Impieghiamo soltanto tre giorni per attraversare il Montenegro in bicicletta, ma in queste folgoranti 72 ore in libertandem può dirsi racchiusa tutta l’essenza di un viaggio in bicicletta. Perché se viaggiare è scoperta, avventura e incontro, la bicicletta è il viaggio elevato al quadrato.
È addentrarsi in una terra sconosciuta in punta di piedi per annusare i suoi fiori più belli senza sgualcirne i petali delicati.
È conquistarsi a colpi di pedale panorami mozzafiato intravisti tra il sudore e la fatica di una lenta risalita o tra il vento e i moscerini di una discesa adrenalinica.
È trovare amici di bici, compagni di strada, maestri di vita con cui condividere un pezzo di cammino.
GIRO DEL MONDO IN LIBERTANDEM – Un viaggio in bici all’insegna dell’ecologia, un’avventura alla scoperta del mondo, un inno alla vita, alla salute e alla libertà. Loro sono Ale e Ste, nomadi a due ruote. Il loro viaggio in pillole su
GODIMUNDI
Qualche numero
Per gli amanti dei numeri:
- Giorni in Montenegro
- 3
- Chilometri percorsi
- 170
- Notti campeggio libero
- 3/3
- Spesa media giornaliera
- 5 € a testa
Montenegro in bici sull'Eurovelo 8
Tutto questo è concentrato nella nostra breve traversata del giovane stato del Montenegro, una piccola gemma verde incastonata tra i paesaggi montani dei Balcani, raggiunta
dopo aver pedalato sulle coste croate. Anche qui
rimaniamo fedeli all’EuroVelo 8, l’
itinerario ciclabile che connette la Spagna con Cipro, e che in questo paese passa inizialmente lungo il litorale, costeggiando le spettacolari
bocche di Cattaro (Kotor), taglia l’interno attraverso i rilievi boscosi del
parco nazionale del monte Lovćen e ridiscende infine a valle fino alla pianura di Zeta sul lago di Scutari, che segna il confine con l’Albania.
Perché il viaggio è scoperta ed esplorazione, seguiamo il richiamo della natura e ci inerpichiamo per il monte Lovćen, che sovrasta l’ultima bocca della profonda insenatura di Cattaro. La salita inizia non appena ci lasciamo alle spalle la graziosa cittadina di Kotor, che riversa su questo strano pezzo di mare racchiuso tra le montagne il suo gomitolo di vicoli pittoreschi, piazze affollate e un vivace mercato dove ci riforniamo di viveri.
Il tracciato a serpentine che risale il massiccio fino ai 1000 m è piuttosto impegnativo, ma rasenta tutto il perimetro del golfo offrendo così una spettacolare vista del bacino smeraldo abbracciato dai monti. Dall’altra parte del passo le foreste di faggi, noccioli e pini ammantano i pendii d’un festoso tripudio di colori d’autunno.
L’interminabile discesa si dipana ripida tra tradizionali villaggi di pietra e pascoli verdeggianti costellati di pecore e vacche.
Seguendo il corso del Rijeka Crnojevića
Oltrepassata Cetijne, imbocchiamo una panoramica strada sterrata che si affaccia sugli acquitrini e le colline lussureggianti del sinuoso corso del fiume Rijeka Crnojevića, ridiscendendo lentamente la valle fino a raggiungere la piana di Zeta.
Perché il viaggio è avventura e divertimento, seguiamo il richiamo dell’acqua e ogni giorno ci tuffiamo in una fonte diversa. E attraverso le sue acque, la terra di Montenegro ci parla della sua storia millenaria di incroci, scambi e ibridazioni: se da una parte lo specchio scintillante del fondo bacino di Kotor – coronato dai picchi lussureggianti delle montagne, ornato dal profilo gotico dei campanili ortodossi che svettano sulle sue isole e frequentato da silenziosi bagnanti naturisti dal carnato slavo – sembra un lago alpestre, dall’altra le correnti tiepide del fiume Morača – snodandosi in ampie anse tra i vivaci villaggi rurali della piana di Zeta, riflettendo tra le loro scaglie argentee i tetti dorati delle moschee sparse per la campagna e duettando con il loro sordo gorgoglio con gli schiamazzi di variopinti gipsy a cavallo – portano con sé il vibrare acceso dell’eterogenea cultura balcanica.
Il viaggio è condivisione
Perché il viaggio è incontro e condivisione, seguiamo il richiamo della strada che ci porta due nuovi compagni di avventure a due ruote. Appena varcato il confine, infatti, veniamo raggiunti da una coppia di cicloviaggiatori d’eccezione, Andy e Anita. Bastano poche battute per diventare amici e decidere di proseguire insieme fino all’Albania. Qualche anno fa Andy e Anita hanno abbandonato i rispettivi impieghi (consulente marketing e grafico pubblicitario) per fare il giro del mondo in bicicletta.
Sono tornati a casa dopo due anni di viaggio tra l’Europa, l’Asia e l’America, pieni di energia, idee e storie da narrare, e ora lavorano in proprio, partecipano a festival ed eventi per raccontare della loro avventura e si concedono periodici viaggi in bicicletta per tenersi in forma e continuare a sognare. Scopriamo di avere tante cose in comune nel nostro stile di viaggio: anche i due austriaci amano campeggiare e non resistono al richiamo di un bagno quando sono vicini all’acqua. Per altri aspetti, però, sono davvero avanzati rispetto a noi: il ritmo dell’andatura, l’organizzazione del viaggio e la qualità dell’equipaggiamento rivela l’efficiente disciplina nordeuropea.
Paragonato al loro fornello multi-fuel,
la nostra spiritiera di cui siamo così orgogliosi sembra un giocattolo per poppanti! I nostri nuovi amici ci regalano così tre giorni di allegre pedalate in carovana, sfide spensierate, preziosi consigli, foto stupende e una praticissima tanica di tessuto della capienza di 5 litri. Se volete continuare a scoprire le nostre
ciclo-avventure leggete il
racconto del libertandem alla scoperta dell'Albania!
Ultimi commenti
Oggi con una ebike si possono fare dei percorsi impegnativi fisicamente (per una bici senza motore) ma per quanto riguarda la tecnica non tutti possono fare dei giri tecnicamente difficili.
Io, con i miei 67 anni, cerco giri fino a 1500 m di dislivello, ma non troppo difficili tecnicamente per potermi gustare pienamente i paesaggi e i posti, senza dover rischiare su single trail esposti.
Grazie Enrico