Gli itinerari fluviali, non ci si può nascondere, sono tra i più suggestivi da percorrere. Non fa eccezione il tracciato che abbiamo seguito lungo le due Piave in bici... sì, hai letto bene, le due Piave: femminile plurale. Adesso ti spiego tutto.

In questo articolo
Abbiamo trascorso tre giorni tra Cavallino - Treporti, Jesolo e Eraclea per scoprire la zona in bicicletta grazie al supporto di Adria Bikes Hotel, l'associazione che riunisce un selezionato gruppo di Agriturismi e Hotel del territorio Alto Adriatico specializzati nella vacanza a due ruote.
Per l'occasione il nostro campo base è stato l'hotel Junior-Family a Cavallino, dove abbiamo avuto a disposizione un grande appartamento tutto per noi.
I due Piave
L'ultimo itinerario di questa nostra tre giorni tra Jesolo e Cavallino-Treporti ci ha portato a compiere un anello adatto alle gravel bike tra i due alvei del Piave. Sì, hai letto bene, i due alvei. Perché in questa occasione abbiamo scoperto che il fiume un tempo scorreva dove oggi invece passa il Sile. Furono i veneziani a deviare il corso dei principali corsi d'acqua che si immettevano in laguna, per strappare più terre possibile all'acqua.
Il Piave venne deviato più a nord-est verso Eraclea e il Sile, con il canale Taglio del Sile, fu convolgliato nell'alveo rimasto disponibile. Per questo motivo gli ultimi due tratti dei corsi d'acqua ancora oggi vengono definiti Piave Vecchia e Nuova.
Da Jesolo lungo il Sile in bici
Il punto di partenza del percorso odierno è Jesolo. Nei pressi del ponte della Vittoria si imbocca la strada che costeggia il Sile sulla sua sponda orografica destra. Il primo tratto è promiscuo e si deve porre attenzione al passaggio, seppur sporadico, delle auto.
Abbiamo già pedalato questo breve tratto di strada anche nell'anello della laguna, fino alla torre Caligo di cui ti ho già raccontato nella narrazione dell'altro percorso.
Alla torre, anziché deviare verso sud-ovest e addentrarsi nella laguna fino a Lio Maggiore, si prosegue seguendo l'itinerario tabellato con indicazioni lungo il Sile. Si lascia la strada principale per immettersi in una sterrata che costeggia il lato nord della laguna. Da qui in avanti non si lascerà più lo sterrato praticamente fino al collegamento di rientro tra Piave vecchia e Piave nuova.
Sembra di essere lontani anni luce dalla movida del lido e dal traffico delle strade che conducono al mare. Si passa sotto boschi di robinie e ontani per poi costeggiare filari di vigne curate e ordinate.
Poco più avanti una torretta di avvistamento permette di salire le scale e avere un punto di vista panoramico sulla parte settentrionale della laguna. Folaghe, germani e trampolieri si rincorrono a filo d'acqua e noi li ammiriamo celati dal camouflage della postazione d'avvistamento. Ancora qualche colpo di pedale e si raggiunge un punto di ristoro. Poco oltre si giunge a Caposile, dove si lascia il Sile attraversando il Taglio del Sile su un ponte di barche.
Piave Vecchia in bici
Stiamo seguendo a ritroso l'itinerario di lunga percorrenza Monaco-Venezia che scende dalle Dolomiti.
Passato il canale si mantiene la sponda orografica destra di quello che è attualmente l'unico tratto realmente rimasto di Piave Vecchia. Dopo un primo tratto di asfalto promiscuo, questo collegamento tra Sile e Piave Nuova è fiancheggiato da un argine su cui corre una splendida ciclabile in brecciolino. Ombreggiato e tortuoso, è un tratto molto divertente da guidare.
Passata la frazione di Chiesanuova, si toccano le ultime case di Musile di Piave, proprio in prossimità del punto in cui il fiume è stato deviato.
Rientro lungo la Piave Nuova in bici
Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova.
Con questo spirito, incuriositi dal futuro che ci attende, ci spostiamo dall'alveo della Piave Vecchia alla golena della Piave Nuova.
Per superare la giuntura tra i due corsi d'acqua si è costretti a salire sul ponte di via Piave, ma il tratto da pedalare sulla strada è davvero molto breve. Giunti in via Argine Destro si scende subito nella golena del fiume, dove corre un sentiero sterrato sufficientemente largo da permettere il passaggio di una bici in entrambi i sensi di marcia. Anche qui ci si diverte su un terreno ben battuto. Le bici da corsa non sono il massimo per fare questo itinerario ma con una bici gravel o una bici da viaggio il divertimento è assicurato.
La golena è coltivata con granturco e grano. Il primo ancora basso e verde, il secondo ormai dorato e punteggiato da macchie rosse di papaveri. Sul lato fiume gli alberi proteggono dal sole a picco e i gelsi con i frutti ormai maturi inducono alla sosta più e più volte.
Lenti e divertiti proseguiamo fino a incrociare con lo sguardo le prime case di Eraclea sulla sponda opposta del Piave. L'itinerario prosegue verso Cortellazzo ma avendo già seguito il tratto finale della golena, decidiamo di accorciare l'itinerario imboccando via Fornera per rientrare a Jesolo. In alternativa è possibile allungarlo un po' seguendo il percorso Dark Blu che trovi, tra gli altri, sul sito di Adria Bikes Hotel. Il percorso blu che segue il canale Cavetta su asfalto, si unisce a due itinerari di lunga percorrenza: l'Eurovelo 8 e la ciclovia Adriatica. Noi invece, dopo Ca' Fornera, ci immettiamo su via Roma Sinistra. La strada è un po' trafficata ma per fortuna è presente una ciclabile che la fiancheggia e che ci permette di entrare in centro a Jesolo in sicurezza.
Una bella birra fresca è il degno finale di una giornata trascorsa in bici tra Piave Vecchia e Piave Nuova. Se poi si volesse fare un tuffo al mare, basta proseguire per qualche chilometro fino alla spiaggia del Lido e il gioco è fatto!
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