Lungo una via che ti conduce verso una meta che non è mai l'ultima ti senti a tuo agio, il tuo vagabondare non ha uno scopo ultimo se non quello della conoscenza e della crescita. La condivisione, il viaggio e la scoperta sono per te le più grandi maestre di vita, mentre la bicicletta è la fedele compagna nell'incessante peregrinare.
Ottobre 2010 - Marzo 2011
Non hai bisogno di un orologio che ti dica quando fermarti perché la tua guida è il sole e finchè ci sarà luce continuerai a pedalare, non hai obblighi ne doveri che ti incatenino in un luogo, sei libero come il vento che talvolta ti è amico e ti spinge dolcemente alle spalle e talvolta infuria violento facendoti rallentare. Sono passati 10000 i chilometri e quasi otto i mesi ma i ricordi di tutti questi giorni passati sulla strada sono così vividi e accesi da sembrare appena vissuti. Abbiamo fatto una scelta difficile, spaventosa forse, ma dopotutto così ovvia: abbiamo deciso di vivere come sognavamo, innamorandoci ogni giorno di più di ciò che viviamo, innamorandoci ogni giorno di più della vita!
Diecimila chilometri di polvere, sudore e nostalgia, ma poi sdraiandoci su un materasso lurido bevendo dell'acqua fresca sentivamo realmente quanto le giornate erano meravigliose.
Diecimila chilometri di sorrisi, pianti e disperazione, di finta conservazione ambientale e di disboscamenti illegali volti al solo profitto, rabbia e delusione ma anche voglia di giustizia.
Diecimila chilometri di pedalate e fatica... ma quanti chilometri mancano ancora per girare tutto il mondo?
Questo articolo fa parte del diario di viaggio tenuto in diretta del progetto Downwind. Se volete leggere le altre puntate, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico
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