Percorrere l'isola di Flores in bicicletta, uno degli atolli più orientali dell'immenso territorio del sud est asiatico, è davvero un'avventura... Una strada impervia arranca lungo gli scoscesi pendii dei vulcani più furiosi d'Indonesia attraversando la totalità della verdeggiante terra dove vivono ancora i discendenti portoghesi dei navigatori europei.
I coni vulcanici dell'
Inerie, delll'
Ebulobo, del
vulcano Wawo Muda, per citarne solo alcuni, vigilano su quest'isola ai limiti di uno stato ai confini del mondo, tesoro naturalistico dove prosperano uccelli endemici e dove sono celate spiagge nere e incontaminate... viaggiatori: benvenuti sulla splendida e scoppiettante Flores!!!
Prima di arrivare a Flores...
L'isola di Sumbawa, prima di giungere a Flores, ci ha ospitato per quasi una settimana... selvaggia e poco abitata è stata una vera scoperta da percorrere in bicicletta!!! La notte più strana l'abbiamo passata in tenda all'interno della centrale di polizia di un paese dell'entroterra... per sfuggire ad un aguzzino che pretendeva un sacco di soldi per darci un materasso sudicio, siamo finiti a dormire accanto a cinque detenuti rinchiusi in due metri quadrati di cella.. beh non sto' a raccontarvi il via vai continuo alla nostra tenda per vedere se esistevamo davvero o si trattava di dicerie di paese...
Nove ore di traghetto ci hanno portato sulla mitica isola vulcanica di Flores, un luogo da sogno dove non esiste una sola strada pianeggiante, ma tante lingue d'asfalto che si arrampicano tortuose sui numerosissimi vulcani presenti...che fatica allucinante! Mi sa che ne vedremo delle belle...
Nella terra dei vulcani e dei ratti giganti
Flores, fiori in lingua portoghese, è una delle isole più orientali del grande arcipelago che forma l'Indonesia. Questa terra lontana e tanto diversa dalla nostra Europa non può lasciare indifferente il viaggiatore che la visita lentamente. Scoprire Flores in bicicletta ha un sapore dolce e misterioso, è come entrare in un mondo che non credevamo potesse esietere, un mondo dove imponenti vulcani, villaggi dalle strade polverose, draghi di Komodo, ratti giganti (esistono davvero!!!) e coralli maestosi convivono in perfetta sintonia.
"Non preoccupatevi ragazzi: su Flores sono quasi tutti cristiani come voi e non dovete temere nulla...". Resto inorridita di fronte alle parole del responsabile del trascurato ufficio turistico di
Labuan Bajo. Dopo nome e nazione di provenienza, ad ogni indonesiano preme sapere la religione dell'interlocutore e questo non mi piace. Non credo sia intelligente dare un giudizio così avventato riguardo i
viaggiatori semplicemente basandosi sulle poche informazioni ricevute in cinque minuti di conversazione, ma qui in Indonesia tutto è diverso, tutto è strano, tutto è semplicemente fuori dal nostro mondo! Mi ricordo che nella Thailandia del sud, qualche mese fa, un pittoresco uomo di mezza età dal volto dolce e i capelli argentati che gli ricadevano disordinatamente sulle spalle, ci chiese quale fede professassimo. In quell'istante ci colse alla sprovvista ammaliati com'eravamo dalla splendida arte culinaria della
Roti e così non attribuimmo lo stesso valore del nostro cuoco alla domanda. Questo ci costò il doppio del prezzo: il volto dai tratti gentili si contorse in una smorfia buffa ma severa e per mangiare la nostra roti calda, fummo costretti a sborsare due volte tanto quello che avrebbe pagato un
musulmano. Un'eccezione all'estrema gentilezza del popolo di Allah incontrato lungo la nostra strada, una situazione spiacevole ma unica nel suo genere!

L'isola di Flores da Labuan Bajo
Ma
ritorniamo a Flores... Labuan Bajo è il suggestivo porto di attracco dei traghetti provenienti da
Sumbawa (guarda gli orari dei
traghetti della Pelni o quelli della
asdp), la baia punteggiata di isolotti è un paradiso naturale e qualche giorno di riposo forzato per goderci questo luogo incantevole ce lo siamo presi senza troppi ripensamenti! La Lonely Planet descrive le strade di Flores come
tappe del Tour de France per la loro sconsiderata pendenza: scoscese per le bici, scoscese per gli altri mezzi, ma dopotutto gli autori della guida non viaggiavano sulle due ruote e quindi cosa potevano saperne dell'effettiva difficoltà dell'asfalto?

