fbpx

Unisciti alla LiT Family



Montenegro in bicicletta | 3 giorni in punta di pedali

Scritto da
Vota questo articolo
(6 Voti)
Impieghiamo soltanto tre giorni per attraversare il Montenegro in bicicletta, ma in queste folgoranti 72 ore in libertandem può dirsi racchiusa tutta l’essenza di un viaggio in bicicletta. Perché se viaggiare è scoperta, avventura e incontro, la bicicletta è il viaggio elevato al quadrato.
È addentrarsi in una terra sconosciuta in punta di piedi per annusare i suoi fiori più belli senza sgualcirne i petali delicati.
È conquistarsi a colpi di pedale panorami mozzafiato intravisti tra il sudore e la fatica di una lenta risalita o tra il vento e i moscerini di una discesa adrenalinica.
È trovare amici di bici, compagni di strada, maestri di vita con cui condividere un pezzo di cammino.
Life in Travel Diaries
Sono disponibili i Life in Travel diaries, libri fotografici con tanti racconti di viaggio scritti dai cicloviaggiatori per i cicloviaggiatori. Puoi acquistarli singolarmente, in bundle o abbonandoti al piano Esploratore della LiT Family. Che aspetti? Salta in sella con noi!
 
GIRO DEL MONDO IN LIBERTANDEM – Un viaggio in bici all’insegna dell’ecologia, un’avventura alla scoperta del mondo, un inno alla vita, alla salute e alla libertà. Loro sono Ale e Ste, nomadi a due ruote. Il loro viaggio in pillole su GODIMUNDI
 

Montenegro in bici sull'Eurovelo 8

Tutto questo è concentrato nella nostra breve traversata del giovane stato del Montenegro, una piccola gemma verde incastonata tra i paesaggi montani dei Balcani, raggiunta dopo aver pedalato sulle coste croate. Anche qui rimaniamo fedeli all’EuroVelo 8, l’itinerario ciclabile che connette la Spagna con Cipro, e che in questo paese passa inizialmente lungo il litorale, costeggiando le spettacolari bocche di Cattaro (Kotor), taglia l’interno attraverso i rilievi boscosi del parco nazionale del monte Lovćen e ridiscende infine a valle fino alla pianura di Zeta sul lago di Scutari, che segna il confine con l’Albania.
Perché il viaggio è scoperta ed esplorazione, seguiamo il richiamo della natura e ci inerpichiamo per il monte Lovćen, che sovrasta l’ultima bocca della profonda insenatura di Cattaro. La salita inizia non appena ci lasciamo alle spalle la graziosa cittadina di Kotor, che riversa su questo strano pezzo di mare racchiuso tra le montagne il suo gomitolo di vicoli pittoreschi, piazze affollate e un vivace mercato dove ci riforniamo di viveri.
Il tracciato a serpentine che risale il massiccio fino ai 1000 m è piuttosto impegnativo, ma rasenta tutto il perimetro del golfo offrendo così una spettacolare vista del bacino smeraldo abbracciato dai monti. Dall’altra parte del passo le foreste di faggi, noccioli e pini ammantano i pendii d’un festoso tripudio di colori d’autunno.
L’interminabile discesa si dipana ripida tra tradizionali villaggi di pietra e pascoli verdeggianti costellati di pecore e vacche.
cicloviaggiatori

Seguendo il corso del Rijeka Crnojevića

Oltrepassata Cetijne, imbocchiamo una panoramica strada sterrata che si affaccia sugli acquitrini e le colline lussureggianti del sinuoso corso del fiume Rijeka Crnojevića, ridiscendendo lentamente la valle fino a raggiungere la piana di Zeta.
Perché il viaggio è avventura e divertimento, seguiamo il richiamo dell’acqua e ogni giorno ci tuffiamo in una fonte diversa. E attraverso le sue acque, la terra di Montenegro ci parla della sua storia millenaria di incroci, scambi e ibridazioni: se da una parte lo specchio scintillante del fondo bacino di Kotor – coronato dai picchi lussureggianti delle montagne, ornato dal profilo gotico dei campanili ortodossi che svettano sulle sue isole e frequentato da silenziosi bagnanti naturisti dal carnato slavo – sembra un lago alpestre, dall’altra le correnti tiepide del fiume Morača – snodandosi in ampie anse tra i vivaci villaggi rurali della piana di Zeta, riflettendo tra le loro scaglie argentee i tetti dorati delle moschee sparse per la campagna e duettando con il loro sordo gorgoglio con gli schiamazzi di variopinti gipsy a cavallo – portano con sé il vibrare acceso dell’eterogenea cultura balcanica.
baia di kotor panorama
 

Il viaggio è condivisione

Perché il viaggio è incontro e condivisione, seguiamo il richiamo della strada che ci porta due nuovi compagni di avventure a due ruote. Appena varcato il confine, infatti, veniamo raggiunti da una coppia di cicloviaggiatori d’eccezione, Andy e Anita. Bastano poche battute per diventare amici e decidere di proseguire insieme fino all’Albania. Qualche anno fa Andy e Anita hanno abbandonato i rispettivi impieghi (consulente marketing e grafico pubblicitario) per fare il giro del mondo in bicicletta.
Sono tornati a casa dopo due anni di viaggio tra l’Europa, l’Asia e l’America, pieni di energia, idee e storie da narrare, e ora lavorano in proprio, partecipano a festival ed eventi per raccontare della loro avventura e si concedono periodici viaggi in bicicletta per tenersi in forma e continuare a sognare. Scopriamo di avere tante cose in comune nel nostro stile di viaggio: anche i due austriaci amano campeggiare e non resistono al richiamo di un bagno quando sono vicini all’acqua. Per altri aspetti, però, sono davvero avanzati rispetto a noi: il ritmo dell’andatura, l’organizzazione del viaggio e la qualità dell’equipaggiamento rivela l’efficiente disciplina nordeuropea.
Paragonato al loro fornello multi-fuel, la nostra spiritiera di cui siamo così orgogliosi sembra un giocattolo per poppanti! I nostri nuovi amici ci regalano così tre giorni di allegre pedalate in carovana, sfide spensierate, preziosi consigli, foto stupende e una praticissima tanica di tessuto della capienza di 5 litri. Se volete continuare a scoprire le nostre ciclo-avventure leggete il racconto del libertandem alla scoperta dell'Albania!
 
 
Scrivi qui quel che pensi...
Log in con ( Registrati ? )
o pubblica come ospite
Carico i commenti... Il commento viene aggiornato dopo 00:00.

Commenta per primo.

Godimundi

Siamo Alessandro e Stefania, godimundi per istinto, viaggiatori per vocazione, nomadi per scelta e necessità. Da sempre sogniamo di intraprendere questo viaggio in bici intorno al mondo, non solo perché sentiamo nel sangue il richiamo della strada e l’entusiasmo di conoscere la nostra vasta terra e la multiforme umanità che la abita, ma soprattutto per concretizzare e mettere a frutto la nostra passione per la natura e il nostro interesse per le tematiche ambientaliste