Giusi sta per intraprendere un viaggio attraverso l'Italia in compagnia di alcune amiche e dall'amicizia di queste donne è nato Ragazze in Tandem, un progetto di sensibilizzazione e inclusione che parte proprio da questo mezzo a due ruote (e quattro pedali). Le abbiamo fatto qualche domanda per scoprire di più su questo nuovo progetto in rosa che usa la bici come mezzo di esplorazione e condivisione.
In questo articolo
- Ragazze in Tandem è una storia di condivisione e amicizia. Ci racconti un po’ di cosa si tratta?
- Quali sono le principali difficoltà di pedalare per una ragazza non vedente e quali le maggiori soddisfazioni?
- In tandem gli equilibri, per esperienza, sono molto fragili e delicati. Com’è il rapporto con le “pilote” e come fate quando (e se) si creano momenti di tensione?
- Quale sarà la prossima grande avventura di Ragazze in Tandem?
- Oltre alla scoperta del nostro magnifico paese, quali obiettivi vi ponete con questo viaggio?
- Dove potremo seguire il vostro viaggio e come può fare chi vi legge per sentirsi parte del progetto?
Ragazze in Tandem è una storia di condivisione e amicizia. Ci racconti un po’ di cosa si tratta?
Ragazze in-tandem'è un progetto nato alla fine di gennaio di quest'anno. Siamo cinque amiche sparse per l'Italia, tre non vedenti e due vedenti, che amano fare sport e viaggiare. Abbiamo trovato il nostro comune denominatore nel tandem! Chi più chi meno, ne aveva fatto esperienza in passato.
Nei mesi precedenti alla nascita del progetto, ci siamo accorte che il tandem è davvero un mezzo di trasporto inclusivo; permette a tante persone con esigenze diverse (persone con disabilità visiva, cognitiva, ecc.) di poter andare in bicicletta, con tutti i benefici fisici e psicologici che ne derivano. Perciò ci siamo chieste perchè non usarlo anche come mezzo per sensibilizzare e cercare di abbattere le numerose barriere culturali che ancora ci sono nella nostra società? Così abbiamo creato ragazze in-tandem, ampliando i nostri obiettivi.
Il primo steriotipo che vogliamo abbattere è quello secondo cui chi guida il tandem è una persona che sta facendo volontariato portando a spasso una persona con disabilità. Non è affatto così! Semplicemente si condivide il voler fare un giro o un viaggio in bici, si gioisce e si fatica insieme, si diventa praticamente una squadra! Un esempio è Chiara, una delle mie amiche del progetto. l'ho conosciuta con un mio post su facebook in un gruppo di cicloturismo in cui cercavo qualcuno che volesse condividere la passione per la bici con me. Ora siamo inseparabili. Questo, come anche gli altri nostri obiettivi, li portiamo avanti partecipando ad eventi ciclistici, organizzando pedalate di gruppo in tandem, viaggiando.
Quali sono le principali difficoltà di pedalare per una ragazza non vedente e quali le maggiori soddisfazioni?
Nel pedalare direi che difficoltà non ce ne sono, per quanto ci riguarda. Può essere difficile all'inizio coordinarsi nelle partenze con il pilota, ma basta comunicare e prenderci un po' la mano. Forse la cosa più difficile può essere fidarsi totalmente di chi sta guidando, di quello che vedono i suoi occhi.
Soddisfazioni? Beh, posso affermare che non abbiamo meno soddisfazioni di un ciclista che ci vede. Certo, magari non abbiamo la visione completa del panorama, ma possiamo percepire tutto quello che ci circonda attraverso gli altri sensi; per esempio se stiamo pedalando nella natura si percepisce il cambio dei suoni, in parte assorbiti dal terreno e dall'erba e quindi un po' più ovattati, i profumi della terra, dell'erba e di altre piante presenti, il rimbalzo del suono sugli alberi, gli uccellini, il cambio di temperatura, il cambio di terreno sotto le ruote, e potrei andare ancora avanti!
