Dati tecnici
Spagna in bicicletta | Castilla y la Mancha e Andalusia
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo |
Cuenca/Santa Elena |
Tempo |
20 giorni |
Dislivello |
14000 m circa |
Lunghezza |
1051 km |
Tipologia di fondo: |
40% Asfalto
60% Sterrato
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Bici consigliata: |
Adventure bike
Bici da viaggio
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VALUTAZIONE
Difficoltà |
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Panorama |
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Files GPS
Spagna in bicicletta | Castilla y la Mancha e Andalusia
Spagna in bici: il nostro itinerario
Dalla Castilla y La Mancha, la terra del leggendario Don Chisciotte, uno di quegli eroi d'altri tempi che riescono sempre a conquistare i cuori, è iniziato il nostro viaggio in bici attraverso un pezzetto di Spagna. Lungo sterrate rurali, cammini poco conosciuti e vecchie ferrovie convertite in percorsi ciclabili, siamo approdati in Andalusia, la regione del sole. Dai 1000 metri di quota siamo lentamente scesi nella pianura andalusa fino ad entrare nel territorio di Cordoba. I nostri programmi di viaggio prevedevano poi una dolce risalita fino a La Cuenca passando dall'area dei mulini a vento ma, un'emergenza inaspettata, ci ha costretto ad un veloce rientro a casa, lasciando in sospeso la nostra avventura che si è conclusa bruscamente nello sperduto villaggio di Sant'Elena.
Arcas - Paracuellos de la Vega
Tappa 1 | 55 km | 680 m dislivello | Campeggio libero
Il nostro viaggio in bici in Spagna è iniziato dal villaggio di Arcas, a pochi chilometri da Cuenca, nella regione de la Castilla y La Mancha. Sterrato e strade rosse di terra sono da subito le nostre compagne di viaggio mentre seguiamo il Camino de la Lana. Raggiungiamo quota 1160 m per iniziare la nostra discesa ma un cancello ci sbarra la strada. Cartelli minacciosi ci fanno riflettere: continuare rischiando di trovare il percorso interrotto o cambiare strada? Gli itinerari alternativi sono esigui. Ci facciamo coraggio e varchiamo l'accesso, immergendoci in una zona boschiva dove alcuni cervi ci attraversano la strada. Superiamo una casa e un cagnolino inizia a seguirci: innamorato di Nala ci accompagnerà per diversi chilometri prima di riprendere la via di casa. In alcuni chilometri raggiungiamo il cancello di uscita e, dopo una leggera e divertente discesa, il villaggio di Monteagudo de las Salinas, dominato da un castello. Proseguendo fuoristrada in un bell'ambiente rurale e boschivo raggiungiamo Paracuellos de la Vega e, poco oltre, troviamo un luogo idoneo per campeggiare tra la vegetazione.
Paracuellos de la Vega - Villamalea
Tappa 2 | 65 km | 610 m dislivello | Campeggio libero
Da Paracuellos, dopo un risveglio fresco, la strada sale su asfalto fino a
Campillo de Altobuey dove è possibile fare rifornimento in una delle numerose panetterie (panaderias) o in un bar del centro. Alle porte del paese sorge un
antico monastero che però sembra abbandonato. Attraversiamo un campo incolto e siamo di nuovo in viaggio. Vitigni, ulivi e mandorli caratterizzano il paesaggio rurale e Nala può correre libera godendosi i continui saliscendi. Nei paesi è facile fare rifornimento d'acqua: nonostante siano piccoli i villaggi dispongono sempre di almeno una fontana. A Villarta, appena oltre un divertente cammino su terra rossa immerso tra i vigneti, si può fare una pausa gustando una
birra gelata o un
caffè solo. A circa 10 km da Villarta sorge Villamalea: in paese è presente almeno una struttura ricettiva ma non accetta cani quindi decidiamo di proseguire su una sterrata che lascia l'abitato inoltrandosi tra le vigne. Il tramonto è meraviglioso e siamo certi che anche la nostra notte passerà serena in tenda.
