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lampedusa
Domenico Romano
 
 
Un’isola in cui a molte persone viene il Mal d’Africa, quello stato d’animo fatto di nostalgia intensa e ritorno alle origini che accomuna tutti coloro che sono stati nel grande continente africano. Di fatto Lampedusa è una porzione di terra africana appartenente all’Italia, uno scoglio brullo ma bellissimo, in cui panorami mozzafiato si perdono nel grande blu del mare. Sono stato più volte sull’isola, non in ferie ma per lavoro, e alla fine mi sono deciso a rendere pubbliche, grazie anche a Life in Travel, alcune mie sensazioni legate all’isola e alla… bici.
Inizialmente un consiglio, sia se si viene in aereo che in nave è consigliabile noleggiare la bicicletta a Lampedusa, in questo caso meglio una MTB bella robusta capace di affrontare le strade sterrate di cui l'isola è piena. Suggerisco comunque di prenotare prima il mezzo anche perché, durante la stagione estiva, la gente è veramente tanta e le bici a disposizione veramente poche.  
L’isola in sè non è grandissima in estensione, circa 11 Km x 4 Km, per questo in due o tre escursioni di un paio di orette è possibile visitarla tutta, senza fretta e con il tempo di assaporarla nella sua interezza. Personalmente, negli ultimi tempi, sono stato nel  mese di Settembre e nell’Ottobre 2018 e queste sono le sensazioni che ho avuto.
 
Una delle strade sicuramente da fare è quella che da capo Grecale arriva a capo Ponente, la strada interamente asfaltata, anche se in maniera approssimativa, corre sul versante Nord dell’isola e permette di vedere degli scorci veramente fenomenali. Si viaggerà pedalando all’interno di un paesaggio brullo e senza alberi (ricordati di mettere nello zaino una bottiglia d’acqua), si attraverserà il 35° parallelo e alla fine si arriverà all’incrocio che porta a capo Ponente. Particolarità nella particolarità di questa parte di isola è lo scoglio conosciuto come “la vela”, esso si trova in prossimità di capo Ponente, che tra le altre cose è la parte più alta dell’isola. Affacciarsi (raccomando molta circospezione) e guardare all’orizzonte vedendo il mare che si perde all’infinito, o ancora guardare la piccola isola di Lampione è una sensazione unica e indescrivibile.35 parallelo lampedusa
Se si vuole una piccola strada porta a cala Pulcino. Lasciata la MTB sulla strada (i furti sono pochi ma un catenaccio non fa mai male) se si vuole si potrà affrontare la discesa che porta alla caletta: ci si ritroverà in mezzo a un sentiero scosceso pieno di alberi (il pensiero è quello di non essere a Lampedusa) e alla fine, dopo mezz’oretta, si arriverà al mare.
A Cala Pulcino, nella maggior parte dei giorni,  si potrà vedere l’acqua di un colore stupefacente,  si ha l’impressione che le barche siano sospese e che esse non galleggino sul mare.
Per il ritorno da capo Ponente si potrà poi scegliere la strada che percorre il lato sud dell’isola. La rotabile passa proprio in prossimità dell’Isola dei conigli, universalmente riconosciuta come una delle spiagge più belle del mondo. Un’altra sosta è d’obbligo e con essa un’altra scarpinata (non è possibile portare la bici in spiaggia). Oltre al bagno nelle magnifiche acque cristalline, nei mesi di Luglio e Agosto si potrà assistere alla nidificazione delle tartarughe carretta carretta. Ripartiti dall'isola dei Conigli, meglio se dopo aver fatto uno spuntino (buonissime le barrette Ultimate), in direzione Lampedusa dopo qualche chilometro si arriva al bivio per Cala Madonna e, dopo un paio di centinaia di metri di sterrato, eccoci di nuovo sul mare che si affaccia a sud, con gli occhi che si perdono all’orizzonte.spiaggia mare lampedusa
 
La seconda giornata potrà invece essere dedicata all’escursione nella parte Est dell’isola. Si potrà iniziare percorrendo un facile sterrato che porta alla Porta D’Europa, un monumento dedicato alla migrazione costante degli extracomunitari provenienti dall’Africa. Qui l’atmosfera non è gioiosa come nelle altre parti dell’isola ma riflessiva, con la mente che inevitabilmente correrà alle tante tragedie che questo ramo di mare ha visto negli anni. Lasciata la porta D’Europa si potrà costeggiare l’aeroporto ed arrivare a cala Francese e, tramite una piccola escursione “fuori pista”, a Punta Sottile, estremità Est di Lampedusa.
Da qui seguendo una pista bellissimo che corre a picco sul mare (ma non adatto ai deboli di cuore) si potrà superare la recinzione dell’aeroporto e tramite uno sterrato andare a Cala Uccello e successivamente a Cala Pisana... nel percorso si vedrà anche la grotta del Bue Marino. Il resto della giornata si potrà impiegare girando per le viuzze del centro, assaporando un aperitivo nei tanti bar dell’isola pedonale o gustando una bella frittura a base di triglie (molto più grosse e saporite di quelle che si trovano altrove).
Finisco dicendo che le MTB utilizzate erano in “prestito” ed entrambe 26’’ non della mia misura, ma con calma e senza neppure troppo fatica sono servite allo scopo.
 
Ed ecco come al solita cartina e dati tecnicimappa giro lampedusa in bici

Km totali giro isola : 33.3 (fonte Strava)

Dislivello : 680 m (fonte Strava)

Domenico Romano

Sito web. www.domenicoromano.it

Instagram: Doroman70

 
 
Ultima modifica: 03 Giugno 2024
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Domenico Romano
Appassionato di Bike, sempre in cerca delle emozioni che la due ruote e i viaggi possono dare.  Perche la vita è una ruota, proprio come quella della bici.....
 
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