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Padova-Parigi 2024: in bici inseguendo il sogno Olimpico e il sostegno alla Ricerca

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Il sogno di un atleta, la sfida di un gruppo, la solidarietà alla "ricerca".

Un papà, la sua scommessa e un gruppo di amici che porta a termine la sfida aiutando anche la Città della Speranza

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La sfida Olimpica e la scommessa di un papà

PADOVA - PARIGI 2024 in bici inseguendo il sogno Olimpico e il sostegno alla Ricerca

Oggi 31.07.2024 la storia sta per essere definitivamente scritta.

Tutto il gruppo di amici ha gli occhi puntati sulla diretta Rai prevista a partire dalle ore 12.26. Il gruppo Whataspp é in trepida attesa e lo si capisce dai messaggi, scanditi dai continui bip, di sostegno al nostro atleta. Tra pochi secondi lo start dell'arbitro darà il via alla finale olimpica di canottaggio, specialità 4 di coppia che, oltre ad essere un evento, diventato parte della storia di questo sport, è anche l'ultimo atto di un'avventura ciclistica iniziata qualche giorno fa davanti alle scale del comune di Padova e nata oltre un anno fa dall'idea di tre amici, sorseggiando una fresca birra in un bar della provincia.

inseguendo il sogno olimpico

Ma cosa c'entra il ciclismo con il canottaggio? Verrebbe da dire.

"Se Luca si qualifica alle Olimpiadi allora io vado a Parigi in bicicletta"....è cominciata cosi la scommessa di Enzo (papà di Luca, uno dei 4 componenti la squadra del 4 di coppia - ndc), Benvenuto e Lucio, i tre del bar.

Dalla sfida alla raccolta fondi per la ricerca

La sua prima uscita di allenamento fu di soli 6 km, ma ben presto i chilometri iniziarono a scorrere sotto i copertoni e a lievitare nelle gambe e nella testa dei primi componenti il gruppo di avventurieri, che aveva accolto la sfida di Enzo e ai quali dopo il primo tam tam della notizia che "volava di bocca in bocca", all'uscita "successiva, molta piu gente di quando partiva", avrebbe citato il compianto Fabrizio, si unì un folto gruppo di pedalatori.verso il passo resia

Ben presto il gruppo accoglieva oltre 20 ciclisti pronti ad unirsi per questa sfida che non poteva rimanere solo un fatto atletico: bisognava rendere questo evento un'occasione per unire le catene e i pignoni dei nostri cicli per creare un piu grande ingranaggio, efficiente e virtuoso nella raccolta collettiva di fondi da destinare a un progetto di beneficenza.

E cosi tra le varie sponde e conoscenze, il gruppo base è entrato in contatto con Fabio e di riflesso con Città della Speranza, Fondazione che si occupa di ricerca in campo oncologico infantile e di cui Fabio è consigliere e sostenitore.

citta della speranza

Il progetto ha iniziato ad assumere una conformazione diversa, piu concreta dal punto di vista umanitario, e di cui questa sfida ciclistica voleva vestirsi. A seguito dei primi scambi con il direttivo della Fondazione, la raccolta fondi per l'acquisto di un frigorifero speciale per la conservazione di cellule staminali era l'obiettivo ormai prefissato e da "tagliare"

Tutto era pronto per uscire allo scoperto, la Padova Parigi 2024 era ben definita negli impegni, aveva cosi tutti gli ingredienti, anche il patrocinio del Comune di Padova, per varare questo bastimento dal cantiere in cui era maturato per superare le Alpi, percorrere le fiorite sponde svizzere e la sinuosa campagna francese .

la campagna francese

Raggiungere Parigi in bicicletta, non era più il solo concedersi e vantarsi con parenti e amici di una foto sotto la famosa Torre Eiffel, ma adesso rappresentava un'occasione per vincere la sfida di Enzo, spronare, sull'onda della nostra spinta, i nostri atleti a dare il massimo per la loro Olimpiade e, grazie alla generosità di tutti, dare un contributo a Citta della Speranza per l'acquisto e utilizzo di un accessorio utile alle loro ricerche.

All'alba del giorno 13 Luglio il fischio del nostro capo carovana Benvenuto, ha dato il via alla "passeggiata" di 1.518km (quelli finali) e oltre 10.000 metri di dislivello positivo.

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Sfida vinta, obbiettivo raggiunto

Tra moto della polizia che scortava, tra quelli che avevano intenzione di raggiungere la capitale francese, chi avrebbe pedalato per qualche giorno, chi voleva solo accompagnarci per qualche chilometro, l'intero gruppo era di circa 40 partenti.

Nei giorni successivi, chi per impegni personali o chi per non avere raggiunto la necessaria preparazione per continuare, il gruppo del cosiddetto modulo LEM, quello che sarebbe atterrato a Parigi, si è ridotto a 8 elementi (Benvenuto, Fabio, Daniele, Adriano, Enzo, Lorenzo, Massimo, Stefano) piu 2 del supporto logistico (Lucio e Mitch) che a bordo del furgone ha garantito l'adeguato sostegno/sostentamento.

lungo ladige verso bolzano

Dopo 12 giorni di pedalate, tra le salite, discese di Austria, Svizzera e Francia, bagnati dalla pioggia di Borgogna, inghiottiti dalla nebbia delle Alpi Austriache e dalle vicissitudini varie, inevitabili in viaggi cosi lunghi e fortunatamente tutte superate, finalmente all'orizzonte, sui tetti dei palazzi situati alla fine di un lungo viale, si intravedeva la punta della Torre Eiffel. Ciò significava che dopo tanto sudore e speranze, la sfida di Enzo era vinta, l'obiettivo atletico era stato raggiunto, quello umanitario anche, visto che già durante la traversata, il tetto fissato degli 8.000€, grazie alla generosità di tutti era stato abbondantemente superato.

rifornimento di carburante biondo

La ciliegina sulla torta a Parigi

Ora non rimaneva che attendere la finale, l'ultimo tassello a suggello di questo fantastico viaggio.

Lo start arrivava alle ore 12.27, le barche sganciano gli ormeggi, i bicipiti, i quadricipiti e tutti gli altri muscoli necessari iniziano a pompare i watt che spingono la prua della barca italiana verso la linea di arrivo.

Le bracciate aumentano di ritmo e cosi anche il numero dei battiti di chi come noi li sostiene a distanza. Manca ormai poco, gli olandesi stanno scappando, ma noi teniamo duro, la punta della barca polacca insiste per affiancarsi ma Luca e gli altri la respingono.

Gli ultimi metri, le ultime bracciate e finalmente anche l'impresa di Luca & Co. porta al tanto atteso e meritato traguardo, la medaglia d'argento olimpico ha coronato il sogno di un ragazzo, il sogno di un papà e una mamma che hanno apprezzato il sacrificio per ottenerla, e anche quello di un gruppo di amici che hanno attraversato terre, nazioni e città per sostenere questa fantastica avventura di sport e solidarietà.

é tutto vero anche largento di Luca

Il telefono continua a vibrare, i messaggi e testimonianze di affetto lo riempiono, il testimone virtuale consegnato dai ciclisti ai 4 moschettieri qualche giorno fà ha portato bene, la storia è stata scritta, il sipario sulla Padova Parigi 2024, può definitivamente calare, per il momento non svegliateci, lasciateci sognare ancora un pò.

 
 
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