Durante il nostro viaggio in Laos in bicicletta abbiamo percorso questo piacevole itinerario che ci ha portato a scoprire il Bolaven Plateau, l'altopiano di Bolaven dove le piantagioni di caffè sono la principale risorsa. Poco traffico, un minimo dislivello da spalmare su tre giorni, paesaggi piacevoli e gente amichevole rendono questo angolo di mondo assolutamente ideale per il cicloturismo in mountain bike o con una bici adeguata ad affrontare anche i tratti di sterrato dell'itinerario!
Dalla cittadina di Napong nel distretto di Salavan si può risalire l'Altopiano di Bolaven affrontando uno sterrato di terra battuta che costeggia il torrente Sed, immissario del Sedon fino a riemergere sull'asfalto all'altezza di Lao Ngam e proseguire fino ai 1300 metri di quota di Paksong. Su comoda strada si scende poi fino a Pakse, la più importante località del Laos del sud distesa sulle rive del Mekong da dove è possibile chiudere l'anello coprendo 60 chilometri di pianura fino al punto di partenza.
Pedalando verso la Bolaven Plateau - 1° tappa
Si parte dalla Guesthouse Vieng Phing di Khong Sedon percorrendo la strada 13S, asfaltata ed in buone condizioni, in direzione del paese di Ban Napong. Circa a metà dell'abitato un segnale stradale indica sulla destra l'inizio di uno sterrato (strada n°15) che conduce alla cittadina di Salavan, 74 km più ad est. Seguendo il tracciato si raggiunge in pochi chilometri il centro abitato di Vapi dove è eventualmente possibile alloggiare in una guesthouse (1 km prima di entrare in paese). Essendo questa l'unica via di comunicazione della zona degna di nota, risulta piuttosto frequentata da camioncini, sàwng thàew, motorini e biciclette ma la mole di traffico va comunque rapportata al numero di veicoli in circolazione nel Laos. Viaggiare in bicicletta in Laos è davvero una bella esperienza anche se, durante la stagione secca, si mangerà parecchia polvere.Mercato di Thatheng
un buon motivo per trascorrere una notte nella cittadina di Thatheng è senz'altro quello di poter visitare il variopinto mercato mattutino dove le donne delle etnie che abitano il Plateau, vendono i loro prodotti esibendo la mercanzia su consunte stuoie di bambù fin dalle prime ore del mattino. Indossando il tradizionale sarong e sedendo di fianco alle verdure, le abili contrattatrici trascorrono l'intera mattinata fra discussioni con le vicine, risate e vendite. Le minoranze etniche che vivono in quest'area sono prevalentemente tre: i Laven dai quali l'altopiano prende il suo nome (Bo-laven cioè terra dei Laven), che sono anche i maggiori coltivatori di caffè, i Katu e gli Alak. Il mercato è un tripudio di forme e colori e sarebbe un vero peccato perderlo!!!
un buon motivo per trascorrere una notte nella cittadina di Thatheng è senz'altro quello di poter visitare il variopinto mercato mattutino dove le donne delle etnie che abitano il Plateau, vendono i loro prodotti esibendo la mercanzia su consunte stuoie di bambù fin dalle prime ore del mattino. Indossando il tradizionale sarong e sedendo di fianco alle verdure, le abili contrattatrici trascorrono l'intera mattinata fra discussioni con le vicine, risate e vendite. Le minoranze etniche che vivono in quest'area sono prevalentemente tre: i Laven dai quali l'altopiano prende il suo nome (Bo-laven cioè terra dei Laven), che sono anche i maggiori coltivatori di caffè, i Katu e gli Alak. Il mercato è un tripudio di forme e colori e sarebbe un vero peccato perderlo!!!