Villamalea - Albacete
Tappa 3 | 59 km | 420 m dislivello | Hotel Albacete
Conigli, fagiani e Nala che corre come una matta, la terza tappa del nostro
viaggio in bici in Spagna inizia così: smontando la tenda mentre teniamo d'occhio la nostra cucciola. Dal vigneto pedaliamo in direzione di Mahora per fare colazione. Nella piazza dove svetta la chiesa si trovano diversi bar ma in uno in particolare si sta preparando un banchetto da re... peccato non avere il tempo di fermarsi ad aspettare. Prima di giungere in paese abbiamo scelto di pedalare un tratto sterrato senza accorgerci della presenza di insidiose spine che forano la mia camera d'aria posteriore. Altri tratti di sterrato, alcuni davvero divertenti anche se impegnativi, ravvivano la nostra giornata accompagnandoci fino all'asfalto
sul fiume Jugàr. Un tratto nella parte finale del canyon del fiume anticipa la risalita a Valdeganga dove inizia una comoda
pista ciclabile fino ad Albacete. I 22 chilometri di itinerario ciclabile permettono di restare fuori dal traffico veicolare anche se i paesaggi, man mano che ci si avvicina alla città, sono piuttosto monotoni e noiosi. Albacete ci sorprende con le sue piste ciclabili, la gentilezza dei suoi abitanti e le vie tranquille del centro.
Albacete - Area sosta El Jardin
Tappa 4 | 57 km | 380 m dislivello | Campeggio libero
Di domenica
Albacete è una città tranquilla e silenziosa e le
numerose piste ciclabili che la percorrono ci conducono per mano fino all'inizio della
Via Verde Sierra de Alcaraz. Tanta gente pedala e corre godendosi il tepore della giornata sulla
Ruta di Don Quixote. Man mano che ci allontaniamo dalla città restiamo soli. Dopo una manciata di chilometri lungo i canali di Albacete entriamo sulla vera e propria
ferrovia dismessa iniziando a pedalare controvento. La strada sale all'1% ma ciò che veramente rallenta la nostra avanzata sono le sferzate improvvise. Ogni area sosta è buona per una pausa. I primi 30 km, seppur lontani dal traffico, non ci entusiasmano. A Balazote sostiamo per una birretta e restiamo impressionati dalla gentilezza dei proprietari del bar del paese che ci servono un'
ottima tortillas e delle olive giganti senza poi chiederci alcun supplemento. Il nostro umore cambia, forse anche per merito della birra a stomaco vuoto, forse per l'apparizione delle colline. La vecchia ferrovia si trasforma diventando più selvaggia e piacevole. Pedaliamo lontano da tutto e da tutti e ci divertiamo. Dopo alcune aree sosta optiamo per fermarci in quella nei pressi del
pueblo di El Jardin, dopo 57 km di tappa.
Area sosta El Jardin - Vianos
Tappa 5 | 46 km | 750 m dislivello | Campeggio libero
La partenza di questa quinta tappa del nostro viaggio in bicicletta in Spagna è sottozero. Rintanati nel sacco a pelo non ci eravamo resi conto dell'effettiva temperatura all'esterno. Un gruppo di escursionisti sulla vecchia ferrovia cammina nella nostra stessa direzione. Vedendoci infreddoliti ci offrono una
fetta di torta al cioccolato gustosissima. La
vecchia ferrovia Sierra dell'Alcaraz è sempre più piacevole man mano che la si pedala. I paesaggi rurali si alternano a quelli più montani e piccoli villaggi punteggiano la vallata che si attraversa. All'altezza di Robleda lasciamo l'itinerario ciclabile per raggiungere un ristorante hotel situato in prossimità: tortillas, caffelatte e salsiccia ci riempiono lo stomaco. Rientriamo sull'itinerario incontrando
vecchie stazioni abbandonate e raggiungendo il punto più elevato del percorso. La discesa, dolce come la salita, ci permette di lasciare libera Nala che zampetta annusando ogni angolo. I campi rossi e le vecchie gallerie, oltre ad un
lungo e suggestivo viadotto, rendono ancora più unica la nostra giornata a due ruote.
A pochissimi chilometri da Alcaraz l'itinerario finisce sull'asfalto di una strada secondaria. In breve approdiamo ad Alcaraz che si trova più in alto della nostra posizione. Il paese è davvero pittoresco con una piazza antica imperdibile. Mangiamo seduti ad un tavolino all'aperto ma quando il sole scende all'orizzonte la temperatura si abbassa notevolmente. Lasciamo il villaggio scendendo per un divertente taglio per poi risalire nuovamente verso Vianos, in cima ad un canyon. La salita all'ombra è gelida ma man mano che guadagniamo quota il sole torna a riscaldarci. Un gruppo di capre pirenaiche ispaniche si affaccia da una roccia per osservarci e Nala inizia subito ad abbaiare mettendoli in fuga. A Vianos non troviamo strutture disponibili se non a caro prezzo e così decidiamo di proseguire ancora un po' lungo la Ruta de Don Quixote. Risalendo una sterrata giungiamo allo scollinamento con un'altra vallata verdeggiante. Pochi tornanti e optiamo per sostare a bordo strada, immersi nella Natura. La sterrata non è praticata se non da pochi abitanti più avventurosi. Il tramonto sotto un cielo sereno è speciale.