Siamo stanchi dai lunghi mesi di pedalate ma anche veramente eccitati e la prima impossibile giornata in sella fino alla cittadina di
Lembor non spegne il nostro entusiasmo, nonostante la stanchezza prevalga sul nostro
spirito avventuriero già a fine pomeriggio, non appena giunti all'
homestay!
Ruteng, la città principale dell'
etnia Manggarai con gli ordinati terrazamenti coltivati a riso
, è stata costruita alla fine di una salita spaccagambe che farà divertire i ciclisti bramosi di fatica.., ma non me che, disperata,
invoco Madre Natura per un po' di ombra lungo gli ardui pendii che conducono alla meta!

Ci fermiamo a Ruteng una notte sola perchè siamo impossibilitati ad andare oltre, dopotutto questo luogo intriso di cultura Manggarai è una delle cittadine principali dell'isola di Flores ma non ha nulla di così sbalorditivo da offrire ai visitatori.
La sera consoliamo le nostre gambe stanche con un piatto gigante di riso, verdure e carne (pollo o qualcos'altro?=)... il nostro stomaco ringrazia!

In due giorni, trascorsi fra spiagge nere, dolci colline e campi da calcio fangosi, giungiamo finalmente in vista del
vulcano Inerie inconfondibile per la sua forma conica, praticamente perfetta. L'
Inerie non fuma come il vicino
vulcano Ebulobo, ma è comunque così imponente da creare un certo disagio in chi lo osserva.

Il cuore di Flores
Bajawa, il cuore di questo altopiano contornato da colli e montagne vulcaniche, è viva e colorata. Il turismo di massa non è ancora arrivato qui, troppo distante da Bali e Giava e difficoltosa da raggiungere, ha mantenuto le sue antiche caratteristiche, le sue tradizioni e la sua cultura. I villaggi dei dintorni, un tempo animisti, sono oggi convertiti ad un
cristianesimo permeato dalle abitudini di un tempo: infatti, per esempio, in certi paesini è ancora
praticato il sacrificio degli animali in occasioni particolari.

Tre giorni di passeggiate ed esplorazioni visitando anche i
laghetti dei crateri vulcanici di Wavo Muda non sono ancora sufficienti per rendersi conto di tutto ciò che può offrire questo altopiano, ma noi dobbiamo proseguire verso est sperando di non avere troppi inconvenienti sulle strade a tratti disastrate... che la fortuna ci assista!!! Le sagome dell'Inerie prima, e dell'Ebulobo poi, ci affiancano come guide pazienti finchè finiscono per scomparire alle nostre spalle, sempre più piccoli e distanti.

Tre discoli ci sorridono dal ciglio destro della strada, "Tuoac tuoac" uno strano rumore mi sveglia dalla beatitudine della pedalata in collina, i bambini indonesiani appena superati, apparentemente degli agnellini innocenti, si sono rivelati delle vere canaglie.
Il bizzarro tonfo sentito poco fa non è stato altro che la caduta di un sasso sul duro asfalto, i tre hanno iniziato a tirarci sassi e... come si divertono!!! La mia voce accusatrice lascia un po' di perplessità in quei piccoli insolenti che credevano solo di farci uno scherzo originale!

Le donne indonesiane partoriscono cinque, sei, sette pargoli e poi, ovviamente, il tempo a disposizione da dedicare alla loro educazione è sempre troppo poco... ma chi può biasimarle: una mezza dozzina di figli da tener d'occhio sono davvero tanti! Altre disavventure sono capitate ed altre capiteranno, ma dopotutto non fanno altro che rendere questo viaggio in bici nel Sud Est Asiatico più emozionante ed imprevedibile!
In salita verso Moni
Una notte ad
Ende, 80000 abitanti, forse la città più grande di Flores e ci ritroviamo per l'ennesima volta ad arrampicarci in un canyon verdeggiante che conduce al
villaggio di Moni, la base di partenza per visitare il
Parco nazionale di Kelimutu. Tre laghi di origine vulcanica sono incuineati nei crateri di altrettanti coni e, periodicamente, cambiano colore: dal rosso vivo al verde, al nero, al turchese...un fenomeno alquanto bizzarro che rende questo parco l'attrazione più visitata dell'isola di Flores. Da Moni, un passaggio, pagato a caro prezzo, sull'auto di un indonesiano aspirante pilota di formula 1 per quasi 500 km, ci riconduce a
Labuan Bajo in solo 15 ore! Il tempo stringe, il nostro volo aereo da Bali, non uno interno, ma il volo che, dopo 10 mesi di girovagamenti in questo Oriente straordinario, ci riporterà a casa non aspetta nessuno...

Gli ultimi nostri giorni asiatici sono come un libro di racconti, alcuni ascoltati da un abile narratore, altri raccontati in un inglese italianizzato: i compagni della nostra minicrociera
da Flores a Lombok che ci porta a trascorrere 3 giorni in mare
visitando l'isola di Komodo, scorgere il
volo ordinato delle flying foxes (le volpi volanti!) al tramonto e a
nuotare con i pesci colorati, hanno da descrivere decine di avventure e alcune fra le sere più belle dell'intero viaggio sono quelle trascorse sul ponte della barca, con il mare come sottofondo musicale e un cielo stellato come spettatore d'eccezione, a parlare per ore ed ore!

