Onde alte tre metri, colate di fango che scendono repentine dai pendii, migliaia di persone senza tetto, centinaia di turisti bloccati sull'isola di Koh Samui. Le torrenziali piogge dell'ultima settimana stanno mettendo in ginocchio la Thailandia del sud ed in particolare le province di Phatthalung, Surat Thani (dove ci troviamo ora), Trang, Chumphon e Nakhon Si Thammarat.
Il governo ha dichiarato lo stato di allarme, soprattutto in alcune aree soggette al rischio di frane ed in località turistiche come Koh Samui dove il forte vento ed il mare mosso hanno causato l'annullamento dei collegamenti, aerei e marittimi, con la terraferma. Nella penisola non mancano i problemi e la società ferroviaria nazionale ha sospeso il servizio della linea meridionale nelle zone colpite dall'alluvione. La provincia più colpita risulta essere quella di Nakhon Si Thammarat dove decine di migliaia di persone sono state evacuate e dove nella sola giornata del 25 marzo sono caduti 327 mm di pioggia (per farsi un'idea, l'Italia oscilla tra i 700 ed i 1200mm circa di pioggia all'anno). In quest'area le autorità hanno registrato sei decessi e a detta della popolazione questa è la peggiore alluvione da decenni. La pioggia continua a scendere e le previsioni per i prossimi giorni non sono delle migliori (pioggia fino a domenica) mentre i danni stimati sono di decine di milioni di dollari.
In Thailandia questo tipo di fenomeno non è raro: l'anno scorso le alluvioni nelle pianure centrali hanno provocato la morte di oltre 200 persone.
Nel nostro piccolo e per fortuna in maniera marginale, anche noi siamo colpiti da questo disastro naturale: da una settimana siamo bloccati nella città di Surat Thani nell'attesa e nella speranza che le piogge cessino al più presto e ci permettano di proseguire verso sud. La Malesia si trova solo a qualche centinaia di chilometri ma ora come ora ci sembra una chimera distante anni luce.
Questo articolo è stato scritto durante un periodo di alluvioni in cui siamo incappati durante il nostro viaggio di dieci mesi in bici nel sud est asiatico, un richiamo a questa situazione spiacevole è presente anche all'interno del video del nostro viaggio. Dopo quei giorni abbiamo visitato le regioni meridionali e l'orgoglio con cui gli alluvionati sostenevano la loro miserevole condizione ci ha emozionato e commosso.
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