Vianos - Puerta de Segura
Tappa 6 | 54 km | 250 m dislivello | Alloggio Magnolia
La sesta tappa si sviluppa quasi esclusivamente in discesa portandoci all'ingresso delle Sierras de Cazorla, Segura y las Villas. Il risveglio è sotto un cielo limpido, l'aria è fresca e noi abbiamo voglia di pedalare. Smontata la tenda iniziamo la discesa verso il Rio a fondovalle. Nala ad un certo punto sparisce correndo dietro ad alcune capre pirenaiche... Leo la vede pascolare con loro qualche tornante sopra alla mia posizione. Continuiamo a seguire la Ruta di Don Quixote che, dopo alcuni chilometri, esce sull'asfalto in direzione del paesino di Reolid, dove facciamo rifornimento in una bellissima panaderia per poi concederci una tranquilla colazione al bar. Poco oltre il paese, seguendo le indicazioni del barista, imbocchiamo la vecchia tratta ferroviaria che, nonostante non sia ultimata, è accessibile e percorribile.
>Pedaliamo ancora una volta su un itinerario idilliaco lontano dal traffico e dai pericoli della strada. Villapalacios giace abbarbicata e candida sopra di noi, un signore in bici ci avvisa che poco più avanti la ferrovia si interrompe e noi saremo costretti a deviare. Qualche pedalata e la raccomandazione si concretizza... decidiamo così di attraversare la strada nazionale per riprendere la
vecchia ferrovia poco più avanti. L'itinerario è ben conservato arricchito da aree sosta e vecchie stazioni che sembrano destinate a nuova vita. L'itinerario ci porta fino a
Puente Genavè dove deviamo in direzione di la Puerta de Segura e dell'omonima Sierra. La sera in un piccolo ristorante gustiamo prodotti della Castilla y la Mancha come formaggi, birra e un filetto con salsina alle uvette.
Puerta de Segura - Hornos de Segura
Tappa 7 | 31 km | 740 m dislivello
Tappa breve ma intensa quasi interamente sotto la pioggia. Da Puerta de Segura seguiamo la strada asfaltata in direzione di Orcera dove possiamo ammirare la splendida Segura de la Sierra arroccata sulla montagna. L'idea iniziale era quella di risalire la strada fino al paese ma il tempo metereologico ci spinge ad andare avanti. Pedaliamo ai piedi di Segura ammirando la bellezza del luogo, nonostante il diluvio ci insegua. La discesa verso Rihornos è sotto una pioggia battente che ci costringe ad una pausa improvvisa sotto una pensilina degli autobus. A Cortijos Nuevos, raggiunta su asfalto, decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa prima della salita per Hornos. La pioggia non vuole smettere di cadere copiosa e così decidiamo di ripartire. La salita a Hornos è faticosa: man mano che si avanza si guadagna quota e i paesaggi si aprono mostrandoci le vette più belle della Sierra.
A Hornos, splendido paese bianco, decidiamo di sostare per un paio di giorni: abbiamo bisogno di rilassarci un po', di riscaldarci e di programmare le prossime tappe.
Hornos de Segura - Area ricreativa Tejerina
Tappa 8 | 52 km | 750 m dislivello | Campeggio libero
Dopo tre giorni di pioggia stamattina il cielo è finalmente sereno e la voglia di ripartire ci assale. Da Hornos seguiamo il GR 247, un tracciato sterrato di lunga percorrenza che attraversa tutta la Sierra. In breve raggiungiamo il lago artificiale e il trail, in un paio di punti, risulta difficoltoso da pedalare. 5 minuti di spinta e si riparte tra bosco e sterrato, sassi e, poco più avanti, anche fango a volontà. Nala si diverte come una bimba correndo e saltando nel fango, io pure, Leo un po' meno... al primo bivio che sale per raggiungere l'asfalto decidiamo di proseguire dritti anche se sulla nostra mappa la strada non è indicata. Lo sterrato proseguirà fino all'asfalto e la nostra scelta si rivelerà azzeccata. La strada che attraversa la Sierra è poco trafficata e le aree di sosta si susseguono una dopo l'altra.
