Assenze asiatiche è uno di quei libri che vanno giù, tutti d'un fiato, anche se a volte mi chiedo perchè sono così masochista: farsi del male quando si è a casa, leggendo libri che parlano di viaggi e viaggiatori, è autolesionismo puro. Comunque, vi dicevo, il libro in questione, di Wolfgang Büscher, è in realtà una raccolta di sei esperienze diverse in Asia, dall'India agli Emirati Arabi, dal Nepal al Giappone, dalla Cambogia alla Cina.
Büscher narra alcune esperienze, spesso al limite del surreale, che lo hanno visto coinvolto durante alcuni suoi viaggi in oriente. Dal giocatore di cricket sulla petroliera, agli sciamani che cercano di raggiungere le vette nepalesi, in Assenze Asiatiche possiamo leggere di ciò che spesso caratterizza il viaggio più di ogni altra cosa: gli incontri. Incontri ed imprevisti che rendono un viaggio, il tuo Viaggio. Leggendo queste avventure mi sono ritrovato a pensare ai miei vagabondaggi in giro per il mondo ricordando episodi insoliti e poco realistici che sempre accadono. Buscher (e Valentina Parisi, traduttrice dell'opera) riesce a coinvolgere scrivendo in maniera piuttosto semplice ma mai banale.
Per chi non conoscesse Wolfgang Büscher (nemmeno io lo conoscevo prima di leggere Assenze Asiatiche e Berlino-Mosca, un viaggio a piedi), è stato direttore della sezione reportage del quotidiano "Die Welt" ed ora lavora per il settimanale "Die Zeit"). Nella collana confini di Voland edizioni, dello stesso autore è stato pubblicato anche il libro Germania, un viaggio.
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