Zigzagando fra le piante di caffè - 2° tappa
Costeggiando il Sedon, non visibile dalla carreggiata, si raggiunge il paese di ban Muang e dopo aver superato un vecchio ponte in cemento sul fiume, si entra a Ban Naxai dove sono visibili i primi cartelli informativi della Lao Ngam Protected Forest. Si continua sulla strada n°15 ignorando la prima deviazione sulla destra in paese e dopo 35 km dall'inizio dello sterrato si svolta a destra seguendo un torrente usato come canale irriguo procedendo verso sud. Il sentiero è particolarmente sconnesso ma il traffico irrisorio e il paesaggio risulta essere davvero interessante. Dopo aver percorso 44 chilometri di sterrato è possibile rifornirsi di cibo e bevande in un villaggio dove si deve tenere la sinistra proseguendo verso sud. Il sentiero inizia dolcemente la sua ascesa verso l'altopiano immergendosi nella foresta tropicale. Lungo la via si incontrano numerosi piccoli centri abitati dove si può sostare per apprendere informazioni su usi e costumi locali. Giunti al Ban Dongxuan dopo 52 km di sterrato, si svolta a sinistra (sulla destra si intravvede un ponte) imboccando una strada più ampia ma ugualmente sconnessa. A Ban Nabone iniziano i tre chilometri più impegnativi dell'intero circuito a causa delle profonde buche e costanti avvallamenti che costringono a rallentare repentinamente l'avanzata nel vano tentativo di evitarne il più possibile. Infine, dopo 66 km di fuoristrada, si esce sulla strada n°20 tra Pakse e Salavan all'altezza di Lao Ngam dove sono presenti alcune guesthouse in cui è possibile pernottare. Se avete ancora gamba però il nostro consiglio è di proseguire verso nord-est (direzione Salavan) per ulteriori facili 14 km fino al sonnolento centro di Tad Lo, deviando verso le cascate omonime prima del ponte nel paese di Ban Khoua Sed. Qui la scelta per la notte sarà facile grazie alle numerose sistemazioni possibili, variabili da stanze molto economiche a lussuosi bungalow immersi nel verde. A poca distanza dal paese è possibile effettuare alcune escursioni per visitare le tre cascate sul Se Set.Cascate del plateau
Tra le principali attrazioni dell'altopiano di Bolaven vi sono le numerose cascate che scendono verso le pianure circostanti. Lungo il percorso descritto qui, è possibile osservarne alcune, tra cui le cascate Tad Hang, Tad Lo e Tad Suong nei pressi del paese di Tad Lo. Dal centro si attraversa il ponte sul fiume set e subito a sinistra si possono ammirare le cascate di Tad Hang che formano ampie piscine naturali dove è possibile nuotare nella stagione secca. Seguendo il sentiero che risale la collina ad est di questo primo salto d'acqua, si giunge in circa 700 metri alle Tad Lo. La terza cascata si trova a 10 chilometri dalla cittadina risalendo la strada asfaltata in direzione di Lao Ngam dove le indicazioni guidano gli avventori a questa bellezza naturale. Pochi chilometri a sud di Paksong si incontrano le due deviazioni per le cascate di Tad Yuang alla cui base è possibile nuotare in una piscina naturale e quelle di Tad Fan che si tuffano nella foresta tropicale incontaminata. Per visitare Tad Yuang e Tad Fan l'ingresso è di 5000 kip per cascata.
Tra le principali attrazioni dell'altopiano di Bolaven vi sono le numerose cascate che scendono verso le pianure circostanti. Lungo il percorso descritto qui, è possibile osservarne alcune, tra cui le cascate Tad Hang, Tad Lo e Tad Suong nei pressi del paese di Tad Lo. Dal centro si attraversa il ponte sul fiume set e subito a sinistra si possono ammirare le cascate di Tad Hang che formano ampie piscine naturali dove è possibile nuotare nella stagione secca. Seguendo il sentiero che risale la collina ad est di questo primo salto d'acqua, si giunge in circa 700 metri alle Tad Lo. La terza cascata si trova a 10 chilometri dalla cittadina risalendo la strada asfaltata in direzione di Lao Ngam dove le indicazioni guidano gli avventori a questa bellezza naturale. Pochi chilometri a sud di Paksong si incontrano le due deviazioni per le cascate di Tad Yuang alla cui base è possibile nuotare in una piscina naturale e quelle di Tad Fan che si tuffano nella foresta tropicale incontaminata. Per visitare Tad Yuang e Tad Fan l'ingresso è di 5000 kip per cascata.
Dalle piantagioni di caffè al Mekong - 3° tappa
Lasciato il tranquillo villaggio si prosegue lungo la strada n°20 verso Salavan, fino a Ban Beng dove si imbocca il bivio verso sud sulla strada 1h verso Thatheng. Dai 350 m si risale dolcemente l'altopiano costeggiando le numerose piantagioni di caffè dell'area ed attraversando alcuni villaggi di popolazioni Katu, Alak e Laven, fino agli 860 m della cittadina di Thatheng, a 29 km da Tad Lo. Nell'abitato sono presenti diversi ristoranti e negozi dove è possibile sostare per pranzo, inoltre si trovano alcune guesthouse economiche per i più pigri (o fortunati) che decidessero di fermarsi una notte e non perdersi le colorate contrattazioni del mercato mattutino. Procedendo verso Paksong sulla strada n°18 si entra nel cuore dell'altopiano arrampicandosi sull'asfalto fra le piantagioni di caffè arabica e robusta fino ai 1300 m di Paksong, punto più elevato del circuito. La cittadina nel cuore dell'altopiano offre i servizi di base per una sosta, con varie guesthouse e ristoranti. Non mancano gli imperdibili caffè dove degustare la bevanda nello stile laotiano. Da Paksong si inizia a discendere la 18 verso Pakse e il Mekong lungo i 50 km trafficati che separano i due centri. Suggeriamo due soste alle cascate di Tad yuang e Tad Fan rispettivamente a 10 e 12 chilometri da Paksong. A 12 chilometri da Pakse, ormai sulla piana del Mekong, è possibile fermarsi ad acquistare i prodotti tipici dell'altopiano, nonchè bere un ottimo caffè presso il Sala Bolaven shop. Nella più grande città del sud del Laos le possibilità di pernottamento sono numerose e per tutte le tasche e l'atmosfera rilassata dell'abitato vi contagerà. Per chi volesse chiudere il circuito, solo 65 chilometri di pianura su comoda strada asfaltata separano Pakse da Napong.
