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Strada del Passo Manghen
lifeintravel.it
Luogo
Trentino
Durata
Fuggitivo (1 giorno)
Lunghezza
65 km
Percorso
Lineare
Dislivello
2001 - 5000 m
Difficoltà
Micro avventura
Tipo di fondo
Gravel (fondo misto)
 
 
Un gigante protetto da colossi di pietra, un lungo ed interminabile serpente che s'inerpica sui pendii del Lagorai. Dolce, affabile, gentile all'inizio, invita ad avanzare per scoprire di più, per poi sferzare le sue frustate più intense quando già pensi di averlo domato. È perentorio nella sua richiesta di sudore e fatica: tutti devono lasciare il proprio contributo per raggiungerne il culmine, a 2047m... ma poi, come un gigante buono ti accoglie tra le sue braccia e ti lascia andare oltre concedendoti un rapido ritorno alla sicurezza della valle.
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Dolomiti Lagorai bike | Trentino

I dati che trovi qui sotto sono riferiti al tour da noi affrontato, senza la tappa in val di Fassa e con due trasferimenti da Cavalese a Pampeago e da Fiera di Primiero al rifugio Refavaie.
DETTAGLI ITINERARIO
Partenza/Arrivo Levico Terme
Tempo 4 giorni
Dislivello
Tappa 1: 2340 m
Lunghezza
Tappa 1: 65 km
È il passo Manghen, prima asperità del Grand Tour del Dolomiti Lagorai bike iniziato quest'oggi. In questi giorni percorreremo strade e sentieri tra le valli del Trentino, partendo dalla Valsugana per raggiungere le Valli di Fiemme e Fassa, spostarci nella zona del Primiero e rientrare in Valsugana. Quattro tappe che uniscono due aree importanti e splendide delle montagne nostrane: da una parte il Lagorai, catena selvaggia e incontaminata che separa la Valsugana dalle Valli di Fiemme e Fassa e dall'altra le Dolomiti, il gruppo del Latemar e le Pale di San Martino, giganti rocciosi ormai celebri nel mondo.
La nebbia è stata protagonista di questa prima giornata, iniziata sotto buoni auspici in quel di Levico Terme... un saluto e via, lungo la ciclabile della Valsugana fino a Borgo. bici borgoNel centro dominato dal castello ci accoglie un festante mercato che tocchiamo solo marginalmente per evitare di restarne inghiottiti senza speranza d'uscita. Poco oltre il primo bivio suona come un richiamo alle armi: si inizia a mettere il naso all'insù... e per qualche ora ci sarà solo da salire. Una bella insegna in legno ricorda che sui pendii tra Lagorai e Dolomiti quest'anno si è tenuto il primo challenge, una gara di navigazione a tappe... lo prendiamo come un segnale: sarà una sfida anche per noi!sulla strada del Manghen
 
Il passo Manghen attende senza fretta che noi gettiamo il nostro guanto di sfida: la freschezza della partenza recente ci aiuta nella scelta e le ruote si inerpicano fin oltre località Calamento. Ci lasciamo alle spalle l'oasi WWF della val Trigona ed entriamo nel regno degli animali, ospiti cauti e rispettosi. Un ponticello, una rampa e si respira... illusione d'esser quasi al traguardo. Le vette tutt'attorno si nascondono, avvolte da una nebbia fitta e bassa che sembra volerci proteggere da visioni troppo austere di guglie e prati d'alpeggio. Le gambe mulinano, il cuore accelera, il respiro si fa affannoso. Duemila metri non sono troppi ma nemmeno pochi!bici bosco
I sensi, quelli poco allenati in certe situazioni, si ritrovano costretti ad un lavoro supplementare: la vista può restare tranquilla per oggi, dispensata dal lavoro grazie alle nubi basse. E allora scendono in campo udito ed olfatto per farci capire che in montagna anche la nebbia ha il suo fascino... un fischio di marmotta, il fragore dell'acqua di una cascatella, il profumo del legno appena tagliato, l'odore di un sottobosco ricco di funghi: tutti segnali che in una giornata di sole si sarebbero probabilmente persi nell'anonimato dei panorami mozzafiato d'alta quota.
Il valico, uno scatto veloce per documentare la conquista del gigante buono e siamo già seduti ad un tavolo nel caldo del rifugio. Ci dividiamo tra salutisti e tradizionalisti: i primi si tuffano su un piatto di pasta, i secondi affondano i denti in tre canederli affogati nel burro... anche il gusto è accontentato!
passo manghen
Usciamo senza fretta e uno squarcio d'azzurro ci saluta... anche questa è un'illusione effimera. La discesa serpeggiante è un fertile campo da cui attingere per qualche bello scatto e noi non ci facciamo pregare sostando quasi più spesso che in salita! La picchiata è comunque divertente ed anche la pioggia che ci accoglie in val di Fiemme è un ulteriore tassello che s'incastra perfettamente nel puzzle di un bike tour sulle Dolomiti e sul Lagorai che si rispetti. Pochi chilometri sulla ciclabile della val di Fiemme, un ultimo strappo sulla strada dei Mulini e Cavalese ci accoglie sveglia ed attiva... la prima giornata si conclude con una sauna rilassante ed una cena più che abbondante.fungo verso il Passo Manghen
 
 
Puoi continuare a leggere della nostra avventura a pedali passando alla seconda tappa del Grand Tour Dolomiti Lagorai Bike intorno al Latemar, lungo il circuito degli spiriti! Buona lettura!
 
 
Ultima modifica: 22 Dicembre 2024
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Leo

Viaggiatore lento con il pallino per la scrittura e la fotografia. Se non è in viaggio ama perdersi lungo i mille sentieri che solcano le splendide Dolomiti del suo Trentino, sia a piedi che in mountain bike. Eterno Peter Pan che ama realizzare i propri sogni senza lasciarli per troppo tempo nel cassetto, dopo un anno di Working holiday in Australia e dieci mesi in bici nel Sud est asiatico, ora sogna la panamericana... sempre in bici, s'intende!

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