E' giunto il momento di partire, di nuovo. Un altro viaggio, un'altra terra da scoprire, un altro popolo da conoscere, altre persone con cui parlare, altri luoghi da esplorare. E ancora una volta il cuore e la mente mi si riempiono di una strana sensazione. Già quando mi chiudo la porta di casa alle spalle respiro un'aria diversa, più leggera, più frizzante...non solo per l'intenso freddo di questi giorni!
E' difficile descrivere ciò che si prova quando si inizia un nuovo viaggio, soprattutto a coloro i quali non sono viaggiatori. La sensazione di libertà assoluta che ti pervade è comprensibile soltanto a chi la prova sulla propria pelle. Il senso di ignoto, di vuoto...e la voglia di scoprirlo, di riempirlo. Queste emozioni mi assillano ogni volta che parto. Sono emozioni ormai note ma che non mi stanco mai di provare. La voglia di aprire gli occhi su ciò che ci circonda, su ciò che di diverso popola il nostro stesso pianeta. Kapuscinski scrisse un libro, L'altro, in cui disse: "Ogni volta che l'uomo si è incontrato con l'altro, ha sempre avuto davanti a sé tre possibilità di scelta: fargli la guerra, isolarsi dietro a un muro o stabilire un dialogo". Il dialogo e la comprensione sono fondamentali nella vita così come in qualsiasi viaggio intraprendiamo ed è questa curiosità, la voglia di conoscenza e di rapporto con l'altro che mi spinge ogni volta a partire e crea in me quel senso di eccitazione una volta in viaggio.
D'altro canto, la malinconia mi raggiunge ogni volta che ritorno, la tristezza per un momento magico troppo breve e troppo intenso ma già finito. Un senso di incompiuto mi accompagna, come un amore non corrisposto. Penso a ciò che è stato, splendido e indimenticabile (quasi sempre), ma ancor più penso a ciò che potrebbe essere stato, ancora più magico e magari duraturo.
Tornando a questo viaggio ed alle sue sensazioni, ora sono qui, ad Ankara, con la voglia di scoprire e di esplorare dopo un viaggio estenuante iniziato alle 3.00 del mattino, quando mi sono preparato per raggiungere l'aeroporto di Monaco. Una fitta nevicata ci ha rallentato la marcia nel valicare le alpi fino al passo del Brennero. Abbiamo temuto di non arrivare in tempo per la partenza del volo ed invece non appena entrati in Austria la neve è svanita come per incanto e siamo riusciti a salire puntualmente sull'aereo che ci ha condotto prima ad Istanbul e quindi nella capitale turca.
Qui abbiamo recuperato l'auto a noleggio (sì, questa volta ho lasciato a casa l'amata bicicletta per sostituirla con qualche cosa di più comodo e veloce... credo sarà l'ultima volta) e ci siamo subito immersi nell'atmosfera turca, dirigendoci ad est verso Kirikkale. Le prime impressioni: forte odore di bruciato dovuto probabilmente all'inquinamento dei riscaldamenti a carbone, strade disastrose e disastrate al cui lato sorgono ogni 100m distributori di benzina immensi e deserti (e carissimi, quasi 2€/l per la benzina verde!). Cena... ed è subito kebap (con la "p" finale!), non prima di un pisolino nella stanza di un alberghetto a buon mercato nel centro cittadino. Poche ore in viaggio e già il fuoco dentro mi si è riacceso. E poi c'è Ale, un amico, un fratello, una persona squisita ed importante per me come poche altre. Era dall'Australia che non ci ritrovavamo in viaggio assieme e mi fa un enorme piacere poter essere qui con lui. Domani inizia il viaggio "vero"!
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