Le qualità del caffè laotiano
Con il suo clima perfetto e le caratteristiche del suolo adeguate, la Bolaven Plateau è una regione perfetta per la coltivazione del caffè. Sull'altopiano sono distinguibili, in base alla loro dimensione, due differenti piante che ne delineano altrettante qualità: l' Arabica (alta circa due metri), più pregiata e costosa e la Robusta (alta anche oltre i cinque metri) più diffusa ed economica. Oltre a queste due principali, vengono prodotte anche delle varianti dell'Arabica il cui consumo si stà pian piano diffondendo, una di queste è il Kantimor. I popoli dell'Altopiano coltivano caffè dal 1915 e, passando in quest'area nel periodo di gennaio, ci si accorge di come tutti gli abitanti dell'area abbiano almeno un appezzamento coltivato con il rinomato albero perchè, in questa stagione, i frutti vengono raccolti e posizionati nei cortili, sui tetti delle case e ovunque capiti a seccare. Il caffè laotiano viene solitamente servito con latte condensato e una tazza di thè a parte.
Con il suo clima perfetto e le caratteristiche del suolo adeguate, la Bolaven Plateau è una regione perfetta per la coltivazione del caffè. Sull'altopiano sono distinguibili, in base alla loro dimensione, due differenti piante che ne delineano altrettante qualità: l' Arabica (alta circa due metri), più pregiata e costosa e la Robusta (alta anche oltre i cinque metri) più diffusa ed economica. Oltre a queste due principali, vengono prodotte anche delle varianti dell'Arabica il cui consumo si stà pian piano diffondendo, una di queste è il Kantimor. I popoli dell'Altopiano coltivano caffè dal 1915 e, passando in quest'area nel periodo di gennaio, ci si accorge di come tutti gli abitanti dell'area abbiano almeno un appezzamento coltivato con il rinomato albero perchè, in questa stagione, i frutti vengono raccolti e posizionati nei cortili, sui tetti delle case e ovunque capiti a seccare. Il caffè laotiano viene solitamente servito con latte condensato e una tazza di thè a parte.
UXO
Gli uxo (ordigni non esplosi) sono purtroppo ancora un serio problema nell'area del sud est asiatico. Durante la seconda guerra segreta d'Indocina, gli americani sganciarono per anni milioni di ordigni, molti dei quali rimangono ancora oggi pericolosamente presenti nel terreno.La maggior parte delle zone turistiche è stata ripulita ma in certe regioni è pericoloso inoltrarsi al di fuori dei sentieri battuti. Nella zona di confine lao-vietnamita, come l'altopiano di Bolaven in particolare, il numero di uxo presente è molto alto e senza fondi per la bonifica dei territori, la situazione rimarrà invariata per parecchi anni. Per ulteriori informazioni: www.uxolaos.org
Gli uxo (ordigni non esplosi) sono purtroppo ancora un serio problema nell'area del sud est asiatico. Durante la seconda guerra segreta d'Indocina, gli americani sganciarono per anni milioni di ordigni, molti dei quali rimangono ancora oggi pericolosamente presenti nel terreno.La maggior parte delle zone turistiche è stata ripulita ma in certe regioni è pericoloso inoltrarsi al di fuori dei sentieri battuti. Nella zona di confine lao-vietnamita, come l'altopiano di Bolaven in particolare, il numero di uxo presente è molto alto e senza fondi per la bonifica dei territori, la situazione rimarrà invariata per parecchi anni. Per ulteriori informazioni: www.uxolaos.org
Le condizioni delle strade cambiano drasticamente da una stagione a quella successiva quindi chiedete informazioni ai locali prima di avventurarvi su strade secondarie ma prendete le loro indicazioni con le pinze in quanto spesso una strda inutilizzata è comunque percorribile in MTB. Se amate l'avventura, i distretti di Salvan, Attapeu, Paksong sono un paradiso, sempre facendo attenzione alla presenza di UXO.
Per maggiori informazioni sull'area potete leggere il nostro articolo di viaggio sulla Bolaven Plateau, sull'area delle 4000 isole del Mekong o consultare il
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