A Cotos Rios deviamo in paese per cercare un posto dove mangiare qualcosa ma non abbiamo fortuna. Dal paese, invece che tornare indietro, seguiamo lo sterrato nel bosco seguito anche dal GR247: è molto piacevole fino a quando non diventa una rampa impossibile da pedalare. Pochi faticosissimi metri a spinta e riemergiamo tra la civiltà dove sorge un gruppetto di case. Alcuni cervi ci attraversano la strada ma Nala è troppo stanca per abbaiare. Prima di fermarci per la notte visitiamo l'interessante
centro Torre Vinagre dove troviamo anche un bar aperto. Per la prima volta nel nostro viaggio in bici e nella nostra vita proviamo il
latte fritto... indimenticabile. Poco più avanti lasciamo la strada asfaltata per ritornare su asfalto e trovare un luogo ideale al campeggio.
Area ricreativa Tejerina - Peal de Becerro
Tappa 9 | 45 km | 930 m dislivello | Campeggio libero
La nona tappa lascia il bosco dove abbiamo campeggiato per tornare su asfalto superando
Arroyo Frio (dove fare sosta rifornimento) e per iniziare la salita al punto più alto del nostro itinerario nella Sierra: il
Puerto de Las Palomas a quota 1240 m. In questa area è facile avvistare gruppi di grifoni volare in circolo come è successo a noi. La discesa dal valico ci porta su asfalto a Iruela e poi
Cazorla. Per uscire dal traffico imbocchiamo un altro cammino che, con una ripida discesa tra gli ulivi prima e un'erta salita poi, ci taglia le gambe. Il paesaggio della Sierra è suggestivo e il tramonto in un uliveto mentre montiamo la tenda è il momento più romantico e rilassante della giornata.
Peal de Becerro - Rus
Tappa 10 | 42 km | 690 m dislivello | Hotel El Sevillano
Dagli ulivi vista Sierra iniziamo quella che dovrebbe essere un veloce tratto su sterrato prima dell'asfalto per
Ubeda. Purtroppo le piogge dei giorni scorsi hanno trasformato il terreno in colla ed impieghiamo due ore per percorrere 200 metri: prima trasportiamo a spalla le bici, poi torniamo a raccogliere i bagagli! L'itinerario ci conduce poi in direzione di Ubeda seguendo il
corso del Guadalquivir tra gli ulivi e i raccoglitori al lavoro. Gli ultimi 6 km di salita verso la città sono su strada larga ma piuttosto trafficata e frustrante. Alle porte di Ubeda, che visiteremo domani, deviamo verso Rus seguendo una strada secondaria a tratti sterrata e alla fine asfaltata.
Rus - 15 km da Jaèn tra gli ulivi
Tappa 11 | 56 km | 860 m dislivello | Campeggio libero
Dalla tranquilla Rus torniamo sui nostri passi fino a Ubeda per visitare questa
città patrimonio UNESCO insieme a Baeza. Da Ubeda poi parte una pista ciclabile fino alla sorella Baeza, un itinerario facile e molto piacevole. Dopo aver girato Baeza riprendiamo il nostro viaggio in bici lanciandoci in una lunga discesa fino a
Puente del Obispo che ci fa perdere quasi 500 metri di quota. Dal paesotto iniziano una serie di strade secondarie tra villaggi sperduti e ulivi che ci portano a superare Sotogordo, Vados de Torralba e Torrequebradilla. A 15 km da Jaèn, dispersi tra gli ulivi, decidiamo che è ora di piantare la tenda per trascorrere un'altra notte sotto le stelle.