Il rientro a casa, non nella casa edificio, ma la casa fatta da persone che amiamo, è emozionante come lo è stato il nostro lungo peregrinare senza meta in un Oriente ammaliante ed affascinante, ma anche talvolta triste e deludente. Volti contratti dalla sofferenza ed invecchiati dalla fatica, sorrisi sinceri e preziosi, anime perse ai bordi delle strade...Questo capitolo si è chiuso, ma le nostre anime inquiete ricordano un po' il
Martin Eden di Jack London: una sosta in un porto sicuro prima di ributtarsi a capofitto e senza ripensamenti in un mare di avventure!

Le undici canzoni che ci han fatto da colonna sonora: Far Behind di Eddie Vedder, Sympathy for the devil dei Rolling Stones, Tourist dei Radiohead, Il bandito e il campione di De Gregori, Siamo i ribelli della montagna rifatta dai Modena City Ramblers, Search and destroy degli Stooges, See Emily play dei primi Pink Floyd con Syd Barrett, Just Breath dei Pearl Jam, una canzone thai della quale è meglio non sapere il titolo, Bridge over troubled water rifatta da Johnny Cash e A whiter shade of pale dei Procol Harum.
Informazioni utili per viaggiare in bici su Flores
Viaggiare in bici in Indonesia non è difficile: le persone sono ospitali, molto curiose e disposte solitamente a dare una mano in caso di necessità. Comunque, prima di partire per un viaggio in bici su Flores è bene avere alcune informazioni.
Documenti richiesti e valuta locale
Per entrare in Indonesia e a Flores è richiesto il passaporto, in buone condizioni, con almeno 6 mesi di validità residua. Per periodi di permanenza inferiori ai 30 giorni non è necessario richieder un visto. La moneta in uso in tutta la nazione è la rupia indonesiana: ad oggi (20/09/2019) il cambio è 1€ per circa 15000 rupie. Cambiare euro in Indonesia non è sempre facile, meglio recarsi ai punti di cambio con i dollari americani o prelevare direttamente nelle banche delle città, per esempio a Labuan Bajo.
Viaggiare in bici in sicurezza
Strade: seppur asfaltata la strada principale presenta in molte zone grosse buche e gobbe poco piacevoli alla pedalata. Presta sempre la massima attenzione al fondo stradale e al traffico, seppur irrisorio, dell'isola.
Di notte: cerca di evitare di pedalare di notte anche se sei dotato di un'ottima illuminazione. Presta attenzione alle zone abitate dove la sera la gente beve e talvolta si ubriaca diventando molesta.
Riparazioni: porta con te tutto il necessario per effettuare interventi di emergenza sulla bicicletta perchè non esistono dei veri e propri negozi attrezati. Se sei davvero disperato contatta il tour operator Flores cycling tours dell'isola che organizza escursioni in bici.
Animali: su Flores non sono resenti animali particolarmente pericolosi. A parte i talvolta fastidiosi insetti poni attenzione alla presenza dei draghi di Komodo (nella parte più orientale dell'isola!), grossi varani che possono raggiungere anche i 3 metri di lunghezza e i 70 kg. I varani se infastiditi possono diventare aggressivi quindi meglio osservarli a distanza di sicurezza e semmai partecipare ad un'escursione guidata nel Parco nazionale di Komodo.
Escursioni in barca: prima di acquistare un'uscita di snorkeling in barca o una gita di più giorni assicurati della serietà della compagnia. E' raro, ma non impossibile, che in certe zone si aggirino navi di pirati pronti a colpire le compagnie di navigazione meno esperte.
Bere e mangiare a Flores
Per gli abitanti di Flores i momenti dei pasti sono attimi di condivisione e socializzazione quindi se verrai invitato a mangiare da una famiglia o da qualche abitante dell'isola non rifiutare e goditi questa bella esperienza! Nella nostra permanenza nel Sud Est Asiatico e nell'isola abbiamo spesso bevuto l'acqua corrente sia perchè dopo diversi mesi ci siamo abituati ai diversi batteri presenti, sia per limitare la produzione di plastica in un paese che non conferisce grande importanza alla presenza di rifiuti nell'ambiente e che non conosce ancora la raccolta differenziata. Se vuoi viaggiare in completa sicurezza porta comunque con te le pastiglie disinfettanti all'amuchina o un filtro per l'acqua. Se capiti nei villaggi e nelle cittadine nei giorni di mercato acquista frutta e verdura fresca prodotta sulle montagne di Flores.
L'articolo su Flores in bicicletta fa parte del diario di viaggio tenuto in diretta del progetto Downwind. Se vuoi leggere le altre puntate, ecco qui tutti gli articoli dei nostri dieci mesi in bicicletta nel sud est asiatico
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