Alaska, deserto dell'Atacama ed ora la nostra bella penisola italiana dalla Vetta d'Italia, in Alto Adige a Portopalo di Capopassero in Sicilia, per Andrea, viaggiare in bici, è una continua avventura a cui difficilmente si può dire di no. Partire in sella ad una bicicletta, mantenere un ritmo naturale di viaggio, vivere i luoghi, in questa intervista Andrea ci racconta qualcosa delle sue esperienze e del suo progetto di quest'anno...
Ciao Andrea, qual è stato il tuo primo viaggio in bici e a quando risale?
Da Bolzano a Monaco di Baviera, attraversando le Alpi, passando per Vienna e Praga. Si parla dell’estate del 1994. Tre settimane scarse in compagnia di un mio carissimo amico.
Fra le tue avventure mi ha colpito l’Alaska in bicicletta: qual è stata la difficoltà più grande di un viaggio nel freddo nord?
Nessuna in particolare, bensì l’aggregato di piccole attenzioni che bisognava tenere al massimo livello per stare in rotta. Se proprio vogliamo citarne una, bè, direi senza dubbio lo spauracchio degli orsi che popolavano le foreste dove di notte mi accampavo per dormire ma alla fine, non è stata né più né meno delle salite affrontate e della spartanità di quasi tutti i momenti tranne rare eccezioni.
Nel tuo viaggio nel deserto dell’Atacama (con giornate calde e notti fredde), avevi con te una tenda per dormire la notte? Ci dici tre cose da non dimenticare a casa durante un viaggio nel deserto?
Tre sono poche, non ci sopravvivresti comunque...
Ad ogni modo:
1) sacco a pelo di piuma con temperature minime intorno ai -15°
2) Piumino da indossare nel dopobici quando il sole scende all’orizzonte
3) derrate alimentari e acqua (e sono due in uno lo so, ma se vuoi tornare a raccontarlo e meglio che segui questi consigli…).
Cosa significa per te viaggiare in bicicletta?
Direi tutto. Ho sacrificato e continuo a farlo, un mucchio di cose pur di continuare a pensare e realizzare viaggi in bicicletta come quelli che ho portato a termine fino ad adesso. Difficile da riassumere in poche righe ma certamente sono completamente caratterizzato da questa passione anche se la cosa non emerge in modo evidente durante la mia vita quotidiana. Senza dubbio la metafora bici-strada-vita e assolutamente quanto mai appropriata e poco retorica dal mio lato di mondo.
Quest’anno la tua grande avventura sarà quella di attraversare l’Italia dal punto più a nord a quello più a sud, dalla Vetta d’Italia a Portopalo di Capopassero… quando inizierà il tuo viaggio e come potremo seguirti?
Si parte il 5 agosto dalla Vetta d’Italia, Trentino Alto Adige e potete seguirmi, anche per partecipare ovviamente, sulla pagina di FB Italia giallabianca e sul mio sito internet: www.andreadegruttola.net
Come organizzerai il tuo viaggio in bici: ti fermerai di ostello in bed and breakfast o campeggerai? In quanto pensi di poter terminare un giro lungo come l’Italia?
Dormirò ovunque sarà possibile in base anche a numerosi fattori che verranno decisi in viaggio. Terminerò il tutto in circa un mese scarso.
Immagino avrai già studiato almeno un pochino l’itinerario… ci dici tre posti che non vedi l’ora di raggiungere in bicicletta?
Beh, il passaggio sotto le Tre Cime di Lavaredo, l’arrivo a L’Aquila, il momento probabilmente più emozionante e sicuramente il passaggio per l’alta Irpinia, la mia terra d’origine.
Quanti altri cicloviaggiatori ti seguiranno in questa bella avventura?!
Attualmente ho una decina di nomi che mi hanno mostrato interesse e di sicuro uno di questi partirà con me e pedalerà per almeno un paio di settimane.
Un’ultima domanda Andrea… il più bel viaggio in bici mai fatto?
Sono tutti straordinari non solo per le ragioni degli itinerari ma anche per il momento personale in cui lo ho affrontati. Se proprio devo tirarne fuori uno dal mazzo, direi che la traversata dell’Alaska va in testa a tutto.
Andrea partirà fra poco più di un mese dalla Vetta d'Italia, se volete pedalare un po' con voi, potete contattarlo sul suo sito internet o sulla pagina facebook di Italia Giallabianca!
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