15 km da Jaèn tra gli ulivi - Alcaudete
Tappa 12 | 70 km | 630 m dislivello | Appartamenti Via Verde del Aceite
Dagli ulivi che anticipano la città di Jaèn, la prima vera dell'Andalusia, dobbiamo pedalare altri 15 km di saliscendi per giungere nel centro urbano. L'ingresso a Jaèn è un pochino trafficato ma cerchiamo di pedalare al sicuro su tratti ciclabili e ampi marciapiedi. Raggiungere l'inizio della vecchia ferrovia, oggi
Via Verde del Aceite è piuttosto semplice così con calma, dopo essere passati in un negozio di bici ad acquistare dell'olio, arriviamo all'imbocco del tracciato. Da subito ci sembra un bellissimo percorso: ulivi argentati lambiscono la via rendendo tutto più naturale. I primi 23 km sono in leggera salita ma poi, una volta raggiunta
Martos, si comincia a scendere lentamente. Le gallerie, i viadotti, i paesi bianchi che si affacciano sulla vecchia ferrovia, tolgono il fiato e i 20 km finali, alcuni dei quali nell'ultima luce del giorno, sono emozionanti più che mai. Abbiamo anche la sorpresa di scorgere un
ponte medievale sotto di noi... meraviglioso!
Alcaudete - Cabra
Tappa 13 | 43 km | 260 m dislivello | Pènsion Guerrero
Il nostro viaggio lungo la Via Verde del Aceite continua anche nella tredicesima tappa superando pittoreschi viadotti, le
lagune Honda e Salobral, il meraviglioso
villaggio bianco di Zuheros con il castello e molto altro ancora. L'itinerario raggiunge la stazione di Doña Mencía, oggi diventata punto di ristoro. Anche la successiva stazione di Cabra è stata riconvertita in un barettino ed ora i ciclisti che percorrono la Via verde del Aceite possono decidere di fermarsi qui a rinfrescarsi. Proprio a Cabra usciamo dal percorso per raggiungere il nostro alloggio bike and pet friendly in paese.
Cabra - Marinaleda
Tappa 14 | 63 km | 370 m dislivello | Campeggio libero
Da Cabra riprendiamo la piacevole
Via Verde del Aceite non prima però di una sostanziosa colazione a base di churros. Dalla stazione del paese posta sulla Via Verde il tracciato è praticamente tutto in discesa così presto giungiamo a
Lucena con la sua stazione ristorante super popolata da bikers e camminatori. La Via Verde termina a 3 km da
Puente Genil che raggiungiamo in fretta. In paese, molto piacevole, si può fare scorta di viveri prima di scendere fino al ponte sul fiume e poi risalire sulla sponda opposta verso Herrera. La strada asfaltata è più trafficata del solito ma, piuttosto in fretta, ci portiamo fuori dalla principale per raggiungere Marinaleda. I campi circostanti coltivati ad ulivi sono un ottimo posto per piantare la tenda anche se il traffico pedestre è piuttosto sostenuto nelle ultime ore del giorno.
Marinaleda - Area ricreativa Via Verde de la Campiña
Tappa 15 | 59 km | 380 m dislivello | Campeggio libero
Tappa non particolarmente interessante che ci ha condotto all'imbocco della terza e ultima Via Verde pedalata: quella della Campiña. Dopo una sostanziosa colazione fatta con pan y aceite a Marinaleda, è tempo di ripartire ma stavolta su asfalto. Pedaliamo in direzione di Larenguela ma, nonostante i continui saliscendi in ambiente rurale, i paesaggi non sono così entusiasmanti. Prima della cittadina deviamo fuoristrada per seguire un breve camino lontano dal traffico. Pedaliamo ancora alcune decine di chilometri per approdare a Marchena, la vera sorpresa di oggi, un paese davvero pittoresco. Per le vie del paese scorgiamo resti di architetture saracene, antiche chiese e conventi, enormi nidi di cicogne... purtroppo i pochi alloggi presenti non accettano i cani, peccato.
Da Marchena inizia la
Via Verde de la Campiña che imbocchiamo e che ci condurrà fino a Cordoba. In una delle piccola aree ricreative a disposizione dei viaggiatori decidiamo di piantare la tenda per la notte.
Area ricreativa Via Verde de la Campiña - La Carlota
Tappa 16 | 48 km | 430 m dislivello | Campeggio libero
Dall'area ricreativa ripartiamo lungo la Via Verde, la più trascurata tra quelle percorse. In poche pedalate giungiamo a Fuentes de Andalucia dove è possibile fare colazione. Il successivo paese è Luisiana dove si trovano antichi bagni romani e dove decidiamo di fermarci per pranzo. A Luisiana termina il primo tratto ripristinato di Via Campiña, di 27 km.
