Come Annie Londonderry, la cicloviaggiatrice di fine 1800 della quale abbiamo parlato settimana scorsa, Fosco Maraini è da considerarsi uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi.
Poco prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale, si trasferì in Giappone con la moglie e la figlia (avrà altri due figli nell'Impero del Sol Levante). Per la sua ferma opposizione al conflitto, venne internato con tutta la famiglia in un campo di prigionia. Un giorno, con un gesto estremamente coraggioso e considerato di valore dai comandanti giapponesi del campo. Un giorno per protesta alla guerra si tagliò il dito mignolo e questo permesse alla famiglia di Fosco Maraini di avere un piccolo praticello da coltivare ed una capra per sopravvivere. Alla fine della guerra, viaggiò ancora in lungo e largo per l'Oriente toccando mete come Gerusalemme, Corea, ancora Tibet, ancora Giappone...
Realizzò splendidi lavori fotografici soprattutto dell'Asia Centrale, del suo amato Giappone, della sua natia Italia e di alcuni celebri gruppi e vette himaliane. Fu alpinista, in particolare scalando le montagne di casa come le Dolomiti e partecipando ad importanti spedizioni sull'Himalaya a seguito del Cai.
Fosco Maraini morì nel 2004, fu viaggiatore, esploratore, poeta, alpinista e fotografo, si fece guidare dal suo spirito indomito sulle cime più impervie, nei paesi più ad Oriente, alla scoperta di quel mondo che amava tanto!
Letture consigliate
Case, amori, universi pubblicato dallo stesso Fosco Maraini nel 1999, una sorta di autobiografia romanzata ed Pellegrino in Asia, una raccolta di opere pubblicata post mortem nel 2007
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