Io parlo naturalmente da cicloturista, ma c'è chi da non vedente trova molta soddisfazione anche nel ciclismo agonistico.
In tandem gli equilibri, per esperienza, sono molto fragili e delicati. Com’è il rapporto con le “pilote” e come fate quando (e se) si creano momenti di tensione?
Come accennavo prima, la comunicazione è la cosa fondamentale fra pilota e copilota. Può esserci un po' di insicurezza da parte di entrambi e difficoltà nel coordinarsi subito all'inizio, ma parlandone e continuando a provare, se davvero c'è la voglia di andare insieme in tandem, si superano, a volte anche abbastanza velocemente.
Sempre grazie al mio post su facebook, ho conosciuto diverse persone incuriosite dal tandem e che non avevano ancora provato a guidarlo. I giri di prova sono diventati giri da minimo 40 km, qualcuno anche di 70! Per forza di cose, viene a crearsi un certo feeling. Finora non mi è capitato di essere davvero in tensione con un pilota, ma, se dovesse capitare, si risolve parlandone, cercando di venirsi incontro, come nelle migliori squadre.
Prima dicevo che il pilota non dev'essere considerato un buon samaritano, nel senso più assistenzialista del termine. A volte sono proprio i copiloti a considerarli in questo modo e a volte si tende a pretendere troppo. Questo è un grosso errore e dobbiamo essere noi per primi a non farlo.
Quale sarà la prossima grande avventura di Ragazze in Tandem?
Il 19 settembre alcune di noi partono per un giro dell'Italia. Partiamo da Milano per raggiungere Lecce in circa un mese e mezzo. Nella primavera del 2024, invece, pedaleremo lungo il versante opposto, da Reggio Calabria a Milano. Sempre presenti nel giro saremo io e il mio tandem Cinelli. Nel tratto Milano-Lecce lo guideranno Chiara nelle prime due settimane e Laura, l'altra pilota delle Ragazze in-tandem, nelle ultime due. Sto cercando qualcuno che lo guidi nella parte centrale, dal 6 al 15 ottobre.
Oltre alla scoperta del nostro magnifico paese, quali obiettivi vi ponete con questo viaggio?
Con questo viaggio vogliamo portare con noi gli obiettivi del nostro progetto. Oltre alla sensibilizzazione sul binomio sport e inclusione attraverso il tandem, vogliamo incontrare più persone ed associazioni possibili per creare una rete di piloti e copiloti. Ecco il motivo della scelta di fare tappe brevi.
Vogliamo anche far uscire più tandem possibili da scantinati e parcheggi per ridargli vita attiva, ad esempio donandoli ad associazioni che non possono permettersi di comprarne uno. Obiettivo non meno importante, è quello di spronare sempre più persone, in particolare donne, che nel mondo ciclistico sono ancora una minoranza, ad avvicinarsi al meraviglioso mondo del cicloturismo. Il tandem è un mezzo adatto a chiunque voglia unire le forze per arrivare più lontano e a chi, magari, ha ancora paura di viaggiare da solo/a.
Il progetto ha ricevuto il patrocinio FIAB Italia.
Dove potremo seguire il vostro viaggio e come può fare chi vi legge per sentirsi parte del progetto?
Potete seguirci sulla nostra pagina facebook o profilo instagram.
Se il progetto vi piace, potete prenderne parte in vari modi:
- facendolo conoscere il più possibile;
- pedalando con me per alcune tappe del viaggio;
- scambiando due chiacchiere di persona durante le tappe;
- fornendoci materiale tecnico;
- contribuendo alle spese vive con una donazione libera su paypal all'indirizzo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o tramite la raccolta fondi che ho lanciato su Eppela, dove potrete scegliere anche ricompense a tema ciclistico!; - in qualunque altro modo vi venga in mente.
Infine, se anche voi siete incuriositi dal tandem, potete rispondere al nostro sondaggio, contattarmi sui social per provarlo se siete in zona Milano, partecipare all'open day del tandem che si terrà in Ciclo Officina Nascosta (Parco Sempione) i prossimi 2 e 3 settembre!
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