Dal paese la pista diviene, soprattutto nel primo tratto, un po' monotona perchè costeggia l'autovia. In sella raggiungiamo
Ecija e il trail sterrato che anticipa l'arrivo in città è un'altra bella sorpresa di questa
Spagna in bici. Dopo Ecija la via verde attraversa un boschetto purtroppo un po' trascurato e poi ritorna ad immergersi in una dimensione agricola più tranquilla. Troviamo il posto ideale per piantare la tenda a fianco del tracciato, sotto un bosco di eucalipti, dove passano solo ciclisti durante il giorno.
La Carlota - Cordoba
Tappa 17 | 50 km | 225 m dislivello | Appartamento Dulces suenos
In questa seconda parte la Via Verde de la Campiña percorre alcune strade secondarie mentre il tratto dedicato alle bici è in pessime condizioni. I paesaggi sono comunque piacevoli tra canneti, campi, ponticelli e un'ultima lunga galleria prima della discesa verso Cordoba. Alla fine della Via Verde usciamo su asfalto ma, dopo aver oltrepassato la zona industriale, ci imbattiamo in una
Cordoba ciclabile e piacevole da girare in bicicletta. Il nostro alloggio dista pochi minuti dal centro e così decidiamo di restare in città per un paio di giorni.
Cordoba - Montoro
Tappa 18 | 51 km | 700 m dislivello | Appartamento a Montoro
Lasciamo Cordoba proseguendo a nord su pista ciclabile in direzione di Alcolea. L'itinerario diventa ben presto sterrato e a tratti impegnativo, ma molto divertente. Tra querce ed ulivi raggiungiamo Alcolea prima di continuare su asfalto e strade secondarie sterrate fino a Montoro, paese bianco che riesce a sorprenderci!
Montoro - Bàilen
Tappa 19 | 74 km | 1000 m dislivello | Hotel Salvador
Montoro all'alba è un vero spettacolo. Scendiamo dal paese fino ad attraversare il ponte e riprendere l'itinerario aldilà del Guadalquivir. La nostra idea iniziale era di percorrere il
GR48 ma tra fango e pendenze troppo impegnative per le nostre biciclette cariche, decidiamo di lasciar perdere. Pedaliamo su asfalto in un continuo saliscendi fino al lago artificiale
ai piedi della Sierra Morena, habitat della rarissima lince pardina. Riusciamo ad avvistarne una e ci pare davvero incredibile. Ad
Andujar siamo così emozionati da decidere di fermarci e bere qualcosa per festeggiare l'avvistamento. Giungiamo di notte a
Bàilen dopo aver costeggiato per un lungo tratto la strada nazionale su vie secondarie.
Bàilen - Sant'Elena
Tappa 20 | 50 km | 1000 m dislivello | Alloggio ristorante Despenaperros
La ventesima tappa non avrebbe dovuto essere l'ultima. L'ultima tappa del nostro viaggio in bicicletta in Spagna doveva condurci ad Arcas, a due passi da la Cuenca, da dove eravamo partiti, ma le cose non vanno sempre come si spera. Problemi a casa ci inducono a rientrare prima del previsto, interrompendo la nostra avventura spagnola a Santa Elena, un paesino minuscolo della provincia di Jaèn, in Andalusia. Da Bàilen in poche pedalate giungiamo a
Baños de la Encina sormontata dal
meraviglioso castello saraceno del Medioevo. Il paese è davvero carino e decidiamo di girarlo in lungo e largo. Da Baños de la Encina imbocchiamo uno sterrato molto divertente che ci porta prima a Guarromàn e poi, su strade secondarie di servizio a
La Carolina. Dal paese mancano ancora diversi saliscendi per arrivare a Sant'Elena e sotto un cielo cupo raggiungiamo la meta.
La nostra idea di viaggio in Spagna
Se non avessimo avuto urgenza di rientrare in Italia il nostro programma di viaggio avrebbe previsto la traversata della
zona manchega dei mulini a vento di Don Chisciotte ad Alcàraz de San Juan e Campo Criptana. Come nel resto della nostra avventura avremmo optato per cammini, strade secondarie, preferibilmente sterrate, e luoghi naturalistici completando il lungo anello fino ad Arcas! Ci saranno altre occasioni... la Spagna ci ha conquistato e torneremo: cammini isolati, vecchie ferrovie riconvertite, buon cibo e un clima sufficientemente mite anche a dicembre ci hanno convinto!
Ultimi commenti
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Buone pedalate!