
Questo tratto è parte dell'EuroVelo 8, la “Strada del Mediterraneo”, itinerario di lunga percorrenza del programma europeo EuroVelo che unisce Cadice in Spagna a Limassol a Cipro. Veloce pranzo, giro per la città (Castello Estense, Palazzo Diamanti, Cattedrale romanico-gotica, mura) e cena a base di coppia, il saporito pane ferrarese IGP dalla forma elaborata, cappellacci ossia tortelli ripieni di zucca e parmigiano e pasticcio di maccheroni. Non poteva esserci chiusura migliore del cicloviaggio: Ferrara è la “città italiana delle biciclette”, dove l’utilizzo del mezzo da parte dei cittadini è tra i più alti in Europa: intorno al 30,7% contro il 30% di Copenhagen o il 27,8% dell’Olanda.
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